Ciacciarelli bis: salva Zingaretti e la seduta

Il Consiglio Regione approva i debiti fuori Bilancio. Ma lo fa grazie ai consiglieri Ciacciarelli, Cartaginese e Parisi rimasti in Aula. Hanno mantenuto in piedi la seduta. Il precedente della Scozia. E quello del Bilancio. Ciacciarelli "Tutta colpa della piattaforma: non funziona”

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?!”: è mancato solo l’indimenticabile Lucio Battisti con la sua inconfondibile voce a fare da sottofondo musicale per il Consiglio Regionale del Lazio andato in scena nel pomeriggio sui computer collegati da remoto a causa del Covid.

Ancora Tu, ancora Pasquale Ciacciarelli: ancora una volta lui ha salvato i numeri e tenuto a galla Nicola Zingaretti. È accaduto durante una delle fasi del dibattito per approvare i debiti fuori bilancio, cioè le spese urgenti ed impreviste: la maggioranza di Centrosinistra si è ritrovata in bilico con i numeri a causa di alcune assenze.

Niente numeri per votare

Nicola Zingaretti, Mauro Buschini, Foto © Bruno Ponzani

Ad un certo punto le assenze sono state troppe. Al punto che la maggioranza non aveva più i numeri per poter considerare valida la seduta.

Se n’è accorto il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera: quando è arrivato il momento di votare il secondo punto nel programma dei lavori ha chiesto al presidente Mauro Buschini la verifica del numero legale.

In quel preciso momento i Consiglieri di opposizione hanno iniziato a disconnettersi, abbandonando la seduta telematica: equivale all’uscire dall’Aula durante i Consigli in presenza. Via tutti, anche i Consiglieri del Movimento 5 Stelle.

In pochi secondi per la maggioranza si prospettava una brutta figura: argomento da rinviare e seduta da riconvocare.

Però, come per miracolo, mentre le caselle sullo schermo del monitor iniziavano ad oscurarsi ad una ad una, tre sono rimaste incredibilmente accese: quelle dei neo leghisti Pasquale Ciacciarelli e Laura Cartaginese e quella di Stefano Parisi (Energie per l’Italia) il candidato che nel 2018 aveva sfidato Nicola Zingaretti tentando di impedirgli l’elezione bis.

Hanno votato contro. Ma se non fossero rimasti in Aula, seppure virtualmente, la maggioranza non avrebbe potuto votare.

Ciacciarelli: ma quale stampella

Mario Abbruzzese Pasquale Ciacciarelli

Pasquale Ciacciarelli nega di avere fatto da stampella alla maggioranza. Se la prende con i Consigli riuniti on line: dà la colpa alla piattaforma.

Si continuano ad effettuare Consigli regionali su una piattaforma web non funzionante. Certa stampa mistifica la realtà dei fatti. Il mio voto sulle variazioni di Bilancio di Zingaretti è stato contrario”.

Ora minaccia di adire le vie legali. “Mi tutelerò per vie legali. Evidentemente sono scomode le mie battaglie per mettere in luce tutte le magagne di Zingaretti e compagni sulla Sanità“.

Gli dà ragione il suo Capogruppo, Angelo Orlando Tripodi. Anche lui punta il dito contro il sistema informatico che non avrebbe consentito ai suoi due Consiglieri di uscire dalla sessione e far mancare il numero legale.

La modalità telematica è un vero e proprio fallimento per le sedute del Consiglio regionale del Lazio. Genera confusione sia durante la votazione nominale sia in occasione della verifica del numero legale. La Lega continuerà a denunciare la pessima amministrazione regionale, come dimostra il voto contrario alle variazioni di bilancio”.

C’è il precedente

Laura Cartaginese con Matteo Salvini

Non è la prima volta che Pasquale Ciacciarelli e Laura Cartaginese tengono a galla la maggioranza di centrosinistra.

Il caso più clamoroso risale al dicembre del 2018: in Aula si votava la mozione di sfiducia con la quale mandare a casa Nicola Zingaretti e l’intero Consiglio regionale del Lazio. Ma Pasquale Ciacciarelli (all’epoca era nel Gruppo di Forza Italia) non si presentò alla Pisana: prese l’aereo e volò in Scozia per incontrare la comunità ciociara all’estero. (Leggi qui Zingaretti vola, l’opposizione si schianta: la Mozione di sfiducia finisce in farsa).

Il mio voto non era necessario, sono mancati anche altri” si è sempre difeso Ciacciarelli. Gli altri assenti si sono sempre difesi dicendo: “Non siamo andati perché tanto era tutto inutile dal momento che Ciacciarelli era assente”.

Nello scorso mese di febbraio invece è stata Laura Cartaginese a lanciare una ciambella di salvataggio all’Aula guidata da Mauro Buschini. È accaduto durante la discussione del collegato al Bilancio: la capogruppo del M5S Roberta Lombardi aveva chiesto la verifica del numero legale; anche in quel caso c’era stata l’uscita in massa dall’Aula per mettere in risalto l’assenza dei Consiglieri di centrosinistra. Fuggi fuggi, tranne Laura Cartaginese. Numeri e votazione sono stati messi in salvo. (Leggi qui Regione, i renziani escono ed i leghisti tengono a galla Zingaretti).

Questa volta invece è colpa della connessione. Anche il capogruppo ne è convinto. Nessuno oserebbe mai pensare che di mezzo ci sia la presidenza della Commissione Cultura che è rimasta saldamente nelle mani di Ciacciarelli anche quando è passato da Forza Italia alla Lega. Una commissione che nei prossimi giorni dovrà essere rinnovata e che tocca alla maggioranza. O forse no.