Il Berlusconi disperato che “riciccia” l’Altra Italia. Ma è troppo tardi

Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Un anno fa lo scoop di alessioporcu.it, smentito in modo disordinato dai vertici “azzurri”. Invece era tutto vero e lo strappo di Ottaviani lo confremò. Adesso il Cavaliere lo rispolvera per prendere tempo e per cercare di disinnescare Giovanni Toti.

Il tempo è davvero un gran galantuomo. Un anno fa Alessioporcu.it riferiva del progetto dell’Altra Italia, destinato a contenere i moderati italiani per creare una “gamba” centrista in una coalizione monopolizzata dalla Lega. (leggi qui l’anticipazione del 2018 Forza Italia addio: nasce L’Altra Italia di Berlusconi e parte da Frosinone). Doveva esserci un importante tappa a Fiuggi, sotto l’egida di Antonio Tajani. Con un “passaggio” anche a Frosinone. Ma quando la notizia uscì, i vertici di Forza Italia cercarono di smentire ciò che non era smentibile. Perché era tutto vero. (leggi qui Contrordine compagni, Berlusconi non fa più il nuovo Partito). Quello che successe lo capimmo a settembre 2018, quando dal palco di Fiuggi (L’Italia e l’Europa che vogliamo) il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani tuonò contro il cerchio magico che ingabbiava il Partito e forse lo stesso Silvio  Berlusconi. Scontrandosi duramente con Renato Brunetta e Gianfranco Micciché. (leggi qui Le randellate di Ottaviani sul Re nudo).

Berlusconi disse che l’Altra Italia non era un Partito o un contenitore, ma una semplice prospettiva. Di fatto il progetto fu silurato. Nicola Ottaviani aveva lavorato per mesi a quella proposta, gomito a gomito con i big del Partito. Ci aveva creduto: alle primarie e a tutto il resto. Quando si accorse che avevano scherzato (gli altri), sbattè la porta e salì sul palco di Matteo Salvini a Latina. (leggi qui Nicola Ottaviani sale sul palco della Lega: per mandare in soffitta Forza Italia). Il grande esodo dagli “azzurri” iniziò allora.

Oggi Silvio Berlusconi, con il solito colpo di teatro per prendere tempo e negare aperture vere a Giovanni Toti, rispolvera quel progetto. E dice: «Credo sia giunto il momento di chiamare a raccolta tutti i soggetti, i singoli cittadini che fanno parte di questa “Altra Italia”, le realtà organizzate, le forze politiche, gli amministratori locali, le associazioni, le realtà civiche che avvertono questo vuoto».

E il Corriere della Sera analizza: “Sia come sia — dopo averla ventilata per anni, la costruzione di una forza denominata l’Altra Italia in grado di sostituire Forza Italia — alla fine Berlusconi s’è mosso davvero. Il piano è leggermente diverso da com’era quello originario. “Non si tratta di fondare un partito nuovo”, ha detto nel suo appello. Semmai, c’è bisogno di creare una “federazione fra soggetti che pensano a un nuovo centro moderato ma innovativo, alternativo alla sinistra, ancorato ai valori liberali e cristiani”. I più accaniti teorici della bontà delle ricette novecentesche scorgeranno, nelle parole di Berlusconi, i semi non si sa quanto fecondi di una possibile nuova Dc. Altri vedranno tracce dei Repubblicani americani, altri ancora dei vecchi gollisti francesi”.

Dunque, un anno fa il progetto implicava un vero e proprio Partito. Oggi appare come il tatticismo più esasperato per cercare di resistere. Ma è tardi. I sondaggi già certificano il sorpasso di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni nei confronti degli “azzurri”. La Lega vola. La realtà è che quando il cerchio magico berlusconiano sente parlare di primarie aperte e di azzeramento della classe dirigente, si inventa qualunque cosa. Adesso legittimando una realtà, L’Altra Italia, rinnegata un anno fa. Quando c’erano le condizioni. Adesso superate.