Caligiore come Nasser, dalla caduta al trionfo della candidatura unitaria

Presentata la candidatura bis di Roberto Caligiore a sindaco di Ceccano. Dalla caduta al trionfo politico. Sono stati i gruppi della sua coalizione a chiedergli di tornare in campo. Così la sfiducia della scorsa estate si trasforma in una congiura di palazzo. E non in una incapacità di tenere unita l'alleanza. La sinistra assente. Lo slogan rubato a Stalin.

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

Gamal Abd el-Nasser fu una figura centrale nella storia dell’Egitto moderno: fu lui a guidare il colpo di stato che nel 1952 buttò giù la monarchia di re Faruq, dando il via al suo esilio romano e ad una delle pagine della Dolce Vita. Nasser, come tutti i rais, aveva un’abilità: trasformare in vittoria qualunque sconfitta, politica o militare che fosse. Avvenne così anche nel ’67 dopo la Guerra dei Sei Giorni scatenata contro Israele: l’Egitto ne uscì in briciole, sgretolato politicamente e nella sua visione panaraba; Gamal Abd el-Nasser coerentemente si dimise ma fu costretto a tornare da una sollevazione di piazza che invece lo osannò perché aveva avuto il coraggio di sfidare l’odiato nemico e resistergli a fronte alta.

Il pubblico ed i candidati in sala

Roberto Caligiore non è una figura centrale nella storia secolare di Ceccano. Ma si ritrova a seguire le stessa traiettoria di Nasser: sconfitto qualche mese fa e buttato giù dalla sua stessa maggioranza, ora è ‘costretto‘ a ricandidarsi dagli stessi che stavano con lui fino ad un paio di mesi fa. Il tonfo clamoroso di metà estate è stato trasformato in un trionfo: politico ed amministrativo.

La congiura

Non è Roberto Caligiore a ricandidarsi. Non è il sindaco sfiduciato a riproporsi con ostinazione. Nel Centro Sportivo Marini di Ceccano questa mattina a lanciare la sua candidatura bis sono stati quelli che stavano accanto a lui nell’amministrazione decaduta. In questo modo cambia del tutto la narrazione: Caligiore non è caduto perché incapace di tenere unita la coalizione, così la caduta diventa il risultato di una congiura.

La scenografia è stata scelta con cura proprio per lanciare questo messaggio. Così Roberto Caligiore è al centro. Alla sua sinistra c’è l’ex vicesindaco Alessandro Savoni espressione de L’Altra Ceccano la civica del senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia). C’è Mario Sodani, altro ex vicesindaco ed espressione del Patto Civico.

Soprattutto c’è Angelo Macciomei espressione della lista di Marco Corsi cioè il presidente del Consiglio Comunale che ha determinato la caduta dell’amministrazione nella speranza di poter guidare uno schieramento alternativo. La sua presenza accanto al sindaco significa che un pezzo fondamentale della crisi ha deciso di stare con Caligiore e non con chi ha determinato la caduta. Significa che allo schieramento avversario mancherà un pezzo fondamentale. Chiude il tavolo il consigliere uscente Ginevra Bianchini, eletta nella civica del sindaco.

Lo scatto di maturità

Roberto Caligiore con i candidati

A destra c’è un segnale ancora più forte. Ci sono quelli che nella scorsa tornata erano schierati contro Roberto Caligiore. O che non c’erano affatto. A partire da Alessandra Compagnone che presenterà la lista dei Giovani Protagonisti, una delle novità. E poi Fabio Giovannone della civica Insieme con Mariano Massa che la volta scorsa invece fece la lista a sostegno del candidato del centrosinistra.

Soprattutto c’è Riccardo Del Brocco che quattro anni e mezzo fa sostenne il candidato schierato da Forza Italia.

C’è uno scatto di maturità del centrodestra. Questa volta sarà in campo con i simboli di Partito: nel turno precedente si era in pieno clima di antipolitica e tutti si presentarono come civici.

Lo scatto è tutto nella presenza di Riccardo Del Brocco e di Rino Liburdi: è la ricucitura della lacerazione che l’altra volta vide il centrodestra dividersi su due candidati. Una ricucitura che porta la firma di Massimo Ruspandini.

Ma lo scatto sta anche nella presenza in prima fila di Gianfranco Pizzutelli il leader del Polo Civico, il movimento interprovinciale che a Frosinone sostiene Nicola Ottaviani. Ed intende mettere radici anche nel Consiglio Comunale di Ceccano.

Forza Italia a mezza forza

Riccardo Del Brocco

Ci sono i consiglieri provinciali di centrodestra: l presidente d’Aula Daniele Maura, la presidente della commissione di Parità Stefania Furtivo, il consigliere Igino Guglielmi.

Forza Italia è rappresentata dal sub coordinatore provinciale Adriano Piacentini: annuncia che il Partito ci sarà e per dare il massimo della spinta eviterà di disperdere voti. Candiderà una pattuglia all’interno di una delle altre liste.

E poi gli uscenti: come Federica Aceto, Marco Mizzoni, Stefano Gizzi. Tutti in campo.

La lezione

Il centrodestra ha applicato la lezione del centrosinistra. Che ha governato Ceccano per decenni, litigando su tutto e dividendosi su ogni cosa. Ma facendo squadra e rimanendo unito intorno ad un progetto politico ed amministrativo.

Roberto Caligiore lo dice tra le righe. Nel suo intervento sottolinea che questa volta l’impostazione è del tutto opposta a quella del passato: quattro anni e mezzo fa fu lui a trainare la coalizione, ora è la coailzione a chiedergli di candidarsi.

Una frecciata a chi lo ha fatto cadere: “Questa volta ci sono solo persone affidabili ed all’altezza; chi è inaffidabile e non all’altezza non c’è“.

La sinistra è assente. Del tutto lontana dal campo e dai riflettori. Al punto che Roberto Caligiore e la sua coalizione di ispirazione sovranista si appropriano di uno degli slogan della storiografica comunista. Alle spalle del candidato campeggia la scritta “Indietro non si torna“. La coniò Stalin lanciando le truppe verso la Germania.