De Donatis: “Di Ruscio dimettiti”. Caschera: “Sei un sindaco scaduto”

La rappresaglia del sindaco De Donatis dopo l'accordo unitario del centrodestra per candidare Giuseppe Ruggeri. Chiede le dimissioni dell’assessore Di Ruscio “altrimenti ti revoco io”. Lino Caschera ricorda al primo cittadino: ormai sei scaduto

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La ritorsione scatta venerdì verso l’ora di pranzo. Il sindaco Roberto De Donatis non ha digerito il raggiunto accordo di centrodestra. Chiama al telefono l’assessore Veronica Di Ruscio e la convoca in Municipio per importanti comunicazioni. Lei ci arriva verso le 12:30, minuto più minuto meno, non prima di aver avvisato il suo capogruppo consiliare Lino Caschera.

Il Palazzo comunale è praticamente deserto. I primi indizi li ha avuti lungo le scale ed i corridoi che separano piazza Santo Spirito dall’Ufficio di Gabinetto del sindaco uscente. È qui che l’assessore ai Servizi Sociali Veronica Di Ruscio incontra i colleghi Daniele Tersigni assessore al Commercio e Fausto Baratta vicesindaco. Sono espressione, rispettivamente dei consiglieri comunali Alessandro Mosticone e Francesco De Gasperis, politicamente schierati a sostegno del candidato sindaco Luca Di Stefano.

Tersigni le fa notare scherzando che “La foto era brutta”, il vicesindaco Baratta invece la abbraccia e anche lui scherzosamente le dice: “Ti voglio bene lo stesso”.

O TI DIMETTI O TI CACCIO

La foto che ha fatto scattare la rappresaglia

Quindi l’ingresso nella stanza del sindaco dove, a quel punto l’assessore Di Ruscio non ci mette molto a capire.

Di ciò che si sono detti non trapela molto, quanto basta però per comprendere il clima che si respira e soprattutto la difficolta politica in cui si trova il sindaco uscente dopo essere stato abbandonato praticamente da tutta la sua maggioranza, tranne i suoi fedelissimi di Patto Democratico.

In sostanza Roberto De Donatis dice al suo assessore che “sarebbe opportuno rimettere le sue dimissioni da assessore vista l’ufficialità del suo sostegno al candidato Ruggeri” (leggi qui Ruggeri fa il miracolo: candidato di tutto il centrodestra).

L’assessore Di Ruscio non è tra i firmatari del patto elettorale di centrodestra ma era presente nella foto di gruppo scattata subito dopo. Quindi l’ultimatum. Il sindaco le ha fatto capire che si deve dimettere a stretto giro altrimenti la revoca lui. Poi Roberto De Donatis ha messo le mani avanti: “Non mi venire a fare il paragone con Baratta e De Gasperis perché se anche stanno altrove, le foto non le hanno fatte”; le parole potrebbero essere diverse ma la sostanza è quella.

È venuta meno la fiducia politica? In una situazione normale sarebbe così. Ma a due mesi dal voto dopo tanto tempo durante cui ognuno si è organizzato per conto proprio, la richiesta del sindaco è stata ritenuta dall’assessore politicamente fuori tempo massimo.

QUESTIONE POLITICA

L’assessore Veronica Di Ruscio

A differenza di altri da quando non ho più le deleghe mi sono astenuta dal frequentare il Palazzo comunale per evitare di esercitarle abusivamente” avrebbe esclamato Veronica Di Ruscio. Un ‘assessore abusivo’? Cosa significa? A cosa allude?

Per capirlo bisogna fare un piccolo passo indietro. E tornare a pochi mesi fa. Quando il sindaco si ritrovò in Consiglio Comunale senza più una maggioranza: gli voltarono le spalle i consiglieri comunali Alessandro Mosticone, Francesco De Gasperis e Floriana De Donatis. Ne prese atto e rassegnò le dimissioni. Un minuto prima però revocò tutti gli assessori della sua giunta. Entro i 20 giorni concessi dalla Legge poi ritirò le sue dimissioni. Ma non restituì le deleghe agli assessori. Sostanzialmente per impedire loro di fare politica. (Leggi qui Il sindaco: “Mi dimetto”. Anzi no, “lo faccio lunedì” e qui Dimissioni e quattro pagine per uscire dalla crisi a Sora).

Poi l’assessore ai Servizi sociali ha fatto capire al sindaco che “la questione va affrontata con il capogruppo consiliare”. Ossia Lino Caschera. E il perché è presto detto: è una questione politica, non amministrativa. Pertano deve esserne informato il capogruppo consiliare.

In sostanza Veronica Di Ruscio ha allargato il fronte dello scontro ed ha tirato in ballo la Lega. Sarà il partito a decidere cosa fare. Ma già dalle esternazioni di Caschera si evince che non accadrà nulla.   

SEI UN SINDACO SCADUTO

Lino Caschera

Spero si sia trattato soltanto di un equivoco causato dalle alte temperature di questi giorni” il commento sarcastico del capogruppo Caschera.

Che ha aggiunto: “Altrimenti mi viene da pensare, citando lui stesso, che il sindaco abbia perso la Stella Polare, la qual cosa lo ha portato ad agire con incoerenza, cosciente del fatto che il nostro mandato naturale è finito da oltre un mese e che siamo ancora qui ad amministrare soltanto perché c’è la pandemia”.

E pensare che appena una settimana fa il primo cittadino ha assistito a Sora alla presentazione del libro scritto dal consigliere regionale leghista Pasquale Ciacciarelli a cui il gruppo sorano della Lega fa riferimento. Si intitola “Ripartenza o Apocalisse?”.

È evidente che non accadrà nulla. Lo ha detto fra le righe Caschera. Ormai il mandato è terminato. Al progetto di centrodestra con cui sostituire a Roberto De Donatis un altro sindaco si lavora da oltre due anni. Glielo hanno detto in faccia ormai da mesi: lo hanno invitato a casa del vicesindaco per fargli capire che era meglio se si faceva da parte. A quel punto, apparire o meno sulle foto degli schieramenti avversar, non cambia la situazione. (leggi qui Una cena da Baratta per giocare al “tromba-sindaco”)

Oltretutto si debbono ancora votare in Consiglio il Conto consuntivo e la Salvaguardia di Bilancio. Forse conviene a tutti lasciare le cose come stanno: questo si legge nel messaggio criptico di Lino Caschera.   

ARIA DI ACCORDI CON DI STEFANO

Intanto con il passare dei giorni e l’avvicinarsi dello scadere del tempo per la presentazione delle liste circolano sempre più insistenti voci circa tentativi di accordo del sindaco uscente Roberto De Donatis con il candidato sindaco Luca Di Stefano.

I pontieri sarebbero Fausto Baratta e Francesco De Gasperis. A Roberto De Donatis verrebbe garantito un super assessorato ai Lavori pubblici e alle grandi opere. Così finalmente potrebbe mettere mano alla scuola di Renzo Piano e al recupero della Ex Tomassi.

Voci che, se confermate, sarebbero la certificazione politica che la stagione politica di Roberto De Donatis come sindaco di Sora si chiude qui. Lui sostiene con fermezza che si ricandiderà a sindaco per il secondo mandato.