L’evanescenza dell’opposizione che rischia di subire la sua indolenza

L'evanescenza di un'opposizione che non è capace di fare massa critica. Il lento cammino del vice segretario nazionale del Partito Socialista. Che il centrosinistra rischia di dover subire per propria indolenza

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Evanescente. Senza una strategia e senza un obiettivo. L’opposizione al governo comunale di centrodestra che amministra Frosinone è del tutto inconsistente. A quasi due anni di consiliatura del sindaco Riccardo Mastrangeli non si ricorda un solo intervento corale della minoranza, un’azione coordinata. Mai una strategia condivisa per mettere in evidenza le lacune che fisiologicamente in ogni amministrazione ci sono. E nelle quali un’opposizione deve sapersi incuneare facendo leva.

Non si ricorda un solo atto collegiale. Nemmeno la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale, sottoscritta dall’opposizione per confrontarsi su qualcosa. Mai è stato possibile apprezzare una voce: né di condivisione né di contrapposizione ai temi caldi che sta affrontando il sindaco. La rivoluzione della viabilità e le misure per contenere lo smog non sono scelte popolari: sarebbe stato facile insinuarsi e provare a logorare. Invece niente.

Convitati pietrificati

Norberto Venturi e Angelo Pizzutelli

Che ne pensa l’opposizione della possibilità di vietare il transito ai mezzi pesanti sulla Monti Lepini? Oppure della battaglia per mantenere la Scuola di Volo Elicotteri dell’Aeronautica Militare a Frosinone? Il Comitato per lo Sviluppo della Provincia di Frosinone si apprestata convocare Ferrovie dello Stato per avere chiarezza una volta per tutte sul fantomatico progetto per la stazione dell’Alta Velocità: nonostante debba nascere su terreni che sono tra Ferentino e Sgurgola sarebbe in grado di rivoluzionare l’economia del territorio. Ma nemmeno su questo s’è sentito verbo dall’opposizione: eppure quel progetto venne sollecitato da Nicola Zingaretti quando era governatore del Lazio.

Di fatto, i Consiglieri di minoranza sono seduti nei banchi dell’Aula consiliare ma non interagiscono con l’amministrazione. Non sono convitati di pietra. Ma pietrificati. È come se avessero rinunciato ad esercitare il proprio ruolo istituzionale di controllo sull’operato della maggioranza o di orientamento e influenza sulle decisioni amministrative. E addirittura, forse più importante per il centrosinistra in prospettiva, di proposizione di un diverso indirizzo politico che possa accreditarsi per il futuro come alternativa di governo della città.

Non c’è una visione, presente o futura del Capoluogo, delineata dalla minoranza e che sia condivisibile o meno. O almeno questa è la percezione che si ha dall’esterno in forza di questa totale impalpabilità. E questa circostanza non è spiegabile con la sola atavica divisione latente in atto da decenni a Frosinone all’interno del centrosinistra. Dall’epoca del dualismo Marzi-Marini, quando il centrosinistra si fratturò sulla possibilità di un secondo mandato per il suo sindaco Michele Marini finendo per mettere Frosinone nelle mani di Nicola Ottaviani e del suo centrodestra.

Opposizione dall’interno

Anselmo Pizzutelli

La maggioranza è arrivata al punto di doversi fare opposizione da sola. Con una parte dei Consiglieri che non firma il documento di conferma della fiducia al sindaco. Ed una parte che ormai da mesi interroga la sua stessa parte politica facendo di tutto per metterla in difficoltà. Arrivando anche all’Accesso agli Atti, strumento solitamente utilizzato dall’opposizione.

È un’evidenza che da mesi le interrogazioni più significative al sindaco le facciano alcuni consiglieri di maggioranza (i malpancisti). La richiesta di accesso ai (propri) atti, la fa un consigliere di maggioranza. Il confronto, a volte anche molto aspro e duro (raccontano i presenti) sulla mobilità alternativa, sul forno crematorio, sull’ambiente, avviene nelle sole riunioni di maggioranza. Non in Aula consiliare.

Le dinamiche nazionali dicono che il “Campo largo” sperimentato dal centrosinistra in Sardegna rendono più attrattivo il fronte politico perché comunque c’è una proposta alternativa credibile al centrodestra. Almeno in Sardegna. A Frosinone non c’è il campo largo: c’è il campo vuoto del centrosinistra. Detto con rispetto ma anche con fredda oggettività.

Il lento percorso di Iacovissi

Gian Franco Schietroma (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Le divisioni nel centrosinistra sono reali e profonde. Nella sua veste di dirigente nazionale del Partito Socialista, l’ex sottosegretario Gianfranco Schietroma ha detto no a patti con il Pd spiegando che non si può costruire in cinque giorni quello che non si è voluto costruire in cinque anni. Vero. Ma quelle divisioni, per quanto profonde, non possono essere la foglia di fico per giustificare sempre tutto.

Anche perché la minoranza in Consiglio rappresenta più di 10mila cittadini di Frosinone che nel 2022 hanno espresso la preferenza per il centrosinistra. E che in questo momento hanno certamente rappresentanza in Consiglio ma probabilmente non hanno voce.  E questo nonostante tra i banchi dell’opposizione ci siano ex sindaci, ex assessori Regionali o comunali, professionisti stimati, signori delle preferenze, segretari di Partito, presidenti di Ordini professionali. Tutte personalità di grandi competenze, esperienze e capacità, che potrebbero fornire fondamentali spunti di riflessione, che però mancano.

Uno scenario nel quale fa da contrasto il ruolo che si è ritagliato Vincenzo Iacovissi, vice segretario nazionale del Partito Socialista. Da quasi due anni ha avviato l’interlocuzione con i Comuni vicini e sta provando a costruire un’alleanza strategica che metta tutti insieme per intercettare la grande progettualità europea. Ed a differenza dell’evanescenza del resto dell’opposizione è riuscito ad incamerare una serie di posizioni favorevoli. (Leggi qui: Grande Capoluogo, otto Comuni dicono si al primo passo).

Un suo successo ne farebbe il candidato naturale del centrosinistra per la prossima tornata. Ma piacerebbe anche a molti del centrodestra. Il vero problema è che nemmeno in questo caso si tratterebbe di una scelta ponderata e costruita attraverso un percorso politico ed amministrativo. Ma sarebbe il risultato degli eventi che accadono intorno al centrosinistra.

Ogni viaggio, anche il più lungo, inizia sempre con il primo passo” ebbe a dire il maestoso attore americano Robin Williams nel film “Una notte al museo”. Il viaggio del centro sinistra verso Frosinone 2027 deve ancora iniziare. Evidentemente.