Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 26 ottobre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 26 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questa giornata di sabato

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 26 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questa giornata di sabato

TOP

LUCA DI STEFANO

Il sindaco Luca Di Stefano con la sua giunta

Una crescita politica esponenziale da quando ha deciso di candidarsi a sindaco. Nonostante la giovane età, sta dimostrando sia di saper “osare” sia di garantire equilibri per nulla semplici. (Leggi qui Via al Di Stefano 2.1, la giunta degli equilibri).

Tutto è cominciato con l’uscita dalla Lega, operazione non proprio semplice considerando che in quel momento il Carroccio era il primo Partito nei sondaggi. Ma Luca Di Stefano capì che mai sarebbe stato candidato sindaco sotto le insegne di Alberto da Giussano e che Pasquale Ciacciarelli e Lino Caschera avevano altre strategie. Nessun indugio: via dalla Lega.

Poi la candidatura a sindaco alla guida di uno schieramento civico, quindi l’intesa con il Pd. Una volta ottenuto il successo, l’assetto della giunta, con Maria Paola Gemmiti vicesindaco. Un ticket concordato. In questo modo Di Stefano ha dimostrato anche affidabilità e capacità di rispettare i patti.

Cavalcata.

ANTONIO POMPEO

Antonio Pompeo

Sulla questione dei rifiuti non mollerà. Neppure di un millimetro. La questione deve essere risolta, altrimenti i Comuni andranno in sofferenza. Il presidente della Provincia (del Pd) sta chiedendo risposte rapide alla Regione, guidata da uno dei leader più importanti del Pd, Nicola Zingaretti.

Con un ragionamento che francamente non fa una grinza. Questo: da anni la provincia di Frosinone, proprio grazie all’impianto della Saf, garantisce il trattamento di una quota dei rifiuti di Roma e in tante occasioni questo è servito a scongiurare l’emergenza. Perché adesso che invece l’emergenza riguarda la Ciociaria, non si assumono decisioni rapide e risolutorie? (Leggi qui Pronto il provvedimento che evita il caos rifiuti).

Perché, in sostanza, non si evita l’emergenza sul nascere? Un ragionamento che ha fatto breccia nei Comuni e che ha proiettato Antonio Pompeo in una posizione di autorevolezza sul piano del ragionamento politico. Non mollerà, anzi continuerà lungo questa falsariga.

Determinato.

FLOP

SILVIO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Non è mai andato via, ma il suo ritorno sul palcoscenico della politica attiva (ed esibita) poggia  su un fondamento che in realtà è un sogno: l’elezione al Quirinale. E’ per questo che ha detto che Mario Draghi sarebbe più utile al Paese se restasse a Palazzo Chigi.

In realtà, neppure con il sostegno di tutto il centrodestra, Silvio Berlusconi avrebbe i numeri per poter essere eletto al Colle. Ed è impossibile che possano votarlo i Cinque Stelle o Leu. E pure il Pd non potrebbe in questa situazione.

In realtà a decidere chi andrà al Quirinale sarà soltanto Mario Draghi. In ogni caso. Oltre all’attuale presidente Sergio Mattarella.

Il problema sarà quello che accadrà dopo. Gianni Letta sta preparando un exit strategy dall’asse sovranista di Lega e Fratelli d’Italia. A Silvio Berlusconi va dato atto di essere politicamente immortale. Ma l’elezione come Capo dello Stato è pura utopia.

I sogni sono desideri (che non sempre si realizzano).

BEPPE GRILLO

Beppe Grillo (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Il pranzo a Roma tra Enrico Letta e Giuseppe Conte dimostra come non sia soltanto più Beppe Grillo a dare le carte nel Movimento Cinque Stelle. Il fondatore si sta accorgendo che ormai il Movimento (residuale nelle urne alle amministrative) in Parlamento è una galassia articolata.

Luigi Di Maio guida l’ala governista, Roberto Fico quella istituzionale, Alessandro Di Battista non c’è più e diversi esponenti sono adesso fedelissimi dell’ex premier. Il quale sicuramente non ha la maggioranza del Movimento dalla sua, ma altrettanto sicuramente può condizionare la linea del Movimento.

Su un punto in particolare: la possibile alleanza con il Pd. Quello che cioè era il cavallo di battaglia di Beppe Grillo.

Disarcionato.