«Caro Pd è questo il momento dell’unità»

Il vice segretario Pd del Lazio ricorda al suo Partito che ha confermato tutti i Comuni che governava, tranne due. Ma ha vinto a Monte San Giovanni C. e Fumone. I toni fuori luogo. La sede del confronto. E l'unità da garantire ora al ballottaggio

Sara Battisti

Vice Segretario Regionale del Partito Democratico del Lazio

Caro Direttore,

dopo una tornata elettorale così significativa ed a seguito di diverse dichiarazioni di esponenti del mio Partito che animano anche la testata che dirigi, non riesco a tacere le mie valutazioni sul voto che mi piacerebbe, nel mio essere anacronistica agli occhi di molti, si tenessero all’interno delle sedi politiche e non sui giornali.

Sarà per questo che a me è venuto istintivo ringraziare il Segretario Provinciale, perché nonostante tutto e indipendentemente da chi guida il Pd, sono stata, sono e resterò sempre una partitista convinta.

Abbiamo deciso tutti

Ho avuto modo di leggere in questi giorni diverse analisi e riflessioni sul voto in Ciociaria, molte delle quali sono concentrate sul voto nella città di Alatri.

Trovo che un’elezione di un Comune così importante non possa essere sicuramente tralasciata ma nemmeno esaurita in due righe. Come ritengo che non possa diventare Alatri l’argomento strumentale per aprire una nuova stagione di tensione all’interno del PD. (Leggi qui Pompeo prende di petto il Pd: «Abbiamo perso tutti»).

Lo dico perché non vada disperso lo spirito con il quale siamo arrivati a questa competizione elettorale, evidente a partire dalla scelta dei candidati Sindaco in tutti i Comuni medio grandi della nostra provincia. Infatti proprio il sostegno a Fabio Di Fabio, a Luca Di Stefano, ad Emiliano Cinelli, è stato unanime nelle realtà locali e frutto di un dibattito interno al Partito che ha portato ad una sintesi condivisa.

Tra le altre cose, il voto di domenica e lunedì scorso, ha visto l’affermazione in tanti piccoli comuni di iscritti o simpatizzanti del PD.

Ragazzi, non abbiamo perso

Sara Battisti

Quindi partiamo da un primo dato: sui 24 Comuni al voto, quelli dove governavamo li abbiamo confermati, tranne due; abbiamo portato a casa due bellissime vittorie nel segno del rinnovamento in Comuni non da noi governati, come Monte San Giovanni Campano e Fumone; in diverse realtà si sono mobilitate tante ragazze e tante ragazzi, raccogliendo la sfida del governo locale.

A me sembra che in questa provincia il PD segua un trend nazionale che ha evidenziato come il Partito se unito e capace di costruire alleanze politicamente comprensibili, vince.
Vince a Bologna, a Napoli, a Milano.

Se poi il risultato nel suo complesso, la classe dirigente diffusa sul territorio che si mobilita attraverso l’unico Partito organizzato presente, la quantità di amministratori con i quali ogni giorno affrontiamo la sfida del governo territoriale, devono essere messi in secondo piano questo non mi piace.

Fabio è uno di noi

Antonio Pompeo

Ad Alatri abbiamo provato a mettere in campo una candidatura di una persona seria e di esperienza, abbiamo costruito una lista trainata dai giovani e questo si evince anche dal risultato elettorale dei singoli candidati, abbiamo scelto di condurre una campagna elettorale tra le persone. Questo non è bastato ed evidentemente nonostante il lavoro fatto in ambito culturale, sanitario e sociale, il giudizio sugli ultimi anni di amministrazione non è stato positivo. (Leggi qui Il Pd scarica Morini: «È evidente il malcontento». Nemmeno un grazie).

Ma quando si fanno queste osservazioni non si vuole colpevolizzare nessuno ma provare invece a capire quali sono i punti di forza e di debolezza e come ripartire. Sarà questa l’analisi che andrà fatta nelle prossime ore, con attenzione e franchezza, senza disperdere le tante energie di cui il Partito ad Alatri dispone.

Passato il ballottaggio, insieme al Segretario e alla segreteria e con tutti i rappresentati istituzionali e degli enti fondamentali per lo sviluppo, sarà nostro compito capitalizzare il lavoro già impostato dalla Regione Lazio e sul PNRR. In ambito sanitario, ambientale, infrastrutturale, economico, turistico sono diverse le risorse a disposizione ma anche su questo bisogna condividere le strategie migliori per far crescere la Provincia.

Perché questi investimenti devono poggiare su progettualità innovative e competitive, altrimenti rimarranno solo chimere.

Io vedo delle grandi potenzialità in questo Partito ma c’è bisogno di capacità di progettare, di lungimiranza, di attenzione ai bisogni delle persone.

La parola d’ordine è Unità

Luca Di Stefano

L’invito che posso fare a tutti è solo questo, rimanere uniti perché le sfide elettorali del futuro saranno determinate dal buon governo di oggi.

In queste ore tutti ci dobbiamo sentire mobilitati per Sora per vincere e governare insieme a Luca Di Stefano, una città importante e dalle grandi potenzialità e per Roma, per Roberto Gualtieri Sindaco.

Tornare a governare la Capitale non è solo importante per i romani ma per tutto il Lazio, perché Roma torni ad essere centrale nello scenario internazionale culturale, industriale e anche politico, perché non si disperda il lavoro fatto da Nicola Zingaretti in questi anni di governo.

Abbiamo portato il Lazio fuori dalla crisi, l’abbiamo guidata nel superare la fase più difficile dal dopoguerra, abbiamo il dovere di proseguire questa attività in tutti i territori della nostra Regione.