Luci accese nella Farmacia Comunale. È stata riaperta appena il consulente del Lavoro ha terminato le procedure di riassunzione dei dipendenti. Il dubbio della sospensiva al Tar
La Farmacia comunale di Sora riapre i battenti con i dipendenti al completo, compreso il dottor Vincenzo Manetta, socio ancora per qualche giorno del Comune prima che si proceda allo scioglimento della società e la gestione venga trasferita in house ad una municipalizzata. Manetta è stato presente oggi nel suo ruolo di direttore sanitario. Con viva soddisfazione da parte dell’Amministrazione municipale. Resta fissato per l’11 gennaio l’appuntamento dal notaio, dove si volgerà la riunione del Cda per nominare il commissario liquidatore.
Quest’ultimo, secondo il Comune, potrà continuare a tenerla aperta fino a quando non ci sarà l’assorbimento da parte della società “Ambiente e Salute”, completando così il passaggio in house deciso dal Consiglio comunale il 23 dicembre, in seconda convocazione e senza maggioranza qualificata. Erano assenti a quella votazione Alessandro Mosticone e Floriana De Donatis. Per questo si attende anche un chiarimento politico. (qui trovi tutti i dettagli: come ci si è arrivati, cosa è accaduto in Consiglio, il caos della non immediata esecutività).
Intanto dal Municipio nessuna dichiarazione. “E’ una vittoria di Pirro” esclama invece Umberto Geremia che contro la chiusura della Farmacia si è fatto promotore di tante battaglie, compresa la raccolta firme, insieme ai consiglieri comunali Luca Di Stefano e Serena Petricca.
Riassunti i dipendenti
La Farmacia ha riaperto i battenti subito dopo che il consulente del Lavoro ha completato le pratiche per la riassunzione dei sette dipendenti, ivi compreso il socio privato Manetta. Che, oltre a rimanere tale, svolge anche il ruolo di direttore sanitario.
Lo scorso sabato 4 gennaio, durante un’assemblea del Cda durata ben sei ore, si era dimesso dal ruolo di Amministratore unico e da componente dello stesso Consiglio di amministrazione. Lo aveva fatto dopo che il presidente del Cda, l’avvocato Ezio Tatangelo, su richiesta del sindaco Roberto De Donatis, invocando l’articolo 12 comma 6 dello Statuto, si era sostituito allo stesso Amministratore unico Manetta, di fatto surrogandolo per un solo atto specifico, ossia ottemperare alla delibera di Consiglio comunale numero 92 del 23 dicembre 2019. Quella con cui è stato deciso il passaggio alla gestione in house. (leggi qui Farmacia, licenziamenti posticipati. Manetta si dimette).
Il consulente del Lavoro incaricato al termine della riunione del Cda (sabato) ha potuto portare a termine solo oggi le operazioni che gli erano state commissionate. Tuttavia, essendo stati tecnicamente licenziati il 31 dicembre, per i dipendenti si tratta di una vera e propria riassunzione e non di una proroga della data di licenziamento.
No comment
Nessuna dichiarazione ufficiale dal Palazzo comunale. Da dove tuttavia traspare una certa soddisfazione per il risultato raggiunto, dopo diversi giorni scanditi, prima dalla mancanza di un maggioranza qualificata che ha impedito l’immediata esecutività delle delibere consiliari. E poi da un susseguirsi a ritmi anche abbastanza sostenuti di Pec, carte bollate e denunce. (leggi qui Farmacia chiusa: diffida e denuncia alla polizia).
“Oggi avviene ciò che sarebbe dovuto avvenire il 2 gennaio” si sarebbe tuttavia lasciato sfuggire qualcuno dal Comune, parlando di boicottaggio.
Il sindaco e l’Amministrazione avevano sempre sostenuto che uno dei principali obiettivi era quello di tutelare i dipendenti della farmacia, le loro famiglie e tutta la città di Sora, garantendo il servizio della farmacia con la gestione in house, con cui accentuare il ruolo sociale della farmacia stessa.
Dal Palazzo comunale si è sempre sostenuto anche che la Farmacia non avrebbe chiuso. Perché, secondo loro, il commissario liquidatore ha tutti i poteri per tenere aperta la struttura fino al 31 gennaio. E volendo, anche oltre. Riuscendo così a garantire la continuità del servizio, fino al trasferimento definitivo alla società in house “Ambiente e Salute”.
La vittoria di Pirro
“Questa è una vittoria di Pirro – esclama invece Umberto Geremia, che nel pomeriggio ha incontrato anche il dottor Manetta – Stanno brindando in Comune perché non conoscono la storia”. E poi, rivolgendosi direttamente agli amministratori: “Ricordatevi la vittoria di Pirro. È un ennesimo illecito commesso. Ci penserà la magistratura. Ordinaria e penale. Continuate a stare sereni” ha concluso alludendo ironicamente alle recenti dichiarazioni a mezzo stampa da parte di alcuni esponenti della maggioranza.
È infatti in dirittura d’arrivo il ricorso che il socio privato presenterà al Tar, dopo aver già inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cassino e alla Procura della Corte dei Conti.
L’amministratore che non c’è
Nel frattempo l’Amministrazione comunale sembra aver superato anche lo scoglio dell’Amministratore unico che non c’è. Manetta si è dimesso sabato 4 gennaio. A svolgere quel ruolo, indispensabile per una società mista pubblico-privato, quale è la farmacia comunale, ci sta pensando il presidente del Cda, l’avvocato Ezio Tatangelo.
Resta fissata la data dell’11 gennaio, davanti al notaio Labate, per la nomina del commissario liquidatore da parte dell’assemblea dei soci, formata dal Comune (51 per cento) e socio privato (49 per cento).
Per nominare il liquidatore deve essere presente anche il socio privato che lo indica. Lo stesso socio privato, che era amministratore unico, quando si è dimesso avrebbe dovuto nominarne un altro.
C’è un dubbio giuridico. Se in sede di confronto al Tar venisse chiesta la sospensiva degli atti, si stopperebbe anche tutta la procedura di passaggio in house?