Il capolavoro di Buschini: approvata la fusione dei Consorzi Industriali

Il Consiglio regionale del Lazio approva l'emendamento che accorpa tutti i Consorzi Industriali. Creato il super Asi che verrà guidato da Francesco De Angelis. Più potente di un assessorato. Buschini esce in lacrime dall'aula. Forza Italia "Serve per la scalata al Pd". Via dalla primavera 2020

Via libera alla fusione dei Consorzi Industriali del Lazio. Il Consiglio Regionale ha approvato l’emendamento che sopprime quelli attuali e li accorpa in un unico super Asi.

Sono stati 26 i voti a favore.

 

Via libera senza sorprese

È il capolavoro politico di Mauro Buschini: il capogruppo Pd in Regione è riuscito a raggiungere la maggioranza necessaria. Ci ha lavorato per settimane, superando l’opposizione di Forza Italia che ha dovuto subire la perdita del Cosilam di Cassino appena conquistato da Mario Abbruzzese. Ma anche del Consorzio di Gaeta, considerato vicino al consigliere Pino Simeone.

Superate le perplessità del Movimento 5 Stelle: favorevole ad una riorganizzazione che riducesse i costi ma perplesso di fronte al super consorzio che si veniva a creare.

Superate soprattutto le possibili imboscate interne. Perché quell’emendamento sancisce il passaggio definitivo dell’ala di Mauro Buschini e Francesco De Angelis dall’orbita del presidente nazionale Dem Matteo Orfini a quella di Nicola Zingaretti.

Che si stesse andando verso un’intesa lo si era capito durante la seduta di giovedì del Consiglio. Non era scattato il fuorigioco tattico che avrebbe messo in difficoltà la maggioranza, erano iniziati a passare emendamenti in maniera bipartisan (leggi qui Aria di intesa in Regione: l’anatra riprende a camminare)

 

De Angelis più di un assessore

Sarà proprio l’ex assessore regionale alle Attività Produttive Francesco De Angelis a guidare il neonato Super Asi. Una struttura potente più di un assessorato regionale per via delle competenze e delle possibilità economiche in arrivo: nelle casse del Super Asi arriveranno i 50 milioni di euro che la regione ha stanziato per la trasformazione in Apea, le aree produttive ecologicamente attrezzate.

Per tenere buoni tutti è stato inserito un Consiglio d’Amministrazione. Due seggi a Roma e Provincia, 1 ciascuno a Frosinone e Latina, 1 a Viterbo-Rieti. In prima battuta lo comporranno i presidenti uscenti dei consorzi soppressi: Mario Abruzzese verrà cooptato in quel CdA.

La norma prevede che l’accorpamento scatti dopo il 31 dicembre 2019. E non prima dell’approvazione del bilancio consuntivo di ciascun consorzio industriale. Di fatto, il super Asi muoverà i suoi passi nella primavera 2020.

È stata un’operazione amministrativa di razionalizzazione, risultato di una grandissima abilità di mediazione politica. Ma anche un traguardo umano: per la prima volta Mauro Buschini mette nelle mani dell’uomo al quale politicamente deve tutto, una struttura che ricolloca Francesco De Angelis al centro del dibattito politico ed amministrativo nel Lazio. Restituendogli un ruolo di primo piano.

Non a caso il capogruppo Dem, incassato il voto favorevole è uscito dall’aula con gli occhi lucidi.

 

Zingaretti fonde i Consorzi per scalare il Pd

Forza Italia recita il ruolo di chi è contrario. Ma l’inserimento del CdA che governa insieme al presidente è il risultato di una mediazione portata avanti dall’azzurro Pasquale Ciacciarelli. Che così ha coperto le spalle a Mario Abbruzzese.

Ufficialmente Forza Italia è contro. E lo sostiene il capogruppo Antonello Aurigemma: «Ormai la Regione Lazio viene utilizzata dal presidente Zingaretti per rafforzare la sua candidatura a segretario del Pd».

Aurigemma sottolinea che in questo modo «Zingaretti potrà acquisire il consenso al congresso del Pd in provincia di Frosinone, visto che come commissario verrà indicato l’onorevole De Angelis, ex renziano».

 

Marchetta per il Congresso

Anche la Lega si dice contraria. E parla di «Una vera e propria marchetta politica a favore di Francesco De Angelis, ieri renziano e domani zingarettiano se dovesse passare l’emendamento, a discapito dei cittadini e delle imprese del Lazio. Alla faccia della politica pulita!»

Il capogruppo Orlando Angelo Tripodi, capogruppo chiede che «Si ritiri l’emendamento, la Lega e’ pronta ad aprire una discussione nella commissione competente per sostenere lo sviluppo. Altrimenti siamo di fronte ad una verita’ incontrovertibile: Zingaretti intende abbeverare i propri cavalli dem, fedelissimi a Matteo Renzi fino a qualche mese fa, attraverso la Regione a suon di poltrone!»