I protagonisti del giorno. Top e Flop del 31 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

STEFANO LORUSSO

Alla prima emergenza (seria) il direttore generale della Asl è andato sul campo, a Cassino. Coordinando dalla prima linea, non da una scrivania, le operazioni con cui è stato trasferito un bus di turisti cinesi direttamente all’ospedale Spallanzani di Roma, dove si stanno analizzando i casi sospetti di Coronavirus.

Stefano Lorusso e Alessio D’Amato con Barbara Di Rollo

Arrivato da pochi mesi, giovanissimo, Stefano Lorusso ha dimostrato personalità, polso della situazione, capacità di saper reggere “botta” ad ogni livello. E poi, capacità organizzativa e decisionale. Un battesimo del fuoco ad alto livello, che ha dimostrato come non è per un caso che alla fine sia ricaduta su di lui la scelta di dirigere un’Azienda Sanitaria Locale importante e complessa come quella di Frosinone.

Non si ricordano a memoria molti casi del genere a difesa del territorio. Inoltre su una vicenda delicata, grave e di dimensione internazionale. Manager con gli attributi.

LUCA FANTINI

Un altro giovanissimo già grande.  Il segretario regionale dei Giovani Democratici ha annunciato la sua candidatura alla segreteria provinciale del Partito Democratico e lo ha fatto nel corso della riunione della Direzione del Partito, dopo che era stata fissata la data del congresso: il 5 aprile. (leggi qui Pd, Fantini candidato Segretario: congresso il 5 aprile).

Luca Fantini

Ma c’è un particolare che non è passato inosservato: Fantini è intervenuto dopo Domenico Alfieri, Francesco De Angelis, Sara Battisti, Antonio Pompeo e Mauro Buschini. Ha rispettato la gerarchia ed atteso il suo turno. Ma soprattutto lo ha fatto dando l’esempio di come deve essere in concreto il Partito nuovo di Nicola Zingaretti. Ha scelto di annunciare la candidatura in quella che è la sede naturale: la Direzione.

Senza dare anticipazioni ai giornali, come voleva la moda di questi ultimi anni. Vuol dire che la sua non è una candidatura che nasce per caso. E vuol dire anche che durerà molto come segretario. Luca Fantini è un esponente politico che incarna alla perfezione la  linea di Nicola Zingaretti. Capitan Futuro.

FLOP

ROBERTA LOMBARDI

Il Movimento Cinque Stelle non è morto, non lo è assolutamente, al contrario è vivissimo. Ma deve decidere cosa fare da grande o meglio decidere se diventare grande, perché a questo punto siamo a un bivio: o continuiamo la nostra spensierata adolescenza di opposizione contro tutto e tutti, facendo comunque un servizio al Paese, oppure ci evolviamo, cresciamo e ci assumiamo delle responsabilità, passando a una fase di maturità e puntando al governo“.

Roberta Lombardi a SkyTg24 © AG IchnusaPapers

Lo ho ha detto all’Adnkronos Roberta Lombardi, capogruppo Cinque Stelle alla Regione Lazio. Aggiungendo: “Il capo politico è previsto dalle legge, per una serie di onori amministrativi, quindi deve esserci a prescindere. Io penso che il M5S, per natura, debba essere guidato da un organo collegiale, con un capo politico primus inter pares che faccia una sintesi”.

Tutto giusto, ottime trame offensive, ma la Lombardi continua a non finalizzare il gioco. Lei si candiderebbe a capo politico?

Troppo fumo e poco arrosto.

MARIA ELENA BOSCHI

Non ha risparmiato nessuno. Al presidente del consiglio Giuseppe Conte ha detto: “Ci aspettiamo il rilancio dell’azione di governo”. Poi la frecciata al Pd: «Per noi, a differenza di Zingaretti, non è Conte il riferimento dei progressisti e riformisti del nostro Paese».

Infine sulla prescrizione: «Abbiamo dato alla maggioranza e al governo una settimana, 10 giorni, per trovare un accordo per superare la riforma Bonafede-Salvini, che è ingiusta. Se però in questo tempo non si dovesse riuscire, abbiamo una proposta di Italia viva, di Annibali: sospendere la riforma Bonafede e prenderci la possibilità di approvare una riforma del processo penale per avere tempi più rapidi».

Maria Elena Boschi è l’esponente di punta di Italia Viva di Matteo Renzi. Quando parla lei, parla il pPartito. Una sola cosa: perché fanno parte della maggioranza? Non è meglio passare all’opposizione, anche a rischio di elezioni anticipate?

Di lotta (nelle parole) e di Governo (nei fatti).