Il consigliere comunale posta un'immagine del campo di concentramento di Auschwitz con la scritta "Il vaccino rende liberi". Ondata di reazioni nazionale. Zevi: "Sul vaccino per l'imbecillità siamo in ritardo". Caso all'Unione delle Comunità Ebraiche. Chieste le dimissioni. Interviene il sindaco.
Di professione fa il consulente finanziario. Ma è anche consigliere comunale a Frosinone. E questo gli fa credere di essere pure virologo ed esperto in Storia Contemporanea. Sulla competenza in materia di investimenti del dottor Marco Ferrara testimoniano i suoi risultati, sulla sua abilità politica parlano i traguardi: il sindaco Nicola Ottaviani non lo ha mai fatto assessore nonostante le promesse d’inizio mandato. A ragion veduta. Perché oltre a non capire molto di virologia e di storia fa pure sfoggio pubblico delle sue lacune. Su Facebook ha postato un fotomontaggio con l’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz e la macabra scritta “Il lavoro rende liberi” sostituita da un infelice “Il vaccino rende liberi”.
Ne nasce un caso di portata nazionale. Tutti prendono le distanze: da ogni fronte politico. In serata anche il sindaco Nicola Ottaviani sconfessa il consigliere.
Non è No Vax
Eletto nella lista di Fratelli d’Italia con 224 preferenze, uscito dal Gruppo oggi nella civica Per Frosinone, il consigliere Marco Ferrara non appartiene alla schiera dei No Vax. È vaccinato, i suoi figli lo sono. E allora cosa c’entra il campo di sterminio per gli ebrei con i suoi lager, i lavori forzati, gli esperimenti, i forrni crematori?
Voleva essere un modo per esprimere la sua posizione, chiarita nei giorni scorsi all’edizione di Frosinone de Il Messaggero. «Non ho assolutamente intenzione di vaccinarmi. Ho molte perplessità su questo vaccino. Perché la sperimentazione sull’uomo è stata insufficiente sia nella quantità che nei tempi. C’è stata poca sperimentazione sul numero di esseri umani al quale è stato somministrato». Burioni gli spiccia casa nel tempo libero.
Competenze in materia di virologia? Zero. Di Biologia: ne sa nulla. Conoscenze in Epidemiologica? Come sopra. Ma questo non gli ha impedito di sostenere: «Il sospetto che io possa essere una cavia mi scoraggia a vaccinarmi. Le conseguenze a breve termine del vaccino ancora non le abbiamo potute vedere. Tanto meno quelle a medio e lungo termine».
Fatto salvo il diritto di chiunque a dire tutte le castronerie che vuole, non si capisce l’accostamento con lo sterminio di migliaia di ebrei ed il più grande olocausto dell’era Contemporanea.
Retromarcia immediata
È probabile che nemmeno lui avesse le idee molto chiare. Infatti, appena è divampato l’incendio delle polemiche Marco Ferrara non ha difeso la sua posizione. Ma l’ha abbandonata in tutta fretta. Cancellando il posto.
La colpa, suo modo di vedere non è sua che ha postato quella baggianata. Ma è degli altri. Scrive Marco Ferrara: «Per evitare strumentalizzazioni da parte dei soliti mistificatori, ho ritenuto di togliere da Facebook il mio post che accostava il dolore della pandemia derivante dal Covid19 all’intensità del dolore della Shoa. Probabilmente ci sono alcuni soggetti che continuano a fare politica di partito sui dolori, mentre i dolori e i lutti sono tutti uguali». Sarebbe piaciuto infinitamente a Donald Trump. (Leggi anche Fratelli d’Italia scomunica Ferrara: «Moschea? Rappresenta solo se stesso»).
Niente vacino per l’imbecillità
Da Roma Tobia Zevi presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas, responsabile del Desk sulle Global Cities all’Istituto di Studi di Politica Internazionale (ISPI), posta su Facebook: «Il vaccino ci riconsegnerà la libertà di poter tornare a vivere come amiamo. Riguardo il vaccino contro gli idioti invece è evidente che siamo ancora molto indietro».
Scende in campo Amici di Israele, realtà accreditata presso l’Ambasciata di Israele a Roma. Luigi Yitzhak Diamanti, presidente dell’associazione parla di «assurdo e delinquenziale atteggiamento del consigliere Comunale Marco Ferrara del Comune di Frosinone per l’utilizzo improprio di una pagina a noi molto dolorosa». Non si limita allo sdegno. «Sarà mia premura intraprendere le dovute azioni legali nei confronti di questo personaggio. Si è già provveduto a segnalare quanto avvenuto alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia ed alla presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Il caso in Regione
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mauro Buschini prende molto sul serio la questione. «La serietà di quanto accaduto impone una presa di distanza. Sostanziale. Per rispetto di milioni di morti, della scienza, di chi in questi mesi sta profondendo uno sforzo immane per contrastare la pandemia». Si rivolge direttamente al sindaco di Frosinone invitandolo «a dare una risposta seria, che metta da parte la sua ironia. Su questi episodi c’è poco da scherzare».
Dai banchi del Gruppo del Partito Democratico in Regione Sara Battisti spara ad alzo zero. «Un oltraggio alla storia, alla memoria, all’esistenza quotidiana dell’umanità intera. Un paragone indegno, figlio di una cultura politica basata sull’odio, sulla diffidenza e sull’arroganza. Io non mi aspetto le scuse da parte dei “fratellini”, la matrice è sempre quella. Mi aspettavo però che il Sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani prendesse una posizione più dura. A questo punto spero nelle dimissioni del Consigliere».
Sulla stessa frequenza c’è Marta Bonafoni, capogruppo della civica Lista Zingaretti e Danilo Grossi coordinatore regionale del movimento Pop definiscono ‘inaccettabili i negazionismi della destra a Frosinone‘.
«Nel giro di due giorni prima il bizzarro delirio sovranista a favore di Trump dell’assessore alla cultura di Ceccano, Stefano Gizzi. Poi l’aberrante fotomontaggio del cancello di Auschwitz in chiave negazionista del consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara». (Leggi qui Gizzi ‘sciamano’ difende QAnon e scatena l’inferno).
I due esponenti della sinistra sono allarmati. Perché le due iniziative «hanno entrambe la stessa origine: il movimento internazionale di sovranismo becero, di diffidenza di scientifica, di convinzioni senza alcuna rispondenza con la realtà, chiamato Qanon. Come abbiamo visto dai fatti di Capitol Hill, mette a rischio la democrazia e libertà».
A rendere preoccupante il tutto è il fatto che ad esprimere quelle posizioni non siano due persone qualsiasi. Ma due amministratori pubblici. Che governano città importanti e di grandi dimensioni. «Quello che è avvenuto in provincia di Frosinone deve essere un campanello d’allarme perché non proviene da chicchessia ma da esponenti a vario titolo delle istituzioni che hanno una responsabilità civica e sociale».
Deve dimettersi da consigliere
Chiede le dimissioni Anna Rosa Frate di Possibile, il movimento di sinistra fondato da Pippo Civati quando è uscito dal Pd. «È inaccettabile che un consigliere comunale faccia ironia su vaccini e pandemia utilizzando un fotomontaggio della scritta dei cancelli di un campo di concentramento. Non si tratta solo di riguardo istituzionale nei confronti del ruolo che si svolge e della nostra Repubblica che nasce dalle battaglie antifasciste e di liberazione dall’oppressione nazifascista. È anche questione di rispetto verso tutte quelle migliaia di persone che quella scritta l’hanno subita spesso anche perdendo la propria vita in una delle pagine più terrificanti della storia dello scorso secolo».
La richiesta a nome di tutta la comunità di Possibile Frosinone «non è solo quella di scuse pubbliche e di una presa di distanza netta, chiara e generale di tutto il consiglio comunale da quanto avvenuto ma anche delle dimissioni del consigliere comunale».
A Marco Ferrara risponde con l’ironia che da sempre lo contraddistingue il consigliere Stefano Pizzutelli della civica Frosinone in Comune. Pubblica sualla sua bacheca facebook tre fotografie. E le accompagna da questa didascalia: «Nella prima foto il presidente dell’Ordine dei Farmacisti Riccardo Mastrangeli, assessore del Comune di Frosinone. Nella seconda foto il primario del Pronto Soccorso e presidente dell’Ordine dei Medici Fabrizio Cristofari, consigliere comunale di Frosinone. Nella terza foto il delirio negazionista di un altro consigliere comunale di Frosinone, il cui egoismo (il suo e quello di gente come lui) ci porterà lockdown, disastro economico e restrizioni per molti mesi ancora».
Non basta. Pizzutelli mette a nudo l’incoerenza di Ferrara. «Lo stesso consigliere negazionista che però in consiglio comunale ci viene con la FFP2, perché negazionista in pubblico e prudente in privato porta i voti degli sciamani con le corna… Visto l’atroce riferimento ai campi di sterminio, chiediamo, come richiesto da Possibile le sue immediate dimissioni e l’immediata presa di distanza da parte del sindaco».
Fratelli d’Italia prende le distanze
Il Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale in serata prende le distanze. E ribadisce che Marco Ferrara non fa più parte della loro squadra.
Lo fa con una nota firmata dall’assessore, dai quattro consiglieri comunali FdI, dal responsabile del circolo cittadino. “Il gruppo consiliare FdI di Frosinone , composto dall’assessore al Patrimonio ed alla Governance Pasquale Cirillo e dai consiglieri comunali Domenico Fagiolo, Maria Rosaria Rotondi e Thaira Mangiapelo e tutto il circolo cittadino territoriale di Frosinone prendono le distanze e si dissociano dalle dichiarazioni rilasciate a titolo personale dal consigliere comunale Marco Ferrara. Che non fa parte del gruppo FdI Frosinone bensì di una lista civica”.
Pd e Italia Viva, stesso sdegno
Il Segretario provinciale del Pd Luca Fantini in serata definisce «Inaccettabile il paragone del consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara, di Fratelli d’Italia, tra la campagna di vaccinazione e l’Olocausto. Non ci sono scuse, giustificazioni o travisazioni che reggano. Chiediamo subito le sue dimissioni».
Nel Partito di Matteo Renzi i coordinatori sono due. Valentina Calcagni e Germano Caperna parlano di «macchina del cattivo gusto, dell’esasperazione dei toni e della menzogna che è sempre più difficile fermare. E fanno chiaro riferimento a Ceccano e Frosinone».
Interviene anche Andrea Turriziani già consigliere comunale di Frosinone ed oggi presidente del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo Frosinone 2. «Esprimo sdegno per il post che equipara il vaccino per il Covid 19 ad Aushwitz. Mi dissocio totalmente da quanto scritto. Non si può in alcun modo equiparare un qualcosa di “sanitario” a quella che è stato una pagina orribile della storia dell’umanità dove una falsa dottrina ha insegnato che alcuni esseri umani sono diversi ed inferiori ad altri. Questo va contro tutti gli insegnamenti che proponiamo ai nostri ragazzi».
Ottaviani stigmatizza, Ferrara si scusa
Il Sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani in serata, ha stigmatizzato il post del Consigliere Marco Ferrara. Che ha chiesto scusa.
“Il Consigliere comunale Marco Ferrara ha espresso male il concetto del dolore e per questo ha chiesto scusa. Ha poi chiarito che l’accostamento di due vicende tristi, davvero incommensurabili, la pandemia e l’eccidio del popolo ebraico, ha segnato pagine buie della storia contemporanea. La vera differenza, però, consiste nel fatto che la pandemia non si sa ancora se è originata dall’errore dell’uomo in un laboratorio, mentre l’eccidio dei fratelli ebrei è stato causato, certamente, dalla insana follia di alcuni, che rinunciarono all’intelletto e al dono di essere uomini».