Zingaretti scrive l’agenda politica ciociara con Costanzo. Non con Buschini

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Non è l’annuncio ufficiale del divorzio. Ma la conferma che gli interlocutori di Nicola Zingaretti in provincia di Frosinone sono cambiati.

Il Governatore fa il punto politico sulla Ciociaria con Simone Costanzo. E non con Mauro Buschini. Lo ha fatto nel corso di un lungo confronto con il segretario provinciale del Partito Democratico. Senza l’assessore all’Ambiente: non è più «il mio punto di riferimento in giunta e sul territorio» come invece diceva fino ad un mese fa. Al limite è uno degli interlocutori. Non più il solo.

Nicola Zingaretti e Simone Costanzo si sono visti. Ed insieme hanno scritto l’agenda politica dei prossimi mesi: quelli che portano verso le elezioni regionali, nel corso dei quali dovrà essere valorizzato il lavoro amministrativo compiuto dal centrosinistra.

Con loro c’era Antonella Di Pucchio, membro della segreteria provinciale del Partito. Soprattutto, responsabile delle liste che costituiscono la componenente di Costanzo. E’ un segnale politico chiaro.

Significa che l’asse prende corpo, diventa sempre più visibile. E’ il patto politico non dichiarato che alle prossime elezioni potrebbe vedere uniti il polo renziano di Francesco Scalia e Claudio Moscardelli con i franceschiniani di Bruno Astorre e Simone Costanzo. Un asse al quale non è per niente estraneo Nicola Zingaretti. Perché si contrappone all’ala dei Giovani Turchi di Matteo Orfini con i quali il Governatore non è mai stato in sintonia. E quindi distante da Francesco De Angelis e Mauro Buschini.

Lo strappo con loro è maturato proprio con la decisione di De Angelis di collocarsi nell’area di Orfini. E soprattutto con la scelta di Buschini di non seguire il Governatore nella mozione Orlando (leggi qui Tu quoque Mauro)

L’asse con Scalia – Moscardelli – Astorre ha iniziato a prendere forma in quei giorni di amarezza (leggi qui il precedente). Ed è potenzialmente in grado di ribaltare i vecchi equilibri, costruendone di nuovi (leggi qui).

I fatti. Zingaretti ora decide con Costanzo (e Di Pucchio). E senza Buschini. Insieme daranno vita ad una serie d’iniziative politiche. Perché « E’ emersa – dice Costanzo – una visione comune sulla coalizione che si appresta, fra meno di un anno, ad affrontare la sfida elettorale».

Tradotto dal linguaggio politico: l’asse c’è e alle elezioni Regionali potrebbe prendere sostanza con un candidato al Consiglio. Forse Antonio Pompeo, meno probabile Marino Fardelli che nei mesi scorsi ha declinato con garbo l’offerta di Zingaretti per restare aggrappato al patto con i renziani.

Non è l’annuncio del divorzio con Buschini. Ma che non sia più l’interlocutore privilegiato del governatore è un dato di fatto.

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