Il fuoco amico su Enzo Salera viaggia sulla pista ciclabile

La realizzazione della corsia ciclabile a Cassino mette in evidenza che gli avversari di Enzo Salera sono quelli del centrosinistra. E non il centrodestra. Un 'fuoco amico' sul quale incide il ritardo nel congresso Pd cittadino

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Enzo Salera è alla guida della città di Cassino da circa un anno e mezzo. Molte sono state le critiche che ha ricevuto dai suoi oppositori in questi quasi 18 mesi: alcune costruttive, altre ingenerose. Quella che mai si sarebbe aspettato di ricevere, arriva da alcuni ex compagni di Partito, in particolare l’ex segretario del Pd Armando Russo: il primo a spargere il verbo del renzismo all’ombra dell’Abbazia, oggi approdato dunque in Italia Viva.

Un approdo non strutturato. Perché di ufficiale del Partito renziano a Cassino c’è nulla: né il Gruppo consiliare, né la sede del circolo, tantomeno un Segretario e una dirigenza. A Frosinone i Coordinatori Provinciali Valentina Calcagni e Germano Caperna sono stati informati che a Cassino ci sono i renziani. ma oltre, nulla.

Quel grillino di Enzo

Enzo Salera durante un’iniziativa per il No

Qualunque sia oggi la collocazione di Armando Russo, poco importa. Quel che conta è ciò che ha detto: ha sostanzialmente accusato Enzo Salera di essere un grillino. Dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che Enzo Salera proprio di recente ha utilizzato toni poco concilianti nei confronti del M5S e si è schierato per il No al referendum costituzionale sfidando la linea ufficiale del Partito.

E per quale motivo Enzo Salera si sarebbe convertito al verbo di Grillo e Casaleggio? Per la realizzazione della pista ciclabile. Armando Russo tra il serio e il faceto dice: “Avevo conosciuto Salera come un uomo pratico, del fare… adesso si è concentrato sugli spot! Evidentemente questo accordo a livello nazionale che il PD vuole con i 5stelle lo sta contagiando! La campagna elettorale è finita. Cassino ha tanti problemi, pensasse a risolvere quelli!

A cosa si riferisce Armando Russo? Alla pista ciclabile che sta nascendo al centro di Cassino. Una pista che però non è isolata rispetto alla carreggiata, ma in assenza di ciclisti può essere percorsa anche dalle macchine. Roba da matti? Niente affatto. Esiste già in molte città italiane ed europee, non da ultimo queste modalità di piste ciclabili sono state inserite nel cosiddetto “Decreto Rilancio”.

La pista delle polemiche

La corsia ciclabile di Cassino

Si tratta di corsie delimitate con una sola linea bianca tratteggiata, perché sono valicabili, e si possono realizzare in tutte le strade urbane con limite non superiore ai 50 kmh indipendentemente dalla larghezza della strada e delle corsie preesistenti. Perché, questa corsia è considerata “parte della ordinaria corsia veicolaree non va dunque a ridurne la larghezza.

È una misura che mette in maggiore sicurezza i ciclisti poiché induce gli altri veicoli a motore a procedere più distanziati dal margine destro ed è sicuramente estremamente economica e rapida da realizzare.

Enzo Salera non si è lasciato sfuggire l’opportunità. Anche perchè lo aveva promesso in campagna elettorale, così come aveva promesso che la pista ciclabile “storica” sarebbe stata illuminata. Fatto. (Leggi qui Scaldati i motori la giunta Salera va in pista… ciclabile).

Se funzionerà o meno a Cassino lo diranno soltanto i prossimi giorni.

I grillini applaudono Enzo

Il M5S di Cassino

Intanto, ironia della sorte, dal M5S – quasi in contemporanea con le critiche di Armando Russo – arriva un complimento al sindaco Salera per quel che riguarda la pista ciclabile. Sulla pagina facebook “Gruppo 5 Stelle Cassino” si evidenzia: “Siamo sempre pronti a dare il nostro contributo soprattutto quando le iniziative coincidono con la cura della città, la lotta all’inquinamento e con la salvaguardia dei diritti dei cittadini di vivere in una città proiettata al futuro. Ci aspettiamo che questo sia solo la prima di una serie di iniziative e che presto potremo cominciare a parlare anche di mezzi pubblici elettrici che oltre a collegare meglio i punti di interesse della città e le periferie, possano cominciare a liberare il centro da ingorghi e inquinamento”.

E apprezzamenti arrivano anche da Luca Fardelli, prima molto vicino alla maggioranza, ora all’opposizione. “Premetto a qualche pseudo informatore – spiega il consigliere comunale che ha votato Enzo Salera al ballottaggio – che non sono in linea con l’amministrazione Salera, anzi. Ma nello specifico mi sembra una polemica sterile senza alcun senso questa sulla pista ciclabile: numerose persone hanno chiesto negli anni una città sostenibile, molti cittadini sono preoccupati dai numerosi sforamenti delle polveri sottili. Ben vengano opere di questo tipo… E poi non va bene? Bisogna migliorare!? Benissimo mai si inizia mai possiamo capire dove migliorare così in tutte le cose. Per una volta finiamola con il criticare a prescindere”.

Il fuoco amico

Maria Palumbo con Salvatore Fontana e Alessandro D’Ambrosio

Al netto delle critiche, a prescindere e dei vari posizionamenti, c’è un dato politico che emerge dalla querelle sulla pista ciclabile. Oggi i veri nemici dell’amministrazione Salera non sono quelli del centrodestra ma quelli del centrosinistra. Sia la parte che è emigrata in Italia Viva che quella che è rimasta all’opposizione nel Pd, capeggiata da Maria Palumbo, delegata all’Assemblea Nazionale.

Anche a lei la pista ciclabile così com’è sembra non piacere. Poco conta che quella messa in atto dall’amministrazione del suo Partito era l’unica soluzione possibile. Le alternative erano due: eliminare i parcheggi a pagamento oppure costringere gli automobilisti a camminare su un’unica corsia.

Il quadro politico

Enzo Salera. Foto © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

Una situazione alla quale avrebbe potuto fare chiarezza il Partito Democratico prendendo una posizione ufficiale. Ma il percorso per celebrare il congresso del circolo Pd cittadino si è interrotto. E nel frattempo Enzo Salera è il bersaglio principale di una parte del suo Partito e del centrosinistra in generale.

Il secondo aspetto riguarda un presunto accordo sul territorio con il M5S. Avviando quel dialogo che molti auspicano anche a livello nazionale. Ma a Cassino le difficoltà sono molteplici. Anzitutto non si sa a chi fa riferimento il M5S. Lo mette in evidenza un ex militante di lungo corso dei grilllini cassinati come Giovanni Carrino. Di recente ha tuonato: “Il Movimento 5 Stelle non ha eletto suoi rappresentanti alle amministrative di Cassino 2019 e pertanto, formalmente, non esiste il Movimento 5 Stelle, ma un insieme di gruppi di attivisti 5 stelle. E soprattutto i candidati non eletti possono dichiararsi esponenti del Movimento?”.

Eppure il M5S ha eletto anche un deputato al collegio uninominale di Cassino, Ilaria Fontana. Il fatto che il partito non si sia radicato a Cassino dimostra una cosa: l’elezione dell’onorevole Fontana è avvenuta perché su di lei sono stati riversati molti voti di centrosinistra e di centrodestra che in questo modo volevano impedire l’elezione di Mario Abbruzzese a Montecitorio. Operazione riuscita.

Gli attuali referenti – capeggiati dal candidato sindaco alle comunali Giuseppe Martini – hanno spiegato che loro, oggi, sono sulle posizioni di Alessandro Di Battista. Non propriamente uno di quelli che fa il tifo per un’alleanza con il Pd.