Si va divisi. E la via la indica Giorgia: a Fondi FdI candida a sindaco Mastrobattista

A Fondi il centrodestra non si compatta. Per il voto amministrativo FdI rompe gli indugi e presenta il suo candidato. Tentando di mettere fine all’era Fazzone

Quando l’ultima porzione di sabbia è scivolata dalla clessidra della pazienza hanno deciso di affidare la questione direttamente alla presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Dicendole, in sostanza: «Decidi tu come come dobbiamo comportarci». La presidente ha esaminato il quadro politico, compreso fino in fondo la situazione. Ed ha sentenziato che alle prossime elezioni Comunali di Fondi il centrodestra si presenterà diviso: “ma non per nostre responsabilità”.

Impossibile trovare una sintesi con Forza Italia. Quello è il feudo di Claudio Fazzone, coordinatore di Berlusconi nel Lazio. Lì c’è lo zoccolo duro sul quale ha costruito le sue elezioni al Senato, ha dominato le scorse Provinciali umiliando la Lega, catapultato a Bruxelles come parlamentare il sindaco uscente Salvatore De Meo.

Niente mediazioni. Fazzone su Fondi gioca ad Asso pigliatutto. E l’asso fino ad oggi è stato lui con Forza Italia.

Giorgia Meloni

Raccontano che la fondatrice di Fratelli d’Italia ha chiesto un numero di telefono al suo coordinatore provinciale di Latina, il senatore Nicola Calandrini. Ed all’uomo forte del Partito, il deputato europeo Nicola Procaccini. Ha chiesto il numero di telefonino dell’avvocato Giulio Mastrobattista. Lo ha chiamato per una conversazione che dicono sia stata di questo tenore. «Allora avvocà, possiamo contare su di te?».

La risposta del penalista è arrivata alla stessa velocità con cui Usain Bolt ha migliorato i record mondiali sui 100 e 200 metri piani. «Sono orgoglioso di accettare la candidatura a candidato sindaco di FdI»

Fazzone e la carta di Maschietto

La scelta di Mastrobattista è figlia di una definitiva rottura con il partito-schieramento, Forza Italia. Partito che guida Fondi dalla metà degli anni novanta.

A Fratelli d’Italia non è piaciuta l’imposizione – così è stata definita – del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Quella cioè di ‘indicare’, prima dell’inizio dell’emergenza Covid, la candidatura a sindaco del dottor Beniamino Maschietto.

Si tratta dello storico “vice” dell’ex primo cittadino, ora neo parlamentare europeo Salvatore De Meo.

Fratelli d’Italia ha provato a proporre una via di mediazione. Chiedendo di “congelare” la sfida di Maschietto per rilanciarla eventualmente attraverso un percorso condiviso.

La conferenza stampa in cui Mastrobattista ha annunciato la candidatura

A portare avanti il tentativo di dialogo sono stati i vari livelli di Fratelli d’Italia. Sul territorio è se n’è occupato Giulio Mastrobattista. L’ultimo rapporto consegnato ai suoi vertici conteneva la descrizione di una frattura tra Forza Italia e Fdi ormai insanabile. «Ho provato fino alla fine a unire il centrodestra. L’ho fatto mettendo in discussione la mia candidatura, ma ho avuto un incomprensibile rifiuto».

Lo ha ripetuto nel corso di una conferenza stampa presso lo storico “covo” della destra fondana, l’Albergo dei Fuori, vicino al Castello Baronale. 

Il grosso rincalzo del Carroccio

«Oggi votare Fratelli d’Italia vuol dire votare competenza, efficienza e rigore morale. Io voglio essere il sindaco dell’efficienza e voglio fare qualcosa di nuovo per la città. Il voto clientelare non ci appartiene. Conta il voto di opinione e sono convinto che a Fondi ci sono persone oneste che vogliono il bene della città. E che premieranno il merito».

Tradotto: stop ai diktat di Forza Italia, “andiamo avanti da soli e molti ci seguiranno”

L’investitura di Mastrobattista è stata suggellata dal travaso a Fondi nel partito di Meloni di tre quarti dell’ex gruppo dirigente della Lega.

Procaccini tessitore

Mastrobattista con Federici, Calandrini e Procaccini

Lo stesso gruppo che, capitanato dalla vulcanica Sonia Federici, aveva ottenuto un buon riscontro elettorale (oltre 4000 preferenze) alle Europee di un anno fa.

Perchè tre quarti del gruppo dirigente leghista si è trasferito in FdI? Aveva auto da ridire sulle modalità, formali e sostanziali, della scelta di Maschietto. Dimettendosi in  blocco, è andato poi a rimpinguare le fila di Fratelli d’Italia. E la Federici grazie alla sotterranea azione cucitrice di Nicola Procaccini  (“il merito e poi i voti”) è diventata la portavoce cittadina. (leggi qui Rottura ufficiale: il direttivo della Lega entra in FdI).

«Cinque anni fa chi votava non aveva alternative, se non l’attuale amministrazione. Oggi noi vogliamo dare ai fondani la possibilità di scegliere Giulio Mastrobattista è il nostro candidato ideale». Le ha fatto eco il presidente fondano di Fdi, Alessio Carnevale. «Giulio Mastrobattista si è fatto carico delle nostre aspettative in un momento storico in cui è cambiato tutto. Questa città ha bisogno di un innesto e di creare qualcosa di nuovo. Giulio incarna bene queste cose. Per noi è una sfida importante».

Un uomo di Segni

Giulio Mastrobattista

Ma chi è Giulio Mastrobattista? Originario di Lenola, è diventato fondano d’adozione. Nella città della piana e nell’intero sud pontino è un punto di riferimento per tanti che hanno problemi con la giustizia.

Il suo background politico-amministrativo lo ha affinato a Lenola. Proprio nel paese che ha dato i natali ad una delle figure storiche del Pci, Pietro Ingrao.

Di Lenola Giulio Mastrobattista è stato presidente del Consiglio comunale e assessore al Bilancio, ma anche Presidente della XXII Comunità Montana.

Sul piano accademico ha collaborato con Mariotto Segni. Contribuendo così nel 1993 a scrivere il quesito referendario per l’abolizione delle preferenze alle elezioni politiche. Con esso la legge 81 per l’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province.

Aurigemma: non sarà mai da solo

Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Che il sistema maggioritario abbia sempre ispirato l’attuale candidato sindaco di Fdi a Fondi lo si è appurato. Quando? Quando è stato incaricato di guidare in provincia di Latina il “Patto Segni”. Un’era glaciale fa.

Le insanabili incomprensioni tra Forza Italia e Fdi depongono per altre scelte più proporzionaliste. Il commento sul tema lo ha piazzato il neo consigliere regionale del Partito della Meloni, Antonello Aurigemma. «Un sindaco da solo serve a nulla. Ha bisogno di una squadra. A suo supporto Giulio Mastrobattista troverà i consiglieri regionali, parlamentari ed europarlamentari di Fratelli d’Italia. Tutti pronti a sostenerlo nelle sue battaglie»

L’obiettivo politico di Fratelli d’Italia è chiudere un ciclo politico che a Fondi durava da 20 anni. L’ha sottolineato il vero regista di quest’operazione anti-Claudio Fazzone. Chi è? Il parlamentare europeo Nicola Procaccini.

«Siamo all’alba di un ciclo nuovo. Fratelli d’Italia oggi può rappresentare una nuova avventura collettiva. Giulio Mastrobattista è l’uomo giusto al posto giusto perché incarna tutto questo. Una città come Fondi merita un sindaco importante».

Il Senatore Calandrini crede in questa ipotesi di lavoro. «Giulio Mastrobattista è il miglior candidato possibile. In questa campagna elettorale Fratelli d’Italia scende in campo con tutta la sua filiera istituzionale, da Giorgia Meloni fino all’ultimo degli iscritti. Qui non ci è stato permesso di fare il centrodestra, che sarebbe stato strategico. Qualcuno si è assunto la responsabilità di non avere il centrodestra unito. E non c’è stata neppure la possibilità di confrontarci».

Risultato incertissimo

L’ex sindaco di Fondi Luigi Parisella

Quella che sta iniziando a Fondi, dopo la gravissima emergenza sanitaria del Covid, è, rispetto al passato, una campagna elettorale incertissima. Le candidature a sindaco sinora formalizzate sono cinque.

Oltre a quelle di Mastrobattista e del sindaco facente facente funzioni Maschietto (appoggiata da FI e da alcune civiche) sono da tempo in lizza altri competitors.  L’ex sindaco Luigi Parisella (da anni in rotta di collisione con Forza Italia e con il Senatore Fazzone). Poi il dirigente regionale Raniero De Filippis (per il Pd). Ancora, l’indipendente Francesco Ciccone.

La scelta è ampia e Fdi ora vuole sfatare un tabù: impedendo a Forza Italia di vincere al primo turno.