L'annuncio di Roberta Lombardi sulla sua bacheca Facebook. Il M5S "riparte dall'Anno Zero". Statuto condiviso con la base. Spazio a più sensibilità. Ma non più un contenitore nel quale stipare tutto
Anno zero. O se preferite, chiamatela Rifondazione 5 Stelle. In entrambi i casi il MoVimento cambia pelle: smette di essere il gigantesco cilindro vuoto che è stato in questi anni nei quali ognuno ci ha infilato dentro ciò che voleva. Ogni tipo di rabbia di protesta di malcontento hanno trovato albergo in quel nulla ideologico. Tutto ed il suo contrario. Fino al paradosso di una Roma che rinuncia alle Olimpiadi mentre a Torino ci si impegna per diventare sede di quelle invernali.
Fine di tutto questo. E se per strada resteranno un po’ di scontenti, almeno ci sarà chiarezza. Roberta Lombardi è uno dei simboli del grillismo della prima ora: quello dei Vaffa Day, di tv e giornali snobbati ottenendo così sempre più attenzione mediatica. Lei è il mastino a Cinque Stelle che ha sbranato Pier Luigi Bersani nell’unica diretta streaming delle infinite che erano state promesse. È lei ad annunciare «È stato raggiunto l’accordo tra il MoVimento 5 Stelle e Rousseau che ha consentito al M5S di poter accedere finalmente ai dati dei propri iscritti. Ringrazio Giuseppe Conte e Vito Crimi per l’impegno, la pazienza e la grande capacità. Hanno consentito l’approdo a questo passaggio doveroso. Ora consentirà al M5S di avviare in maniera spedita tutte le azioni necessarie per proseguire il percorso tracciato dagli Stati Generali del M5S».
Cambiamento dal basso
È il cambiamento dal basso. Le regole si scrivono insieme. Fine del Non Statuto che è stato il pretesto per lasciare il potere solo ai due fondatori. Fine pure del successivo Statuto calato dall’alto com’era avvenuto quando s’era scoperto che in Italia i Partiti devono avere un loro documento con i principi fondanti.
Roberta Lombardi oggi è assessore alla Transizione Ecologica nel Lazio. È l’anima di Governo del M5S che ha saputo intrecciare un dialogo efficace con Nicola Zingaretti ed il suo Pd. Ora annuncia «la raccolta delle osservazioni degli iscritti sul nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori per poi arrivare, entro la fine di questo mese, al voto on line prima sullo Statuto e poi sul nuovo leader del M5S».
È lei a parlare di «una nuova fase, un nuovo inizio che va oltre la narrazione mediatica e politica. Una narrazione che ha ridotto tutto alla diatriba Rousseau-M5S, anche se comprendo che la contrapposizione dicotomica è la scorciatoia interpretativa più facile. Fa comodo sia a chi deve raccontare sia a chi prova a rapportarsi con un soggetto politico come il M5S, che sin dall’inizio della sua storia si è contraddistinto per la sua capacità caleidoscopica di tenere insieme più sensibilità».
Processo evolutivo
Quel caleidoscopio da ora non sarà più possibile. Non come prima. Non buttando tutto dentro al cilindro vuoto. Più sensibilità potranno stare insieme ma all’interno di un dibattito politico e nel quale ci sia un collante chiaro e definito.
«L’accordo a cui si è giunti in queste ore – sottolinea Roberta Lombardi – è uno dei tanti momenti di un processo evolutivo più ampio e tormentato, che nasce dalla crisi che il M5S ha dovuto affrontare dopo la morte del suo cofondatore Gianroberto Casaleggio».
Per Roberta Lombardi è stata una perdita gravissima sotto il profilo dei punti di riferimento. A quella perdita fa risalire i «momenti difficili e dolorosi, di smarrimento, di scelte più mediatiche che veramente politiche, di necessario confronto con altre forze politiche che con noi avevano responsabilità di governo, verso la ricerca di un nuovo equilibrio a cui nel frattempo si è poi aggiunta una sfida, più grande e più urgente per tutto il Paese, quale appunto la pandemia covid».
Anno zero
È quindi il momento della ripartenza da nuove basi. Sta qui anche il coraggio delle scuse fatte nei giorni scorsi da Luigi Di Maio dopo l’assoluzione del sindaco di Lodi Simone Uggetti messo alla gogna dal M5S nel suo periodo giustizialista. Che ha avvelenato il clima nel Paese, sospettando tutti di tutto, delegittimando ognuno. “Le modalità con cui abbiamo dato battaglia appaiono adesso grottesche e disdicevoli” ha avuto il coraggio di dire Luigi Di Maio.
Si riparte da quei. Anche da qui. Con un MoVimento che non confonde tra Giustizia e Giustizialismo. Roberta Lombardi lo dice con chiarezza: «Siamo all’Anno Zero del M5S. Ripartiamo da qui ricordando e onorando la nostra storia, anche nei suoi aspetti più difficili. Più saldi di prima nelle radici per essere maggiormente capaci di futuro e dare il nostro contribuito a ricostruire l’Italia e il mondo post covid».
Con lei, nel Lazio ci sta il capogruppo il Regione Loreto Marcelli. Al ragionamento di Vito Crimi e Roberta Lombardi è sempre stata in sintonia il sottosegretario Ilaria Fontana. Saranno i prossimi giorni, con il dibattito che porteranno, a dire che Movimento 5 Stelle sarà il loro.