Dietro le quinte. La nomina della nuova Segreteria Provinciale Pd rappresenta una rivoluzione di velluto. In particolare ad Anagni. Ecco perché l'ingresso in scena di Luigi Vecchi può cambiare molte cose nel centrosinistra anagnino
La nomina di Luigi Vecchi nella Segreteria Provinciale del Partito Democratico è la benzina per l’auto ferma del Segretario cittadino di Anagni Egidio Proietti. (Leggi qui Rivoluzione Fantini nel Pd: poco è come prima).
Proietti è rimasto a piedi dopo poche decine di chilometri. La sua strada era iniziata a luglio 2019, al termine di un periodo di Commissariamento per il Circolo Dem di Anagni. Un reset seguito all’autoaffondamento dell’amminsitrazione comunale di centrosinistra guidata dal sindaco Fausto Bassetta ed alla successiva alla disfatta elettorale. La città era passata al centrodestra di Daniele Natalia, letteralmente asfaltato da Bassetta nella tornata elettorale precedente.
La fine della benzina
Egidio Proietti è rimasto intrappolato nella rete dei piccoli potentati territoriali che fanno riferimento ai Tagliaboschi (l’assessore di lunghissimo corso Aurelio Tagliaboschi, la sua cacciata fu fatale a Bassetta; Sandra Tagliaboschi, militante di antica data e candidata a sindaco contro Natalia). Ma anche a Vittorio Save Sardaro (esponente dell’anima storica di sinistra, contrapposta ai tagliaboschi che hanno matrici più vicine al cattolicesimo democratico). Ed a Maurizio Bondatti, già presidente del Pd ad Anagni. Ciascuno di loro è portatore di una diversa sensibilità bolitica all’interno del Partito.
Anche lo stesso Luigi Vecchi è a capo di una componente, potenzialmente maggioritaria. Che al momento non si conta perché appoggia Egidio Proietti. (Leggi qui Il Pd cambia generazione ad Anagni: Proietti è segretario).
La rivoluzione di velluto
Luigi Vecchi rappresenta una rivoluzione di velluto compiuta dal Segretario provinciale Luca Fantini per una serie di motivi.
Il primo. I nomi storici del Pd anagnino sono tutti irrimediabilemnte compromessi con la firma delle dimissioni in massa che sfiduciarono il sindaco Fausto Bassetta indicato ed eletto dal Pd. Questo peccato originale non li rende più interlocutori politici affidabili agli occhi dei possibili alleati.
Il secondo. Luigi Vecchi rappresenta, proprio per questa premessa, la speranza di dialogo per la ricostruzione di un centrosinistra largo, ampio, inclusivo, in vista delle prossime elezioni comunali. Per essere concreti: una figura come Vecchi ha la capacità e la possibilità di interlocuzione necessarie per riallacciare i fili del dialogo interrotto con l’ex vicesindaco Giuseppe Felli, con l’allora assessore all’Istruzione Simona Pampanelli, l’ex assessore allo Sport Alessandra lalla Cecilia. E con loro tutto il fronte che stava nel centrosinistra pur non essendo organico al Pd. Il recupero di un dialogo con figure come quella di Simone Ambrosetti, già presidente del Consiglio Comunale, è fondamentale se si vuole ricostruire un’alleanza organica e credibile.
Il terzo. Il neo dirigente provinciale ha solidi contatti all’interno di quel mondo che è estraneo al Pd ma che potrebbe essere disposto ad un dialogo. Come l’ala più governativa del Movimento 5 Stelle. Tanto quanto con gli ex grillini usciti dal MoVimento. Così come la Sinistra.
La fine delle vecchie intese
Luca Fantini realizza ad Anagni la più concreta rottura con il passato recente. Mettendo fine al correntismo esasperato ed ai suoi equilibri incorciati. Luigi Vecchi ne è l’esempio.
Infatti, l’elezione di Egidio Proietti alla Segreteria cittadina nel 2019 presupponeva la nomina di un Tagliaboschi alla Segreteria provinciale per riequilibrare la rappresentatività politica interna.
Invece con la scelta di Luigi vecchi, il Segretario Fantini dice con chiarezza: a) di non avere cambiali aperte con il passato, b) fine delle vecchie logiche di contrapposizione.
Il premio al senso di Partito
Un ultimo aspetto. La nomina di Luigi Vecchi rappresenta un premio al senso di unità del Partito che ha saputo dimostrare.
Trentuno anni, già dirigente cittadino dei Giovani Democratici (Fantini era il suo Regionale), Vecchi era l’uomo ombra della segreteria di Francesco Sordo. Nel 2019 era designato a diventare Segretario cittadino del Pd di Anagni ed avrebbe avuto anche una maggioranza a sostenerlo. Ma la sua elezione avrebbe messo fuori dai giochi i Tagliaboschi. Innescando il rischio di una loro uscita dal Pd.
Vecchi allora fece un passo indietro, rinunciando alla sua candidatura e spianando la strada a Proietti. Più ‘potabile‘ per lo storico gruppo centrista. Tenne unito così il Pd.
Un senso del Partito che Luca Fantini non ha potuto ignorare.