E dopo le Idi di Marzo via alle vendette ed al rimpasto (Conte della Selvotta)

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I telegrammi sulla politica di Cassino del Conte della Selvotta. Il leghista Palombo che spaventa M.A. Le baruffe ed i baci di M.A. Le lacrime di CMD'A. Petrarcone e l'asfalto di CMD'A. Forza Italia nella bolgia. La rivolta dei nani

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

PALOMBO, IL LEGHISTACHE SPAVENTA M.A.

Quello, dopo il 21 marzo lo facciamo fuori”.

Chi è “quello” da far fuori e chi l’ha detto?

Le voci rabbiose echeggiano nel corridoio municipale del palazzo comunale di Cassino arricchito da statue dell’epoca petrarconiana. “Quello” sarebbe nientedimeno il vice sindaco e assessore il medico Carmelo Palombo, divenuto leghista per avere la copertura di un Partito che ora lo ha candidato, “a sua insaputa”, al Consiglio Regionale.

Una candidatura che ha sorpreso il mago del palazzo, M.A., a sua volta candidato ad occupare uno scranno d’oro a palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati dal 1918, dopo la prima guerra mondiale. Una candidatura, dicono nel palazzo, che intralcerebbe il percorso regionale di Pasquale Ciacciarelli, il quale è in lotta per un seggio, anch’esso d’oro, al palazzo della Pisana, già di M.A.

Nemmeno il sindaco gigante non più tanto buono, CMD’A, avrebbe gradito. E subito la voce è arrivata a Carmelo Palombo. A fine marzo, nel rimpasto, sparirà dalla giunta. Chi? “Io?”. O se rimarrà, senza la delega di vice sindaco.

A quella voce, l’altra sera, all’Osteria del Santo Bevitore, il gran cerimoniere abbaziale nonché assessore, 24 ore su 24 nel suo ufficio, al secolo Benedetto Leone, ha stappato uno spumante nostrano. Il tintinnio dei bicchieri di cristallo ha richiamato in sala il primo cittadino de facto – onorevole Mario Abbruzzese e subito dopo il primo cittadino pro forma e  con fascia tricolore, Carlo Maria D’Alessandro, ed anche il presidente d’aula Dino Secondino, indeciso se, dal 5 marzo, trasferirsi a Montecitorio alla corte di M.A. o alla Pisana alla corte di chi ancora non si sa. E poco dopo altri forzisti in attesa di nomine.

Ed è scattata l’ira del leghista cassinate. “Se mi cacciano”, avrebbe detto Carmelo Palombo sommessamente ai suoi consiglieri e consulenti, “li faccio cadere. Ho due consiglieri e appresso vengono altri”.

L’eco è arrivata a CMD’A che ieri sera, mentre Carmelo festeggiava l’apertura della sede elettorale, è andato a rassicurarlo. “Stai sereno, non ti caccia nessuno. E poi abbiamo quell’accordo scritto tra me e te”.

Carmelo non sta affatto sereno. Perché marzo è il mese dei festeggiamenti, non solo elettorali per chi vincerà, ma anche dei festeggiamenti in onore di san Benedetto che si concluderanno il 21 marzo. Poi la resa dei conti!

 

LE BARUFFE E I BACI DI M.A.

Mario Abbruzzese, euforico per l’imminente successo elettorale ma soprattutto euforico di diventare deputato, bacia donne e uomini allo stesso modo.

Giorni fa è stato visto baciare una stupenda fanciulla dalla minigonna vertiginosa sopra, si fa per dire, calze nere con disegni variopinti. “E’ una mia fan ma nemmeno la conosco”, avrebbe detto. E durante la festa al Pavone d’oro ha dispensato baci a donne d’ogni età. “Basta che mi votano”. (leggi qui Mario Abbruzzese ed il destino del Pavone)

Non solo baci, ma anche baruffe. M.A: si è fatto sentire in un albergo di Sora dove ha notato che non portavano Ciacciarelli alla Regione. “Siamo una squadra e votate chi dico io. Gli altri non contano.” Tanto da scatenare scontri tra consiglieri comunali maschili e femminili e vendette da compiere dopo le elezioni. (leggi qui E Mario tuonò: «Non fate vedere il mio materiale? Allora da oggi continuate soli»)

Come nelle “Baruffe chiozzotte”   del drammaturgo veneziano Carlo Goldoni anche a Cassino il linguaggio fatto di battute semplici e casuali si trasforma in tempesta fino ad arrivare alla baruffa fra le donne (per un posto in giunta).

 

LE LACRIME DI CMD’A

Ha fatto l’annuncio che non avrebbe voluto mai fare. “Sono indagato dalla magistratura”. E giù le lacrime. Il gigante buono non si aspettava tale trattamento dal giudice dirimpettaio. CMD’A, sindaco di Cassino, è indagato per falso in atto pubblico.

Chi è stato a far piangere il gigante dell’aula? “Quelli che ho sconfitto e che ora sono all’opposizione”.

Giuseppe Golini Petrarcone ed il fu assessore alle Finanze Enzo Salera gli fanno sapere: ”Tu in aula ci offendi, ci chiami anche vigliacchi, e mò arrangiati”.

 

PETRARCONE E L’ASFALTO DI CMD’A

Dal salone delle feste del Pavone d’oro di Cassino CMD’A aveva gridato al microfono di Mario Abbruzzese, davanti al misterioso candidato governatore della Regione Stefano Parisi, “Asfaltiamoli”, rivolto al centrosinistra e agli ex padroni del comune, Giuseppe Golini Petrarcone ed Enzo Salera. (leggi qui E Carlo Maria va alla guerra al grido: «Asfaltiamoli!» (di M. Molisani))

Due giorni dopo CMD’A non ricordava più dove trovare l’asfalto.

Glielo ricordavano Petrarcone e Salera: ”Ripara le buche perché le strade sono tutte bucate. Usa l’asfalto. E pagalo”.

 

FORZA ITALIA NELLA BOLGIA

Forza Italia di Cassino è una bolgia. Consiglieri che vogliono cacciare gli assessori, assessori che non riconoscono i loro consiglieri. Baruffe fra consigliere e assessori.

Bisogna cambiare la giunta”, grida Rossella Chiusaroli, zittita da M.A.

Dopo le elezioni ci penso io. Voi non capite nulla di politica e di elezioni”: ammonì il commander in chief. E sarebbero pronte le manovre. Fuori le donne dalla giunta, Dana Tawinkelova di Forza Italia, Nora Noury di Fdi e Paola Verde (di casa Secondino e vicina a Forza Italia).

Dicono i maligni del Comune al cronista a vita Domenico Tortolano, reduce da un tour elettorale nel fiorentino: ”Togliamo Dana che scende di un gradino e diventa consigliere comunale al posto di Franco Evangelista, perché prima non eletta in Forza Italia, e Franco diventa assessore. Solo cambi di posti. Poi mettiamo dentro Rossella Chiusaroli dividendo le deleghe di Dana e di Franco, così non rompe più le scatole. Al posto di Chiusaroli entrerebbe in aula Sara Matera, seconda non eletta in FI. Dentro la Fdi Angela Abbatecola (nelle grazie del sindaco), se il risultato regionale sarà buono, al posto di Nora Noury. Il suo posto, però, sarebbe stato promesso anche al new entry in Fdi Gabriele Picano (dipende da quanti voti racimolerà dopo le giravolte). E al posto di Paola Verde? Ma è protetta dal presidente d’aula Dino Secondino. Ci mettiamo Francesca Calvani. E così Francesca e Rossella non litigano più. Fra le due è baruffa continua”.

L’assessore-consigliere di M.A. e di CMD’A, il benedettino Benedetto Leone, che studia da vice sindaco, ammonisce le aspiranti: ”Non si amministra un comune solo con gli incarichi. Bisogna conoscere i regolamenti e le leggi. Bisogna studiare le carte. E dimostrare di saper fare le cose. Senza accusare nessuno”. Ipse dixit.

 

LA RIVOLTA DEI NANI

E c’è anche la rivolta dei nani, ossia di quei consiglieri e assessori muti in aula e che alzano la mano solo per votare così come disposto dal commander in chief.

I nani, però, sono pronti alla vendetta: non voteremo e non faremo votare. Nessuno osa fare i nomi di questi lanzichenecchi.