La Giunta risorgerà domani. Ma non è stata messa in croce

Il quinto giorno Caligiore replicò. Il sindaco di FdI, dopo l’azzeramento della Giunta, rinominerà gli stessi assessori con le medesime deleghe. Tre i punti cardine: «Maggioranza compatta, sindaco con un’idea di città, assessori che hanno lavorato bene e lavoreranno meglio». L’unica novità: Macciomei. Era una pausa di riflessione. E parte il contrattacco all’opposizione di Castellammare di Stabia. Anzi Ceccano, pardon

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Domattina, dopo l’improvviso azzeramento per «ulteriore rilancio dell’azione amministrativa», il sindaco Roberto Caligiore riformerà la Giunta comunale di Ceccano. Sarà quella di prima, eccetto la new entry della Lega Angelo Macciomei, sinora consigliere delegato ai Lavori pubblici, al posto del defenestrato assessore Stefano Gizzi. (Leggi qui Aspettando il nuovo assessore della Lega e poi qui Caligiore azzera la Giunta).   

Caligiore se n’è sentite dire di tutti i colori in questi giorni. Il segretario del Pd Ceccano Giulio Conti e la consigliera di opposizione Emanuela Piroli, già candidata a sindaca, lo hanno attaccato con durezza. Ritengono che pensi solo alla potenziale candidatura alle Elezioni regionali 2023. Il democrat Conti ci ha messo pure il carico: «Caligiore ha azzerato la giunta perché Maura è andato alla Processione».

Riferendosi alla “contesa” della candidatura con il consigliere provinciale Daniele Maura, presente in veste istituzionale alla Processione cittadina del Venerdì Santo, prima che Caligiore resettasse tutto.

È avvenuto nel Sabato Santo: la discesa negli inferi di Gesù, prima della Resurrezione. La Giunta Caligiore non risorgerà dopo tre bensì cinque giorni. E al quinto giorno Caligiore replicò.

«Nessun dissapore o velleità personale»

Massimo Ruspandini, Roberto Caligiore e Daniele Maura

«Il centrosinistra ci ha abituati ormai da tempo a ricostruzioni fantasiose smentite sempre dai fatti» esordisce Caligiore in una lunga nota. «Non fanno eccezioni le loro ipotesi sull’azzeramento della giunta che fa parte di liturgie politiche che a loro probabilmente sfuggono. Di sicuro alla base dell’azzeramento della giunta non ci sono dissapori politici o fantomatiche velleità di stampo personale. C’è solo confronto, dialettica e trasparenza tra tutte le parti in causa».

Il sindaco di Fratelli d’Italia intende metterlo subito in chiaro: non ha azzerato la Giunta per via di dissidi politici. Ribadisce che, dopo diciotto mesi di mandato, «è stato un momento per fare il punto». Lo ha scritto pure nel decreto di azzeramento: «Una normale e fisiologica verifica politica e una riconsiderazione complessiva degli assetti di governo».

Caligiore si dice «esterrefatto nel vedere come l’opposizione sia caduta così in basso nel voler trovare dove non c’è nulla da trovare, il bandolo di una matassa che non ha nulla di ingarbugliato». Secondo lui hanno semplicemente veicolato fake news, «affermando che non esista più una maggioranza o che io stia facendo una prova di forza». Ma se non è una questione politica o una prova di forza, vien da sé chiederselo, allora che cos’è?

Non uno ma due precedenti

Un Consiglio del Caligiore 1

«Nulla di tutto questo», taglia corto il primo cittadino. «Nei miei ormai sette anni di mandato da sindaco ho revocato una sola volta l’assessorato. Questo perché preferisco aiutare chi sbaglia e non faccio di certo il padre-padrone. Sono i cittadini i padroni della città, non certo Roberto Caligiore».

In realtà i precedenti sono due. L’assessora Federica Casalese, esponente di Nuova Vita, fu fatta fuori dalla Giunta Caligiore 1 dopo il passaggio all’opposizione dell’allora consigliere Pino Malizia. Poi c’è stato il tira e molla con Fiorella Tiberia: cacciata, reintegrata con fascia da vicesindaco e poi ricacciata.

Il sindaco spiega perché stavolta non ha nominato Macciomei e basta: «La liturgia politica, probabilmente, in questa situazione avrebbe portato alla sostituzione solo di un assessore. Ma è un momento condiviso di valutazione alla luce del fatto che gli assessori non sono legati alla poltrona, al contrario di quelli che ci attaccano. E che, la loro storia politica lo dimostra, le verifiche le hanno sempre fatte nel tavolo delle suddivisioni di incarichi politici».

«Nessun messaggio subliminale»

La maggioranza guidata da Caligiore

Il centrodestra di Ceccano, secondo il suo leader, è coeso e non è legato al poltronismo. C’è un dato di fatto: gli azzerati non si sono minimamente risentiti o lamentati. Era una pausa di riflessione dopo un anno e mezzo di storia.   

Caligiore assicura di non aver lanciato messaggi subliminali ai “suoi”. «Io non sono come altri sindaci che cambiamo assessori con l’assiduità di come si cambiano i calzini la mattina, per cui la mia storia la dice lunga. Non ritengo che ci siano messaggi subliminali da dare all’interno della mia maggioranza perché credo mi conoscano bene e se qualcuno non l’avesse compreso sarebbe grave, ma di sicuro è un messaggio che vorrei inviare agli opinionisti esterni».

Non vuole che si pensi che lo abbia fatto per mettere in chiaro che comanda lui. Ha azzerato la Giunta: punto e basta. Che fosse stato Durigon a cacciare Gizzi, ci mette la mano sul fuoco, c’entra nulla.

Ne va dell’immagine di politico e uomo

Il sindaco Caligiore

«Se volete osservare la realtà, fare politica e criticare, almeno date atto alla verità” fa presente Caligiore. “Ho sempre avuto il massimo rispetto per le deleghe di tutti. La storia parla per me e siccome ne va della mia immagine di politico e di uomo ve lo voglio rammentare. Quindi, ripeto, si è trattato di una riflessione condivisa da tutti per ripartire in modo ancora più forte, ma con la consapevolezza di aver fatto bene finora». Un messaggio che fa sempre bene ascoltare nelle segreterie di Fratelli d’Italia: a Ceccano nessun problema, tornano insieme domani. Era una pausa di riflessione.

Il sindaco di FdI, nel mentre, ha letto «ricostruzioni indegne di essere lette, d’altronde non mi meraviglio, ben conoscendo l’astio che muove chi le ha scritte». Non li menziona ma ce l’ha soprattutto con loro: il segretario del Pd Ceccano Giulio Conti e la già candidata a sindaca Emanuela Piroli.

La verità, secondo Caligiore, è tutt’altra. È fatta di tre punti cardine. Primo: maggioranza compatta. Secondo: sindaco con un’idea di città. Terzo: assessori che hanno lavorato bene e lavoreranno meglio. «Lo dimostra la velocità di nomina della nuova Giunta – sottolinea il primo cittadino di Ceccano -. Se non ci fosse stata compattezza d’intenti staremmo impantanati nei veti incrociati delle richieste».

Pensa al futuro: disavanzo e Pnrr

Una veduta di Ceccano

In conclusione uno sguardo al futuro: «La fase che ci aspetta è importantissima. Attendiamo il giudizio della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio pluriennale finanziario».

È di fatto già in atto a fronte di un disavanzo di amministrazione – un deficit, un’eccedenze delle uscite sulle entrate – di oltre otto milioni di euro creato quantomeno negli ultimi quindici anni: una volta ricalcolato, a partire dal 2015, con il nuovo meccanismo della contabilità armonizzata.

«Siamo nella fase più importante per l’esecuzione dei Pnrr che ci sono stati già assegnati e quelli che stiamo ponendo in essere ai quali aderiremo per il futuro della nostra Ceccano, le assunzioni di personale e tanto altro». Non dà l’idea di un sindaco che vuole candidarsi alle Regionali e mandare a votare i ceccanesi due anni prima del dovuto. Soprattutto dopo essere caduto anticipatamente nel suo primo mandato.

A volte basta soltanto uno sguardo

La prima Giunta del Caligiore bis

Parla degli esponenti di maggioranza: «Ci siamo voluti guardare negli occhi, come nostra abitudine, perché ci aspettano due terzi di mandato ancora pieni di importanti tappe e soddisfazioni rispetto a quelli già grandi avuti fino ad oggi». Vuole fare il sindaco fino al 2025.

Ha risposto alla domanda che gli fanno tutti da mesi: punta a portare a termine il secondo mandato da primo cittadino. Ma resta pur sempre a disposizione del Partito. E, se il Partito gli chiede di candidarsi alle Regionali, lui inizia a pensarci sul serio.

In conclusione la fiondata verso l’opposizione consiliare ed extra-consiliare: «Capisco che per quelli del centrosinistra, le cui amministrazioni hanno ingessato per mesi l’operato amministrativo, abbiano difficoltà nel comprendere che in una sana dialettica politica si possa anche azzerare una giunta. Non solo per fare il punto e ripartire con più slancio di prima ma anche per motivi umani e personali da non dare in pasto al pubblico e che magari possono riguardare persone a cui uno è legato». Succede nelle più grandi storie d’amore. Era una pausa di riflessione. La Giunta risorgerà domani e non è stata messa in croce: lo garantisce Caligiore.

Il Messaggero Frosinone

Oggi, però, è stata la giornata del sarcasmo sul bando di gara erroneamente in via di indizione come Comune di Castellammare di Stabia: quello, manco a dirlo, per l’esternalizzazione della gestione delle strisce blu di Ceccano. Un copia-incolla finito nel peggiore dei modi. Gli atti ufficiali, nel mentre, sono stati rimossi dall’albo pretorio online. Seguiranno quelli rettificati e l’indizione della gara. Succede, a Ceccano succede. (Leggi qui Consiglio blu notte: strisce e scintille).