I protagonisti del giorno. Top e Flop del 22 maggio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ROBERTO SPERANZA

Se la situazione alla Camera non è degenerata lo si deve soprattutto al ministro Roberto Speranza. La scena è descritta dal Corriere della Sera: «La Lega reagisce con cori di ‘buffone’ e ‘vergogna’ all’intervento di Riccardo Ricciardi (M5S) contro la gestione lombarda della sanità. Il presidente del Copasir Raffaele Volpi si alza e corre verso la presidenza, poi assesta una sonora manata sullo scranno di Fico: ‘Presidente così non si può!’.

Roberto Speranza © Filippo Attili / Imagoeconomica

Seduta sospesa, tutti fuori in Transatlantico. Giorgetti incrocia Roberto Speranza e si sfoga: ‘Tira male, io ve lo dico, qui finisce male. Qualcuno deve metterli in riga, coi morti che ci sono stati…’. Il ministro della Salute comprende la tensione dell’ex sottosegretario a Palazzo Chigi: ‘Hai ragione Giancarlo, che ti devo dire? Hai ragione’».

«E lo stesso ammetterà due minuti dopo Nico Stumpo di Leu. La scena si sposta in cortile, con Fico attorniato dai leghisti. C’è Volpi che si scusa con il presidente per la manata sul banco (‘Io di solito sono istituzionale…’) e racconta con le lacrime agli occhi: ‘Io sono di Brescia e ho perso tre amici’. E c’è Giorgetti che ripete il suo avviso: ‘Non si può chiedere collaborazione alle opposizioni e poi venire in aula a provocarci sui morti’».

In questa pandemia Roberto Speranza si è dimostrata all’altezza della situazione come ministro, come politico e come capo di Partito (Articolo 1).

Quella frase («hai ragione») è un capolavoro.

Gigantesco.

PIERLUIGI BERSANI

I fatti sono che John Elkann ha fatto un’operazione editoriale senza precedenti. “Prendendosi” La Repubblica, Huffington Post, L’Espresso, tredici testate locali e tanto altro. Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando lo aveva fatto notare. Sommerso dalle critiche.

Pierluigi Bersani © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Pierluigi Bersani a Omnibus, il programma de La7, ha detto: «Possiamo dire che Gesù è morto in Vespa, ma in Italia c’è un’editoria spuria. Non possiamo far finta di vedere che c’è un’editoria spuria, non è complottismo ma un esame della realtà».

Meno male che c’è Bersani.

FLOP

RICCARDO RICCIARDI

«Presidente Conte chi l’attacca propone il modello Lombardia. È stato chiamato dittatore, la Lega ha parlato di resistenza antifascista. È stato accusato di fare ritardi in conferenza stampa, mentre l’assessore lombardo Gallera alla sue conferenze è sempre stato puntualissimo, assessore che ha fatto l’ospedale in Fiera con 21 milioni per 25 pazienti: ecco come sono stati spesi i soldi dei cittadini».

Riccardo Ricciardi Foto © Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Lo ha detto il deputato del M5S, Riccardo Ricciardi, intervenendo alla Camera dopo l’informativa urgente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sull’emergenza Covid-19. Parole che hanno scatenato il putiferio in aula, costringendo il presidente della Camera Roberto Fico a sospendere la seduta.

Chiaro l’intento provocatorio di Ricciardi. Sottolineato dal direttore di Tg La7 Enrico Mentana. Così: «A nome di tanti che non voterebbero mai Lega, né hanno mai votato per Berlusconi o Formigoni, vorrei dire all’onorevole Ricciardi che mai avevo ascoltato in un’aula parlamentare un intervento così squallido e vergognoso, che per colpire i suoi avversari identifica una regione martire con chi la amministra e bolla entrambi, arbitrariamente e con aperta soddisfazione, per il numero di morti. (Qui avevo scritto un giudizio molto duro sull’onorevole Ricciardi. Lo cancello non per chissà quale timore, ma perché ho deciso di andargli a parlare di persona)».

Ma i Cinque Stelle non riescono mai ad andare oltre lo scontro politico frontale?

Assenza di politica.

MELONI-BOSCHI

Si sono scontrate alla Camera sulle lacrime della ministra Teresa Bellanova. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha detto rivolgendosi a Conte: «Lei diceva di ascoltare tutti gli interventi, “grazie grazie grazie”. E invece è avvenuto quel che era prevedibile sul mitologico dl rilancio, già stato di aprile, già stato di maggio, come la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare di fantozziana memoria.

Giorgia Meloni © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Siete scesi in conferenza stampa, c’è stato il colpo di teatro della ministra Bellanova che si è commossa, è finita che vi siete occupati di tutto tranne degli italiani, solo che il dl non c’era uscito dopo una settimana».

Maria Elena Boschi, numero due di Italia Viva, ha risposto: «Da donna a donna, le dico presidente Meloni che la ministra Bellanova merita di essere rispettata per quello che ha fatto da bracciante, da sindacalista, da politica e da ministra. Non merita di essere derisa per la lacrime. Io rispetto le sue idee anche se non le condivido. Ma lei deve rispettare la storia personale di chi ha speso una vita a fianco degli ultimi».

Melodramma in salsa rosa.