Zingaretti-Lombardi, l’asse di ferro che può diventare un laboratorio

Negli stessi minuti in cui Roberta Lombardi prendeva le distanze da Beppe Grillo, il Governatore faceva capire a Virginia Raggi che il commissariamento di Roma sui rifiuti è dietro l’angolo. E ora in caso di scissione penta stellata questo tipo di alleanza può aprire dei confini inesplorati. Ecco perché.

Attacco a Virginia Raggi e a Beppe Grillo. A distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Ma con un minimo comun denominatore: la giunta regionale del Lazio. Nelle persone del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore Roberta Lombardi. Il primo ex segretario nazionale del Pd, la seconda pasionaria delusa dei pentastellati modello Grillo.

Il comune denominatore

Raggi e Zingaretti

Eppure è impossibile non vedere una logica in queste due nette prese di posizione. Perché Nicola Zingaretti ha proceduto all’intesa con i Cinque Stelle guidati da Roberta Lombardi quando non era più leader dei Democrat. Un particolare che non può essere dimenticato. In quel momento Zingaretti pensava seriamente alla candidatura a sindaco di Roma. Con il sostegno pure della Lombardi, storica avversaria di Virginia Raggi all’interno del Movimento.

Poi però è andata diversamente, con Virginia Raggi che ha ottenuto la ricandidatura a sindaco grazie ad un abile gioco di sponda con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. A Giuseppe Conte non è rimasto altro da fare che sostenere quello schema. Poi però anche lui è stato mollato dal garante.

L’asse di ferro

Il presidente della Regione Lazio ha dovuto firmare l’ennesima ordinanza per scongiurare l’emergenza rifiuti a Roma. E ha motivato il suo atto con parole forti. Queste: “Per l’ennesima volta sono stato costretto ad emanare un’ordinanza per aiutare Roma e per fare fronte alla drammatica situazione della città sommersa dai rifiuti e tentare di risolvere provvisoriamente il problema”. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 29 giugno 2021).

Il Comune di Roma e l’Ama che gestisce il ciclo dei rifiuti, hanno perso il controllo della situazione e purtroppo invece di collaborare, fuggono dalle proprie responsabilità. Se Roma non assolverà ai suoi doveri gestionali e di programmazione procederemo con il Commissariamento di Roma Capitale sul tema dei rifiuti per manifesta incapacità”.

È un attacco frontale alla Raggi nel pieno della pre campagna elettorale. Un attacco destinato a pesare moltissimo.

Giuseppe Conte e Beppe Grillo (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

In quegli stessi minuti Beppe Grillo aveva inviato un “vaffa” gigantesco a Giuseppe Conte. Roberta Lombardi, assessore regionale e storica esponente dei Cinque Stelle, non ci ha pensato due volte. E ha affidato alle agenzie di stampa il suo pensiero. Che è questo: “Non so se trovo più folle le valutazioni su Conte, che ha guidato due governi tra crisi economica e pandemica, o il fatto di rimetterci nella gabbia Rousseau”.

Sin dall’inizio della legislatura regionale, caratterizzata dall’anatra zoppa perché Zingaretti non ha ottenuto una sua maggioranza autonoma nelle urne, Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi hanno mantenuto sempre aperto il canale del dialogo. Alla Regione Lazio è nato il primo esempio di intesa tra Pd e Cinque Stelle ad un certo livello. Ora, se nei pentastellati dovesse esserci una spaccatura tra chi sta con Grillo e chi con la Lombardi, il Lazio potrebbe diventare il laboratorio di una nuova alleanza.

Mai dire mai.