Tutti da Tajani dopo pranzo: c’è l’ultima mediazione per la crisi (Conte della Selvotta)

Tutti da Antonio Tajani nel primo pomeriggio: il numero 2 di Forza Italia oggi trova la soluzione alla crisi di Cassino. O si va tutti a casa. Quelli che già studiano da sindaco. E l'ipotesi di rimpasto nel caso in cui invece la soluzione si trovi

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

Tutti da Tajani dopo pranzo

La soluzione della crisi nel gruppo di Forza Italia a Cassino non arriverà da Roma. Il numero 2 del Partito Antonio Tajani, riceve nel primo pomeriggio i ‘dissidenti‘ che sono saliti sull’Aventino. Non sono quelli che si sono schierati contro il sindaco Carlo Maria D’Alessandro. E che non intendono scendere, nemmeno se questo comporterà la caduta dell’amministrazione cittadina.

Tajani oggi incontra il potentissimo capogruppo in Regione Antonello Aurigemma, l’ex vice presidente del Consiglio regionale Adriano Palozzi, il presidente della Commissione Cultura Pasquale Ciacciarelli. Sono i tre che nei giorni scorsi hanno firmato il documento con cui reclamare un radicale rinnovo di Forza Italia, con cui mettere fine al Partito – Azienda di Berlusconi per renderlo Partito e basta.

O dentro o fuori. I tre eretici vogliono farsi mettere fuori? Come hanno potuto pretendere la testa dell’intoccabile coordinatore regionale Claudio Fazzone? Vogliono andare nel nuovo soggetto di centrodestra al quale sta dando una plasmata il governatore della Liguria Giovanni Toti?

Tutta questione di date

A proposito di dissidenti. Ieri sera c’è stato un ulteriore confronto tra i tre dissidenti del Comune di Cassino. La capogruppo Rossella Chiusaroli, il presidente del Consiglio Comunale Dino Secondino, il presidente di Commissione Gianluca Tartaglia. Con il vice responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia Mario Abbruzzese. Che, seppure tra mille sforzi, ha individuato un sottilissimo percorso. (leggi qui Abbruzzese: soluzione in un paio di giorni o Carlo si deve dimettere)

M.A. ha detto chiaro e tondo: o rientrate o è opportuno che Carlo Maria si dimetta. Inutile andare avanti così.

Le date a questo punto sono importanti. Se il sindaco si dimette entro il 24 febbraio si va al voto tra fine maggio o inizio di giugno, non insieme alle Europee. Dopo quella data, invece, si va al voto nella ‘finestra’ elettorale successiva. Che è nel 2020. Fino ad allora, per circa un anno, Cassino verrebbe governata da un Commissario prefettizio.

Uno scenario che tutti, sia i lealisti che gli scissionisti intendono evitare.

Attenzione ad un dato. Fa fede la data di dimissioni? O la data del decreto di scioglimento del Consiglio, firmata dal Presidente della Repubblica? Seppure i giorni di differenza siano molto pochi, tra la prima e la seconda data intercorre una differenza abissale: un anno di commissariamento.

L’agenda di Carlo Maria

L’agenda del sindaco nel frattempo continua a riempirsi di appuntamenti istituzionali. Dal 15 febbraio al 19 maggio Cassino sarà il crocevia di importanti ricorrenze con l’arrivo di autorità statali italiane e straniere.

Ci sono le ricorrenze dei 40 anni dell’ateneo con la presenza del presidente della repubblica Sergio Mattarella, e poi la commemorazione dei 75 anni della fine della guerra a Cassino e il 15 marzo potrebbe arrivare il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Poi è la volta delle celebrazioni benedettine con il viaggio in Polonia, a Cracovia, dal 28 febbraio al 4 marzo. Il 21 marzo è la festa di san Benedetto a Montecassino.

Poi c’è la ricorrenza del bilancio: arriverà in aula dopo il 21 marzo e prima del 31. Se i ribelli si saranno riappacificati il bilancio passerà, altrimenti tutti a casa.

Quelli che studiano da sindaco

Se oggi non si dovesse individuare una soluzione scatterebbe la corsa alle elezioni.

Il cerimoniere abbaziale Benedetto Leone, già assessore comunale di Cassino fresco di dimissioni (leggi qui Ora è crisi di nervi. Leone si dimette. D’Alessandro: «Avevo detto di non farlo») ha ripreso il suo lavoro romano e lì in una succursale regionale. E sta studiando da sindaco. Per diventare un candidato del centrodestra o di un cartello di liste civiche. Lo hanno riferito al Conte della Selvotta. Senza, però, specificare il comune, Cassino o Terelle. (leggi qui E il benedettino Leone pensa a diventare sindaco)

La crisi politica che travolge Carlo Maria non fa dormire sonni tranquilli a Giuseppe Golini Petrarcone, già due volte sindaco in epoche diverse. Se CMD’A lascia sarà costretto a scendere in campo. Proprio adesso che sta facendo collezione di trofei sui campi di golf nazionali ed esteri, ultimo sul green di Sharm el Sheik. Tutto dipenderà dalle primarie indicate dal segretario Marino Fardelli e dalla voglia di candidarsi del consigliere comunale Pd Sarah Grieco. (leggi qui Candidato sindaco Pd, primarie Petrarcone – Grieco).

Anche il vice presidente della Provincia Massimiliano Mignanelli sta ricevendo sollecitazioni per tentare il grande salto. Può vantare oltre vent’anni di esperienza amministrativa, mai uno schizzo di fango, raccoglie consensi in maniera trasversale. Lui al momento si limita a confermare l’indiscrezione di Alessioporcu.it: se si andrà al voto, la sua area schiererà un candidato alle Primarie di coalizione che vedranno impegnati gli esponenti Pd. Ma anche altri aspiranti.

La giostra degli assessori

E se invece Antonio Tajani ricompone i cocci? Scatta la giostra degli assessori.

C’è già il toto rimpasto. Prevede: Beniamino Papa, assessore-vice sindaco confermato con riferimento ai consiglieri civici Giuseppe Di Mascio e Angelo Panaccione.

Emanuele Dell’Omo confermato in carico al sindaco. 

Chiara Iadecola confermata in carico al consigliere Rosario Franchitto. Probabile sacrificio di Aurora Rijtano per far entrare Angela Abbatecola di Fratelli d’Italia in carico al sindaco.

Conferma per Franco Evangelista di Forza Italia. Che così salva la faccia.

Se i ribelli rientrano si assicurano la delega dei Lavori Pubblici con un assessore da nominare per un settore importante. E a Evangelista rimarrebbe la Manutenzione. Chissà se gradirà. E al consigliere Dana Tawunkelova la delega all’Ambiente.

Rimangono da assegnare due assessorati dei dimissionari Benedetto Leone e Maria Iannone. Sembra che siano disponibili se la Lega volesse rivedere le sue posizioni. Al cronista antico Domenico Tortolano riferiscono che la Lega starebbe per cedere alle sirene mandate da Mario Abbruzzese. E gli incontri sono sempre più pressanti.

Confronto Lega – FdI

La Lega, guidata dal medico ed ex vice sindaco Carmelo Palombo, fatto fuori in malo modo quasi un anno fa, e dall’imprenditore-dirigente Lello Valente, sta riflettendo sulle mosse di Abbruzzese che non vede l’ora di chiudere il cerchio.

I leghisti, però sono fermi. Indecisi se andare al voto subito o nel 2020 o nel 2021. Nel frattempo sono ai ferri corti con una parte di Fdi, con l’ala di Destra Nuova alla quale fa riferimento Angela Abbatecola.

E tutto ricomincia.