Forza Italia ha bisogno di un “federatore” in Ciociaria

Foto: © Imagoeconomica Paolo Cerroni

Abbruzzese, Ciacciarelli e Ciccone con Toti, Quadrini con Fazzone, Magliocchetti con Tajani. Per tenere unito il partito fino al congresso (eventuale) occorre un esponente “terzo” capace di mediare con tutti. Ma i big avranno la lucidità di sedersi tutti allo stesso tavolo?

Indipendentemente da come andrà a finire sul piano nazionale, in Ciociaria Forza Italia ha bisogno di un “federatore”, di una persona super partes che rappresenti tutti e che possa perlomeno provare a tenere il Partito unito prima della stagione congressuale.

In questo momento nessuno ha il crisma della “terzietà”. Non il potentissimo vicecoordinatore regionale, consigliere e provinciale e presidente di Comunità Montana Gianluca Quadrini, ormai braccio destro e sinistro di Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale.

Non gli altrettanto potenti Mario Abbruzzese (vice responsabile nazionale degli Enti Locali) e Pasquale Ciacciarelli (consiglieri regionali), arruolati con entusiasmo e sacro furore nella guardia pretoriana di Giovanni Toti, Governatore della Liguria e potenziale “rottamatore” in salsa azzurra.

Non Danilo Magliocchetti, capogruppo al Comune di Frosinone e pasdaran di Antonio Tajani. Non il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, ormai votato alla causa di Mara Carfagna. Al grido di “no pasaran”. Il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone è uomo di mediazione, però si è schierato. Con Abbruzzese e Ciacciarelli. Come fa a mediare?

Gianluca Quadrini sta provando sia a cercare nuove adesioni, ma anche a far rientrare chi magari in questi anni e mesi è andato via. Tra i più corteggiati c’è l’ex coordinatore provinciale Adriano Piacentini, poco compatibile con il dna della Lega, Partito al quale ha aderito il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.

Nel centrodestra provinciale Forza Italia può recitare ancora un ruolo importante, perché ha una classe dirigente locale che gli alleati non possono avere. Non il Carroccio, ma neppure Fratelli d’Italia. C’è però bisogno di un federatore, di uno che possa rappresentare tutti, autorevolmente e con spazi di indipendenza però. Dovrebbero individuarlo Abbruzzese, Ciacciarelli, Ciccone, Quadrini, Magliocchetti, Rotondo e tutti gli altri.

Avranno la lucidità e il coraggio di sedersi allo stesso tavolo?