La ricetta di Vacana per spingere Marzi al ballottaggio

Vacana chiude la lista. Il segretario Pd Luca Fantini invita alla fiducia perché il fronte progressista sarà compatto alle comunali del capoluogo. Il precedente del 2017 (sconfitta al primo turno) si esorcizza con liste forti e candidati motivati.

Ha registrato senza ansie l’uscita di Christian Bellincampi e la sua defezione sulla sponda dei Fratelli d’Italia. Assistito al riposizionamento dei candidati di Demos, usciti dalla sua civica ma rimasti nel fronte elettorale che sostiene il candidato sindaco di centrosinistra Domenico Marzi. Ora il consigliere provinciale Luigi Vacana serra i ranghi. (Leggi qui Bellincampi lascia Vacana: si candida con FdI).

Luigi Vacana (Foto © Stefano Strani)

Ha chiamato il Segretario provinciale del Partito Democratico Luca Fantini e gli ha annunciato che la sua lista è pronta. Che è interamente civica e trasversale. E per non essere connotata in alcuna maniera rinuncerà a schierare il filosofo Biagio Cacciola.

Confermata la scelta di schierare come capolista l’ex presidente della Provincia Peppe Patrizi. Ci sarà una delle principali firme della Cultura frusinate: Rocco Lancia. In lista anche Annalisa Copiz, figlia di Giorgio storica figura nel mondo della ricerca e paadre delle Biblioteche in città. Un’altra figlia d’arte è Francesca Paris, a suo padre è intitolato il Conservatorio. Il mondo ambientalista sarà rappresentato da Francesco Raffa già assessore comunale a Frosinone e per anni tra le figure chiave dei Verdi in provincia.

La pazienza di Fantini

Luca Fantini e Francesco De Angelis

Luca Fantini ha chiesto a Vacana di attendere per la presentazione. Predica pazienza, invita alla fiducia e ripete che alla fine il fronte progressista si presenterà alle elezioni comunali al gran completo: con l’area dei Partiti (Pd-Movimento Cinque Stelle-Articolo 1) e con l’apporto delle civiche: Lista Marzi, Lista Marini, Frosinone in Comune, Piattaforma di Vacana e Cacciola, Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli.

Il segretario del Pd Luca Fantini ormai da mesi è impegnato in estenuanti trattative politiche. Ci ha fatto il “callo” e ne sta venendo a capo, anche grazie alle indicazioni di Nicola Zingaretti e Bruno Astorre. Oltre che di Francesco De Angelis. L’esperienza accumulata lo scorso autunno a Sora è stata fondamentale per evitare trappole ed inutili vicoli ciechi.

Certamente il centrodestra è più avanti, viene da dieci anni di amministrazione e Riccardo Mastrangeli ha già effettuato diverse iniziative. Però il percorso è lungo e alla fine il tempo per recuperare c’è. Anche perché gli obiettivi strategico sono profondamente diversi e richiedono un approccio diverso. Il centrodestra ha l’obbligo di tentare la vittoria al primo turno; il centrosinistra punta a prendere un voto in più del terzo candidato agganciando così il Ballottaggio: un terreno che rietiene più favorevole a al suo candidato.

Schemi diversi

Michele Marini e Domenico Marzi

Nel centrosinistra il trauma politico di cinque anni fa continua a pesare: la sconfitta al primo turno con il Pd al minimo storico fu determinata da uno scollamento totale e anche da un disimpegno formidabile. Ad un certo punto non coi credeva più nessuno e l’allora candidato Fabrizio Cristofari fu lasciato completamente solo al fronte.

Stavolta non è così perché il Pd ha dato dimostrazione ai massimi livelli di volerci stare. L’immagine di Domenico Marzi e Michele Marini sullo stesso palco avrà il compito di trasmettere il messaggio che l’unità è stata ripristinata. Tuttavia non basta.

Il centrosinistra deve lavorare moltissimo sulle liste, come sta facendo Francesco De Angelis, non limitandosi soltanto a quella del Partito Democratico. I candidati al Consiglio comunale dovranno garantire l’accesso al ballottaggio.

Quadri ribaltati

Luca Fantini in questi due anni si è trovato a gestire non solo situazioni difficile, ma spesso paradossali. A Sora il Pd ha presentato la lista senza il simbolo, alla Provincia è stato completamente ribaltato il quadro delle candidature. Alla fine in entrambi i casi c’è stato un successo elettorale e non tutti ci credevano.

Adesso è importante non farsi prendere dall’ansia: il Campo largo è ancora in costruzione. Il Partito Democratico sta ragionando su tutti gli scenari possibili. Ma un punto fermo c’è: per arrivare al ballottaggio e poi ricominciare la partita da zero a zero è necessario che Domenico Marzi raggiunga una percentuale  minima compresa tra il 35 e il 40%.

Su questo punto si sta concentrando l’attenzione.