Il Segretario Provinciale Pd annuncia la sua squadra di governo. È una rivoluzione. Non solo generazionale ma anche di contenuti e di approccio. "Il Pd torna centrale e torna a parlare con la gente”
In giacca e cravatta, via il maglioncino: perché il Partito si rappresenta anche nel modo in cui ci si veste. Un vecchio compagno rimproverò il giovane assessore comunale di Alatri Mauro Buschini che andava in municipio senza l’abito adeguato. Luca Fantini ha appreso subito da quell’aneddoto ed alla sua prima conferenza da Segretario Provinciale, nella quale annunciare la squadra di governo del Partito si presenta in giacca blu e camicia bianca con cravatta Principe di Galles.
Ma dispetto dell’abito, Luca Fantini non annuncia una successione paludata. Quella che presenta in diretta Zoom è una rivoluzione politica che stravolge il Partito Democratico.
Il Pd torna centrale
È rivoluzionario a partire dalla premessa. «Il Partito Democratico vuole essere oggi l’interlocutore serio e credibile per tutti i cittadini italiani. La mission in provincia di Frosinone è quella di tornare al centro della discussione politica». Sembra una frase inoffensiva e invece è letale: contiene due parole chiave serietà e credibilità. Non sono affatto scontate, lo sono meno ancora nella politica recente, Luca Fantini le riporta al centro, le mette anzi in cima al suo intervento.
Già ma c’è il Covid, la seconda ondata minaccia di stravolgere tutto più della prima. Infatti anche questa conferenza stampa si tiene da remoto. Il segnale che Luca Fantini vuole mandare è lo stesso che sta cercando di trasmettere tra le righe tutto il Pd: ci sarà una lunga fase con una nuova normalità e dovremo adattarci se vogliamo uscirne e ritrovarci più forti.
Il fatto di tenere la Conferenza per annunciare la Segreteria è pure questo un segnale: si deve andare avanti. Il Segretario lo dice con chiarezza disarmante: «Dobbiamo riuscire ad essere il Partito tra le persone senza poterci stare. Lo faremo sfruttando al massimo i social e le piattaforme on line, sfruttando tutto quello che abbiamo imparato nel perido del primo lockdown».
Si prepara a modificare radicalmente il Pd Luca Fantini, a rivoluzionarlo. Dentro e fuori, nei mezzi e nei contenuti. Sarà social, sarà inclusivo, sarà senza bande che consumano le loro energie migliori per tendersi agguati e scannarsi al buio.
La chiamata generale di Fantini
Le parole chiave sono però quelle antiche della sinistra. C’è quella magica: Unità. «Noi metteremo l’unità al centro. Ringrazio per questo tutto il gruppo dirigente: ha saputo raggiungere un’elezione unitaria e non era scontato. Nelle prossime ore riunirò la Segreteria e poi chiederò un’Assemblea con tutti i Segretari di Circolo del Pd. Chiederò loro di convocare le loro assemblee degli iscritti perché tutti i nostri progetti devono coinvolgere tutti i nostri iscritti. Daremo il via ad una serie di assemblee tematiche: su Sanità, Lavoro, Scuola, Università». (Leggi qui Inizia l’era Fantini: il Segretario che trasformerà il Pd nel Partito nuovo).
Lo senti parlare e sembra di ascoltare Nicola Zingaretti ma con la voce più giovane. Stessa struttura delle frasi, stessa profondità di analisi, identica cura nella ricerca delle parole. Sembrano innoque, se le metti in fila ti rendi conto che innescano effetti micidiali.
Come il Segretario nazionale, Luca Fantini non alza la voce, non cerca l’acuto teatrale. Il tono è già da leader, nel modo in cui appoggia le parole senti gli anni trascorsi a guidare da Segretario Regionale i Giovani Democratici di tutto il Lazio, nelle pause e negli sguardi senti tutta l’esperienza fatta seguendo passo per passo l’intero tour nazionale compiuto da Zingaretti per scalare il Partito e prenderne il timone. Da Aosta a Reggio Calabria, Luca Fantini è stato al suo fianco.
Ma tutto questo è nulla rispetto alla rivoluzione che sta per cominciare.
Giovani, amministratori, donne
È un ribaltamento completo dei cardini del Pd provinciale la Segreteria messa a punto da Luca Fantini. Perché mette dentro una intera nuova generazione: una parte dei nuovi dirigenti erano i suoi colonnelli nei Giovani Democratici «che ora smettono di essere Giovani per occuparsi a pieno titolo del Partito. I nuovi dirigenti sono l’espressione migliore del nostro percorso congressuale».
Se qualcuno pensa che si tratti d’un cambio di facciata allora ha capito meno di niente. «Noi vogliamo una rigenerazione politica che non sia solo generazionale ma di contenuti e di appoccio».
C’è Cassino con ruoli e figure di spicco. A partire dal Vice Segretario Provinciale Carmelo Messore.
Altrettanto dirompente è la scelta di affidare la strategica casella di Responsabile Organizzazione a Martina Innocenzi di Fiuggi: è stata Segretario Regionale dei Giovani, conosce il Partito in ogni recesso, ne capisce ogni sfumatura ed è capace di individuare la strategia; è un altro grosso salto generazionale.
Non è una rottamazione, non è un repulisti, tutt’altro. Luca Fantini ha voluto che il suo predecessore rimanesse sul ponte di comando e per questo ha nominato l’ex Segretario Domenico Alfieri responsabile degli Enti Locali; tiene così a portata di mano tutta l’esperienza accumulata nel mandato precedente, la capacità di dialogo e di conoscenza delle singole situazioni; con Fantini, nessuno dovrà cominciare daccapo a raccontare la sua storia.
I segnali dirompenti di Fantini
Allo stesso modo però è un segnale dirompente la nomina di Barbara Di Rollo con deleghe a Cultura Turismo Politiche Territoriali. È dirompente perché è lei la sottile stratega delle elezioni comunali di Cassino, lei ha lavorato per arrivare alle primarie che hanno incoronato sindaco Enzo Salera. Lei è stata la più votata ed è Presidente del Consiglio Comunale che si confronta e tiene a bada le incursioni di una vecchia volpe come Mario Abbruzzese oggi consigliere comunale ma ex presidente del Consiglio Regionale con Polverini e Fiorito. È stata lei a guidare la paziente opera di ricucitura tra Cassino ed il Provinciale, accusato nel passato di non volere la vittoria di Salera perché non omologato. La nomina di Barbara Di Rollo mette sul ponte di comando un ufficiale di collegamento direttamente in sintonia con Cassino.
Come pure è un segnale la nomina di Angelo Pizzutelli allo Sport: è una delle figure di spicco del Pd frusinate, poteva reclamare la candidatura a sindaco e invece si è messo a disposizione. La scelta di affidargli lo Sport non è casuale: Fantini gli riconosce e dà merito così ai notevoli risultati ottenuti da Pizzutelli quando era assessore allo Sport a Frosinone.
Altro segnale è la presenza nella squadra di governo del Pd per Francesca Cerquozzi, amministratore comunale a Veroli, giovane ma con lunga esperienza di Partito: è stata commissario in sezioni difficili come Anagni.
Mix di esperienza e freschezza
Dai Giovani Democratici arriva Valentino Abbate che è stato uno dei punti di riferimento nel mondo universitario a Cassino; si è fatto le ossa con le elezioni studentesche spianando la strada ai successi di Primavera Studentesca. Non a caso gli hanno assegnato la deleghe a Scuola, Università, Radicamento territoriale
Stefano Carducci è il Coordinatore della Segreteria, già Segretario ad Isola del Liri è vicinissimo al sindaco Massimiliano Quadrini; a Giuseppina Bonaviri va la delega all’Innovazione e Ricerca, ad Alessandra Maggiani il Lavoro – Economia – Wellfare; Andrea Pro si occuperà di Politiche Giovanili mentre Luigi Vecchi è il responsabile di Agricoltura Logistica Eventi.
Manuel Lecce è Responsabile Ambiente; Rachele Martino, Responsabile Associazionismo, volontariato e terzo settore; Alessandro Marino, Responsabile Europa, Fondi Ue e Politiche comunitarie.
Antonello Iacobelli, Responsabile Trasporti e mobilità e infrastrutture;
Sanità ad interim, niente giudizi
Il Segretario non si nasconde. Tiene per se ad interim le deleghe su Sanità e Comunicazione. Sono quelle più esposte in questo periodo di Covid e dove basta una parola sbagliata per suscitare un vespaio.
L’annuncio della Segreteria arriva oggi perché il Segretario non ha voluto che potessero esserci confusioni tra le responsabilità del passato e quelle del futuro. Ma ancora una volta è attentissimo e non creare fratture. «Non giudichiamo il passato. Senza pregiudizi affrontiamo nel merito le questioni politiche, lasciando il giusto spazio ai territori, tracciando rotte ben precise, con particolare attenzione alla prospettiva delle elezioni».
A Roma Nicola Zingaretti dice che la strada passa attraverso il tentativo di dialogo con il M5S. (Leggi qui I tre messaggi di Zingaretti: a Conte, al Pd ed ai 5 Stelle). Ma per dialogare bisogna essere in due. E la sensibilità dei grillini eletti in provincia di Frosinone ha una spiccata matrice anti Dem. «Il dialogo – chiarisce subito Luca Fantini – si deve tentare, la strada è questa ma bisognerebbe dirlo anche a loro, ai nostri alleati. L’ultima tornata elettorale ha lanciato segnali chiari. Noi abbiamo tutta la volontà di seguire tutti i percorsi possibili. Ma disponibilità al dialogo deve essere da entrambi i lati».