Lo scontro ormai è politico. L’assessore regionale Mauro Buschini è intervenuto in difesa del presidente della Camera di Commercio di Frosinone, Marcello Pigliacelli. Ed ha detto no al suo commissariamento. «Non vi sono esigenze e tantomeno necessità di parlare di commissariamento dell’Ente presieduto da Pigliacelli che possiamo considerare, per molti versi, un innovatore» ha detto l’assessore di Nicola Zingaretti.
A chiedere il commissariamento di Pigliacelli, in mattinata era stato l’ex assessore regionale di Renata Polverini, l’attuale consigliere Pietro Di Paolo (leggi qui). Aveva giudicato inaudito quanto accaduto giovedì nel corso dell’assemblea organizzata da Pigliacelli per discutere del futuro dei rapporti tra Comuni e Acea. Un’assemblea finita nel caos, con due guardie giurate mandate a portare via dal palco il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che si era allungato oltre i tre minuti concessi per l’intervento. (leggi qui)
«L’importante lavoro portato avanti dalla Camera di Commercio di Frosinone presieduta da Marcello Pigliacelli – dice Mauro Buschini – peraltro unanimemente riconosciuto dalle istituzioni di diverso livello, non può essere intaccato dai fatti accaduti durante l’incontro organizzato presso il Fornaci Cinema Village. Si possono generare delle tensioni, specie nella discussione di problematiche che hanno un forte impatto sugli interessi dei cittadini. Ma quando accadono episodi del genere è inutile focalizzarsi sulla ricerca del ‘colpevole’, spesso la verità è nel mezzo. Del resto, il sindaco Nicola Ottaviani, non mi sembra che possa essere considerato un campione di rispetto istituzionale. E’ bene, dunque, non espandere la portata dell’accadimento, ma tenerlo nei giusti confini».
Pigliacelli nei giorni scorsi aveva fatto su Alessioporcu.it un vero e proprio endorsement in favore di Nicola Zingaretti (leggi qui). Ed in quelli immediatamente successivi, aveva avuto uno scontro personale con Nicola Ottaviani. (leggi qui)
In mattinata la prefettura La prefettura si sfila. E mette in chiaro che non era presente né ha dato alcun avvallo all’assemblea. «Il vice prefetto Ernesto Raio era a quella riunione solo nella sua qualità di commissario prefettizio del Comune di Pignataro Interamna». (leggi qui)
Il sindaco Ottaviani ha preparato una nota per il ministero dell’Interno per stigmatizzare l’episodio. Accusa la prefettura di essersi resa compartecipe di un corto circuito istituzionale. Perché i sindaci hanno una loro legittima assemblea nella quale prendere le decisioni.
Durante quelle concitate fasi, Ottaviani aveva rimproverato le associazioni di farsi rappresentare da un presidente come Marcello Pigliacelli che si era reso responsabile di un’invasione di campo. Che voleva farlo portare giù dal palco con la forza. Che aveva poi minacciato «se prova a parlare ancora lo gonfio di botte».
E proprio quel tema della rappresentatività ha dato origine ad una cena che è in corso questa sera, nella parte alta di Frosinone. Attorno alla tavola di un appartamento nel centro storico si sono riuniti tre industriali, rappresentanti di due diversi settori. Tema dell’incontro: l’assetto della Camera di Commercio, la sua guida, i fatti di giovedì al Fornaci. Sul tavolo c’è la proposta di inviare una nota al ministro Calenda.