Piroli e Querqui con il Pd? «Hanno perso “Il Coraggio di cambiare”»

Ceccano a Sinistra, disfatta la coalizione elettorale del 2020, ha sposato il progetto “Ceccano 2030”. Attacca i due consiglieri eletti: «Stanno col Pd anche se scende a patti con FdI». La già candidata sindaca risponde alla Brubaker: «Si possono accettare i compromessi per le strategie, non per i principi».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Si possono accettare i compromessi per le strategie, non per i principi». Lo dice Robert Redford impersonando Brubaker, il direttore di una prigione che si mette contro “capibastone e cacicchi” dei carcerati, ma anche un Senatore. Lo menziona Emanuela Piroli replicando a Ceccano a Sinistra, che ha accusato di «trasformismo e consociativismo» i due Consiglieri comunali eletti nel 2020 nella coalizione “Il Coraggio di cambiare”: Emanuela Piroli candidata sindaca e Andrea Querqui il secondo più votato in assoluto.  Perché ora li accusano di trasformismo? Perché Piroli e Querqui sono stati catapultati nel Partito Democratico dalla rivoluzione innescata dal Segretario Elly Schlein.

Ceccano a Sinistra picchia duro: «Non siamo disponibili né ora né domani a patti come quelli tra Pd e FdI». A cosa si riferisce? All’interlocuzione che è stata necessaria tra i due Partiti per costruire una maggioranza che governasse la Saf ed il ciclo dei rifiuti; una maggioranza per traghettare il Consorzio Industriale del Lazio. Forse il riferimento è anche alla coalizione che ha stravinto un anno fa le Comunali a Ferentino: extralarge, con esponenti Dem e del centrodestra insieme, ma civica e premiata a stragrande maggioranza dal voto. Tanto che a Veroli l’esperienza è stata ripetuta in vista del voto di giugno. Rigorosamente su base civica. (Leggi qui: Caperna e Veroli: è lui il candidato-collante del civismo in purezza. E leggi anche Niente inciuci, le Comunali le vincono i sindaci).

No ai cacicchi

Piergianni Fiorletta, eletto sindaco di Ferentino a larghissima maggioranza guidando una coalizione civica ‘extralarge’

La sinistra ceccanese dice no: «Per citare qualcun altro, diciamo sin da subito “No ai capibastone e ai cacicchi”». Citano, velenosamente, quanto affermato dalla Segretaria dem Elly Schlein dopo la sua elezione. La Piroli è stata tra i promotori del comitato territoriale “Start per Schlein” ed è membro dell’Assemblea nazionale del Pd. Nonché, per la corrente A Sinistra – minoritaria a livello regionale – della Segreteria provinciale del Partito Democratico.

Il civico Querqui, invece, è stato candidato dalla corrente maggioritaria Rete democratica nella lista del Pd schierata alle passate Elezioni regionali. Ed è risultato il più votato in città.

La concomitante supremazia della Rete democratica, nel mentre, ha portato alla nomina di Alessandra Anelli nell’Assemblea regionale e di Mariano Cavese nella Segreteria provinciale.

Ceccano a Sinistra, dal canto suo, ha risposto con la candidatura di Luigi Mingarelli alle Politiche 2022 in quota Unione popolare. Già Segretario cittadino di Rifondazione comunista, è stato il più votato della lista civica. Alle Comunali 2020 stava con la Cives Ceccano di Piroli e Querqui. Ha preso quasi 500 voti, come i Democratici per Ceccano; in quella tornata il Pd era sceso in campo con una lista civica ma è rimasto fuori dal Consiglio.

«Hanno perso Il Coraggio di cambiare»

Una recente riunione del Pd con il resto del Centrosinistra

Ricordano ora a “Il Coraggio di cambiare”: «Il risultato ottenuto fu lusinghiero riuscendo a portare due consiglieri nell’assise comunale. Sembrava, e poteva essere, l’embrione di una alternativa politica e culturale che scuotesse dalle fondamenta la deriva amministrativa che aveva consegnato la città alla Destra. Una destra che sta accompagnando Ceccano ad un degrado imbarazzante per la nostra città: economico, sociale, ambientale, culturale».

Ritengono che il passaggio di Piroli e Querqui nel Pd abbia fatto perdere quel civismo di Sinistra. «L’abbandono del progetto da parte dei due eletti – critica Ceccano a Sinistra – avviene per aderire a una più confortevole e forse appagante vita di Partito». Non tutta la Sinistra sta nel Centrosinistra. (Leggi qui La pazza idea del Centrosinistra unito alle elezioni).

Guardano già alle Comunali 2026: «Abbiamo aderito con convinzione al progetto “Ceccano 2030” e siamo impegnati a costruire un punto di vista alternativo e di rinnovamento per la nostra città. Il centrosinistra sta ricostruendo una unità politica e di alternativa alla giunta di destra. In qualche occasione, ci siamo trovati a combattere insieme battaglie di opposizione e questa cosa non può che essere vista positivamente per il futuro di Ceccano».

“A Sinistra” con Ceccano 2030

Filippo Cannizzo, portavoce del gruppo civico Ceccano 2030

Ma c’è un “ma”: «Non è tutto così semplice – continua la Sinistra -. In questi giorni, autorevolissimi dirigenti politici del Pd e di FdI lodavano la scelta dei rispettivi Partiti di sostenere insieme un candidato sindaco a Veroli il prossimo giugno. Come scelta strategica in nome di un “progetto a largo spettro” per un “civismo” unificante a dispetto di qualsiasi divergenza ideologica».

Pensano che in ballo ci sia «un accordo di potere tra Destra e Centrosinistra per controllare in modo pervasivo le nostre città». E le elencano: Sora, Ferentino, Pontecorvo, Aquino, Ripi, la Provincia di Frosinone e ora Veroli. È il “Governissimo” territoriale, ormai tipico della Provincia depotenziata a ente di secondo livello, ma applicato sui Comuni, enti ordinari e pienamente amministrativi. Gli opposti schieramenti mettono la Comunità davanti alla Politica. (Leggi qui Niente inciuci, le Comunali le vincono i sindaci).   

«Patto Pd-FdI anche a Ceccano?»

Massimo Ruspandini (FdI) e Francesco De Angelis (Pd) ad A Porte Aperte

Ceccano a Sinistra, infine, chiede ai consiglieri e partiti del Centrosinistra «se tutto ciò accadrà anche a Ceccano nei prossimi mesi». All’opposizione del Centrodestra di Caligiore, oltre ai due eletti de “Il Coraggio di cambiare”, ci sono anche Mariangela De Santis (Nuova vita) ed Emiliano Di Pofi (Psi).

«Pretendiamo una risposta chiara, se sono in grado di darla – incalza la Sinistra – perché non è che a parole diciamo di fare l’opposizione e poi nei fatti si farà ben altro. Si deve comunque sapere che non siamo disponibili né ora né domani a patti di tale natura. I cittadini di Ceccano sappiano che un’alternativa al trasformismo e al consociativismo ci sarà, per citare qualcun altro diciamo sin da subito “No ai capibastone e ai cacicchi”».

A Emanuela Piroli, già candidata sindaca di Sinistra, «spiace dover replicare a una nota di un gruppo politico con cui ho condiviso una campagna elettorale emozionante e molte battaglie di opposizione alla destra che amministra Ceccano. Un gruppo politico che rispetto e per il quale sono sempre stata a disposizione come consigliere comunale». Le appare, però, come «una pura provocazione – risponde -. Anziché guardare al presente e al futuro in termini di unità, sembra esserci l’intento di dividere con argomentazioni che non hanno alcun senso».

«Non è confortevole la vita di Partito»

Emanuela Piroli, consigliera comunale d’opposizione
Consigliera Piroli, è il Pd che divide?   

«Non è un mistero che il PD sia il mio Partito, ne sono stata Segretaria di circolo e dirigente provinciale. Per qualche anno mi sono allontanata, pur continuando a seguirlo, per dinamiche che non credo opportuno oggi riprendere, ma che ulteriormente rafforzano la mia posizione di coerenza e trasparenza. Sono tornata in quella che reputo essere la mia casa politica, l’unione del socialismo democratico con il solidarismo cristiano sociale, con la bellissima esperienza delle primarie di Elly Schlein, per dare un contributo attivo e per continuare a fare politica sul mio territorio».

Quindi non è «per aderire ad una più confortevole vita di Partito»?

«No di certo. L’attivismo nel Partito non so come lo vivano loro, ma è tutt’altro che confortevole. È grande impegno e grande responsabilità, è confronto e scontro continuo, studio, presenza, spirito di sacrificio, partecipazione. E poi, anche la maggior parte di chi ha aderito a Ceccano a Sinistra fa parte di un Partito: Rifondazione, Potere al popolo, Comunisti italiani. Quindi alcuni Partiti vanno bene ed altri no? In base a quale criterio? E chi sono loro per giudicare le scelte degli altri?».

Un potenziale “Governissimo” comunale come lo vedrebbe?

«Vedo un processo alle intenzioni sull’eventualità di accordi con la destra. Non lo accetto, perché il mio agire di oggi, ma anche di ieri, dimostra quali siano i miei valori e le mie priorità e che non sono barattabili. Ho fatto mia una frase pronunciata in un film dal protagonista, interpretato da un grande Robert Redford. A chi lo esorta che bisogna accettare i compromessi per ottenere alcuni risultati, risponde: “Si possono accettare i compromessi per le strategie, non per i principi”. Io resto fedele ai miei principi, come sempre».

«Coinvolgiamo l’intera opposizione»

Quindi avanti con la costruzione del Centrosinistra?  
Una riunione dei consiglieri con il Centrosinistra locale

«Sì, stiamo lavorando per ricostruire a Ceccano una unità politica e stiamo sfidando l’attuale maggioranza su temi concreti: strisce blu, privatizzazione tributi, raccolta differenziata, lavori pubblici, sensibilizzando i cittadini. Sempre abbiamo cercato di coinvolgere tutte le forze di opposizione».

Ora, però, non si sentono più rappresentate…

«Da parte di chi oggi scrive, quasi attribuendosi una superiorità etica e politica, e del collettivo che insieme ad altri hanno creato, Ceccano 2030, non c’è stata mai chiarezza. Resto dell’idea che chi divide, e loro in questo modo dividono, faccia gli interessi della destra e che sia necessario lavorare per l’unità, per il bene della nostra comunità».

Sui temi, però, ragionate anche con la Sinistra?

«Certo. Lunedì 15 aprile ci sarà una grande iniziativa condivisa, che mi trova tra chi l’ha voluta e organizzata, contro il premeriato e l’autonomia differenziata. A questa iniziativa parteciperanno anche rappresentanti politici di Ceccano a Sinistra. Un esempio di unità su temi importanti, così come dovrebbe essere sempre».