La Leopoldina organizzata dal Pd di Frosinone si conclude senza veleni e con tutti presenti: niente polemiche nel Pd è questa la vera notizia
Giuliano Pisapia dice «No ad un’altra Sicilia, bisogna fare di tutto per unire». Al convegno di Campo Progressista a Roma l’ex sindaco di Milano spinge per un accordo. A Ferentino il Partito Democratico si porta avanti. E fa le prove tecniche di aggregazione. Alle Terme di Pompeo, nella Conferenza Programmatica del Pd provinciale, ci sono i Socialisti con il presidente Gian Franco Schietroma, c’è Massimiliano Massimi il segretario provinciale di Mdp.
Soprattutto c’è il Pd: in tutte le sue anime, le sue confessioni, le sue declinazioni. C’è il senatore Francesco Scalia e tutta l’ala renziana di Lotti, c’è il presidente Francesco De Angelis con tutto lo stato maggiore dei renziani di Orfini (dal vice segretario Sara Battisti all’assessore regionale Mauro Buschini). L’ala di Franceschini è guidata dal segretario Simone Costanzo, i renziani di Boschi e Migliore dal deputato Nazzareno Pilozzi.
Marino Fardelli sta appartato, parlotta e gesticola con il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli che sfoggia uno sgargiante occhiale su montatura azzurro elettrico: ed elettrico lo è anche il presidente, perché nella prima giornata dei lavori – lamenta – Alessandra Maggiani non gli ha dato la parola. «Ma era ora di pranzo» giustifica con concretezza qualcuno, «Sapevano che Marcello avrebbe aperto un dibattito infinito che ci avrebbe portati fino all’ora di cena» interpreta invece qualcun altro.
La senatrice Maria Spilabotte, tonica come una sirena, sta in giardino a sorvegliare il suo chihuahua Piddì che ringhia ai giornalisti. Semmai qualcuno stesse pensando che si sta ritagliando una propria area, il presidente della Provincia Antonio Pompeo comunque c’è.
Alessandra Maggiani offre il caffè: impossibile non notarla. Cosa che rischia invece il presidente della Saf Mauro Vicano che è talmente dimagrito da dover indossare un look total dark altrimenti sarebbe trasparente: forse gli hanno detto che le strade per Palazzo Madama sono strette e lui si è adeguato per riuscire ad arrivarci.
Valentina Calcagni invece è talmente dimagrita che per vederla bisogna aspettare Enrico Pittiglio, coordinatore del Tavolo Enti Locali: la cita durante il suo intervento, evidenziando la sostanza di Valentina. O meglio, la sostanza del suo lavoro sulla ipotetica Città Intercomunale che porterebbe tanti vantaggi economici a tutti.
Non è una riunione di facciata, solo con i big provinciali. Ci sono tutti i rivoli comunali. Finanche tutte le tonalità delle infinite sfumature di Frosinone città: dal segretario Andrea Palladino al presidente Stefania Martini, da Otello Mascitti ad Ermisio Mazzocchi. C’è l’ex segretario di Circolo Norberto Venturi che alcuni vorrebbero in predicato di candidarsi nella lista del Presidente Zingaretti, c’è l’ex presidente del circolo Francesco Brighindi.
A metà mattinata passa come l’ex sindaco Michele Marini, che in tanti un giorno danno in Alternativa Popolare, l’altro con i Movimenti. Ma puntualmente vengono smentiti dal fatto che alla fine non si muove d’un millimetro dal Pd, senza rinunciare a pungolarlo..
Se li unisca l’inedita novità del dibattito programmatico o l’aria di elezioni, è una malignità. Li unisce il fatto che non posso andare divisi, altrimenti non c’è margine per nessuno. Altro che Pisapia ed il suo «No ad un’altra Sicilia».
Così, mentre dentro si parla come avveniva negli anni Settanta, fuori, intorno ad un tavolino in plastica, baciati dal sole, Francesco De Angelis, Sara Battisti, Mauro Buschini e Barbara Di Rollo tracciano la strategia per centrare le prossime elezioni politiche e regionali. Passeggia avanti ed indietro Francesco Scalia, scambiando due chiacchiere con Piergianni Fiorletta e con Germano Caperna.
All’interno invece Nazzareno Pilozzi, per la prima volta con la cravatta in perfetto abbinamento con la camicia, pontifica contro chi «pensa di fare politica con un tweet o con un like: fuori c’è la gente con i problemi veri e noi è a quella gente che pensiamo».
Sarah Grieco attraversa eterea la sala. Può fare la vamp solo perché manca Maria Paola Gucci Ferrè D’Orazio: la griffatissima capogruppo di Sora ha partecipato ai tavoli del sabato, invece la domenica è impegnata con quelli del pranzo in casa. Ma ha mandato a rappresentarla il delegato provinciale Giuseppe Ciraudo e la neo vicesegretaria Rosalia Bono. Che hanno dato il cambio alla staffetta di sabato in cui erano presenti il neo segretario Enzo Petricca ed il presidente del circolo ingegner Morganti con la capogruppo più fashion che c’è.
Aldo Antonetti passa da un gruppetto all’altro con tutta la sua giuliva rotondità, mentre il senatore Lino Diana si lamenta perché non gli arrivano più le notifiche di Alessioporcu.it (abbiamo provveduto senatore) e Ermisio Mazzocchi si lamenta perché nessuno lo intervista. Giulio Conti benedice, Vittorio Save Sardaro si aggiusta la china mentre ascolta tutti gli interventi (ma proprio tutti).
Assente il componente dell’Assemblea Nazionale Salvatore Fontana, per la gioia di molti dei presenti che temevano un suo intervento all’estratto di ortica. Bisogna ringraziare per l’assenza una festa di laurea in famiglia. Nemmeno c’è Nicola Zingaretti: ma si sapeva che non sarebbe venuto. Il nome serviva per attrarre ancora più pubblico.
Simone Costanzo li conta tutti e si fa i complimenti da solo: un paio di mesi fa lo volevano infilzare allo spiedo e cucinare a fuoco lento la sua Segreteria: ora invece ha portato tutti intorno ad un tavolo. Anzi, due tavoli ed una sala.
Se qualcuno non è stato citato è solo per mancanza di tempo. Ma è proprio questa la notizia. Cioè? Non è la sostanza, ciò che hanno detto nei dibattiti, la sintesi dei tavoli da Leopoldina su Scuola, Lavoro, Sanità…tenuti il giorno precedente? No: quella è roba buona per riempire qualche pagina ed un po’ di comunicati. La vera sostanza politica è che ci sono tutti, Nessuno escluso.
È quando sta così compatto che il Pd in provincia di Frosinone alla fine vince.