Il gioco degli scacchi al Comune con “Re Riccardo” sotto assedio

La sottile partita a scacchi in corso a Frosinone. Mastrangeli difende la sua visione di mobilità urbana. I malpancisti continuano a tentare l'assedio per ottenere il loro riconoscimento. Piccole aperture e manovre tattiche

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Se c’è un gioco che ha resistito alla prova del tempo, incantando menti di tutte le età per oltre mille anni, questo è senza dubbio il gioco degli scacchi. Descritti spesso come “la palestra della mente”, gli scacchi non solo offrono sfide tattiche e strategiche ma portano anche a profonde riflessioni sulla natura umana. Sulla decisione e, soprattutto, sull’azione.

Proprio per questo molti leader politici si sono dedicati con passione, alla pratica di questo che, definire gioco, è sicuramente riduttivo. Abbiamo svariati casi di uomini politici che s’interessarono agli scacchi.

Primo fra tutti Ernesto “Che” Guevara. E poi Fidel Castro, Josip Broz Tito, Vladimir Iljic Uljanov (Lenin). In tempi più recenti il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, i primi ministri israeliani Menachem Begin e Benjamin Netanyahu, il cancelliere tedesco Helmut Schmidt. Quasi tutti personaggi dello scorso secolo. E pare giocassero a scacchi, e niente male, anche Winston Churchill e Abramo Lincoln.

Ma, probabilmente, il più bravo di tutti quanti, dev’essere stato il “Padre fondatore degli Stati Uniti” Benjamin Franklin, in quanto scrisse addirittura un saggio sugli scacchi (“Morals of Chess“, nel 1786). Fra i politici italiani più noti, occorre tornare molto indietro per trovarne uno appassionato. Ed era Giuseppe Mazzini. A Roma, nel Museo del Risorgimento nel complesso del Vittoriano, si conserva un set di scacchi a lui appartenuto e che forse acquistò a Londra durante l’esilio.

Scacchiera frusinate per l’assalto “al Re”

Anselmo Pizzutelli

Il gioco degli scacchi si caratterizza tra l’altro per la tattica e la strategia adottata dai giocatori. Si posizionano i pezzi sulla scacchiera, si muovono i pedoni, il cavallo, la torre, l’alfiere. Si prova l’arrocco, per arrivare a fare “scacco matto.

Quello che sta accadendo al Comune di Frosinone, sia nella maggioranza che nell’opposizione, è proprio come nel gioco degli scacchi. Dove ognuno ha un proprio specifico obiettivo: quello di dare l’assalto al re. O se preferite, al sindaco. Per cercare di logoralo, indebolirlo, arrivare alla determinazione di rivedere gli assetti di giunta. Oppure per andare subito a nuove elezioni. Perché l’opzione è sempre sul tavolo, magari relegata in un angolo. Ma non è stata chiusa nel cassetto.

Anselmo Pizzutelli è il Capogruppo della Lista Mastrangeli, nonché delegato del sindaco allo Sviluppo – Nuove infrastrutture – Decoro e Manutenzione del quartiere Scalo. Uno che gode della massima fiducia da parte del primo cittadino. E che dovrebbe essere, almeno in ipotesi, in perfetta sintonia con l’Amministrazione Mastrangeli e con le decisioni prese. Nella realtà però non è così. Anzi. Pizzutelli allo Scalo da un lato rappresenta l’amministrazione e dall’altro ne critica piuttosto pervicacemente diverse scelte.

Bianchi e neri anche sulla Stazione

Era accaduto non più tardi di qualche giorno fa con la storia della ciclopedonale di via Fontana Unica dove la Giunta Mastrangeli è stata costretta a fare dietro front. E lo ha fatto rimuovendo il cantiere in seguito alle proteste del Comitato dei residenti. E soprattutto in virtù della ferma contrarietà al progetto del delegato allo Scalo. I distinguo si sono ripetuti la scorsa settimana, sempre da parte di Pizzutelli: sulla vicenda del Brt e sul percorso del bus. Che secondo il capogruppo della lista Mastrangeli dovrebbe passare anche davanti a piazzale Kambo, quindi davanti all’uscita della stazione ferroviaria. E per questo ne ha chiesto la modifica la Sindaco.

Ed ancora: visioni differenti rispetto a quelle dell’amministrazione che si sono confermate in queste ore anche sulla pedonalizzazione dell’area della stazione. Pizzutelli chiede una modifica rispetto al progetto inziale, prevedendo anche un varco di accesso all’area pedonalizzata per le auto o i mezzi pubblici per agevolare chi arriva o esce dalla stazione. Di fatto una vera a propria spina nel fianco dell’amministrazione. Su tutto.

Da ultimo, Pizzutelli fa parte del gruppo dei cosiddetti “malpancisti“: quelli in una delle recenti sedute di Consiglio uscirono dall’aula al momento del voto sulla delibera dei rifiuti facendo mancare otto voti al sindaco Mastrangeli, salvato dalla lealtà dei Fratelli d’Italia. I malpancisti ad ottobre potrebbero formare un nuovo gruppo consiliare: 4 o 5 consiglieri che mettendosi insieme intendono poi reclamare due assessorati.

….e quella di Massimiliano Tagliaferri

Max Tagliaferri

Anche il Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Tagliaferri sta posizionando i pezzi sulla scacchiera del Comune: con precise quanto inequivocabili prese di posizione. Lo ha detto senza giri di parole, in maniera chiara, precisa e dirompente. Sia pubblicamente, che in sede di riunione di maggioranza: per lui il Brt non ha alcun senso farlo e provocherà solo danni ai commercianti e al traffico cittadino. Fine delle trasmissioni. Con qualche strascico. Nell’affermare la sua posizione s’è fatto prendere dalla passione ed ha usato espressioni con cui qualcuno e qualcuna si sono sentiti urtati nella sensibilità. (Leggi qui: Cinaglia, il fantasma che agita Frosinone).

Una posizione difficile da conciliare con quella del sindaco Mastrangeli. Che proprio questa mattina ha lanciato il suo guanto di sfida. Dichiarando che per lui si realizzerà tutto e non ci sarà un solo passo indietro: piazzale Kambo sarà interamente pedonalizzato, il Bus Rapid Transit si farà seppure ridotto a mini bus elettrico circolare che passerà ogni decina di minuti su una corsia preferenziale. Qualche aggiustamento, certo ma non oltre: «Perché da novembre 2024 non potranno più circolare nei centri urbani le auto fino ad Euro 4. L’Ue ha fissato un’agenda precisa che fissa ulteriori tappe al 2030 ed al 2035 per spegnere le auto con motori tradizionali. A Frosinone oltre la metà del parco auto circolante non ha i requisiti per restare in strada».

In pratica sta preparando la Frosinone del 2035. E non intende fare passi indietro. Checché ne dica Max Tagliaferri. Per questo le diplomazie sono al lavoro.

L’Alfiere Piacentini a difesa del sindaco

Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli

Chi si è schierato a totale difesa del Re e dell’amministrazione, è stato l’assessore al bilancio Adriano Piacentini, il quale, sia sui canali di informazione, che nella riunione di Giunta ha richiamato tutti alle proprie responsabilità. Senza fare sconti nemmeno al sindaco, criticando la sua eccessiva rigidità e la minaccia di riportare alle urne la città.

Piacentini gli ha detto con chiarezza che sarebbe da pazzi mandare tutto alle ortiche e ritornare subito a nuove elezioni. Compromettendo i sacrifici fatti in tutto questo periodo dal punto di vista della gestione e risanamento delle casse comunali. (Leggi qui: Il No di Piacentini: “Riccardo, scordati di andare al voto”. E leggi anche La Giunta tempestosa tra guerra e pace).

Una dialettica tutta interna alla maggioranza. Dialettica che rischia di minare dalle fondamenta il prosieguo della consiliatura. Con le varie richieste di modifiche alle piste ciclopedonali, al Brt, all’isola pedonale della Stazione: ma in realtà la vera “ciccia” sta nei posti in Giunta. Ad innescare tutto è il fatto che il gruppo dei malpancisti non si ritene abbastanza valorizzato

La torre della Lista Marini

Andrea Turriziani della Lista Marini

In questo scenario la Lista Marini è salita sulla torre. Ci è salita per osservare meglio gli scenari futuri, senza escludere nessuna ipotesi. Anche quella non detta ma lasciata intendere di essere disponibili a sostenere in un futuro più o meno prossimo l’amministrazione Mastrangeli. Qualora qualcuno della maggioranza in disaccordo con le scelte di cui sopra si chiamasse fuori dal progetto dell’amministrazione. O fosse chiamato dal sindaco, a farlo.

Se questa circostanza dovesse effettivamente verificarsi diversi consiglieri della coalizione di centrodestra non sarebbero affatto d’accordo. Lo hanno già fatto sapere a Mastrangeli. Lo hanno detto con totale chiarezza quando è stata pubblicata la foto che lo ritrae accanto a Gianfranco Pizzutelli durante la festa d’inizio estate organizzata a Castrocielo dai leader leghisti Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli.

Gianfranco Pizzutelli è il leader e fondatore del Polo Civico, formazione che è stata strategica durante i mandati del sindaco Nicola Ottaviani, al termine dei quali ha scelto di appoggiare il progetto elettorale del centrosinistra. Ora sta in minoranza: non graffia, non sale sulle barricate, naviga di conserva. La sola vicinanza fisica e fotografica tra il sindaco e Gianfranco Pizzutelli ha mandato in ebollizione le chat del centrodestra. L’hanno letta come una provocazione: un modo per dire che è già pronto chi potrebbe avere una ruolo di Responsabile nel caso in cui la maggioranza dovesse entrare in crisi. (Leggi qui: Pizzutelli e la chat rovente (e non per il caldo) al Comune di Frosinone).

L’arrocco di Mastrangeli contro il “massacro”

In queste ore, si registra l’arrocco del sindaco Mastrangeli. Nel senso che il primo cittadino ha ribadito ancora una volta che non intende farsi logorare in questo gioco al massacro. Da nessuno.

Inoltre che non ci sarà nessun passo indietro da parte della sua amministrazione: né sulla pedonalizzazione di piazzale Kambo (vedremo come la prenderà Anselmo Pizzutelli), né sul Brt, né sulle piste ciclopedonali. Su quest’ultimo intervento in realtà le cose non stanno così: perché la Giunta ha già rivisto le proprie determinazioni per quella originariamente prevista in via Fontana unica.

In ogni caso quelle alle quali stiamo assistendo sono soltanto le prime mosse. Quelle più incisive, che determineranno la vittoria o la sconfitta politica e daranno lo scacco matto le vedremo solo ad ottobre prossimo. Cioè quando tutti i pezzi sulla scacchiera saranno posizionati nel posto giusto, al momento giusto e secondo le strategie e gli obiettivi di ogni giocatore.

Forse proprio per questo il giornalista, romanziere e poeta inglese Mortimer Collins nel 1880 disse: “Vi sono due categorie di uomini. Quelli che sono lieti di sottomettersi alle circostanze. E questi giocano a dama. Quelli, invece, che cercano di dominare le circostanze. E questi giocano a scacchi.” E al Comune di Frosinone da quello che si vede nessuno vuole sottomettersi alle circostanze. Anche a rischio di mettere fine alla consiliatura.