L’orgoglio di Adriano: «Fagiolo, prova a sfiduciarmi se hai coraggio»

Adriano Piacentini raccoglie il guanto di sfida. Fagiolo gli ricorda che come presidente d'Aula può essere sfiduciato? «Trovi il coraggio di farlo. Così magari si capirà bene chi sta con chi». Maggiordomo di De Angelis? «Guardi vicino. Molto vicino»

Fuori rotta. E’ questa la frase usata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini dopo aver letto la parole con cui Domenico Fagiolo, vicecoordinatore della Lega per l’area nord, lo accusa di essere il maggiordomo di Francesco De Angelis e con cui minaccia di chiederne la testa da presidente del Consiglio Comunale di Frosinone. (leggi qui Fagiolo: «Piacentini è il maggiordomo di De Angelis. Possiamo chiederne la testa»)

Una presa di posizione dura quella di Fagiolo. Il quale rispondeva ad un’altrettanto duro intervento di Piacentini che gli ricordava come molti degli attuali vertici leghisti avessero appoggiato il patto di non belligeranza Forza Italia – Pd. (leggi qui Piacentini: «Niente lezioni da Fagiolo, l’ex pasdaran di Marzi che attacca il vescovo»).

In precedenza i due politici avevano già incrociato le lame. Il coordinatore di Forza Italia aveva messo i paletti alla Lega durante la trasmissione A Porte Aperte (leggi qui L’altolà di Piacentini alla Lega). Il vice coordinatore della Lega gli aveva risposto che non prendeva lezioni da chi ha candidato leader Dem Francesco De Angelis alla guida dell’Asi (leggi qui Fagiolo: «Piacentini chi, quello che ha proposto De Angelis presidente Asi?»).

 

Ora lo scontro arriva alla minaccia di sfratto. Che ad Adriano Piacentini gli fa il classico baffo.
«Per quello che mi riguarda è l’ultima volta che intervengo su questo tema perché non trovo appassionanti e politicamente stimolanti né il dibattito né l’interlocutore. Il signor Domenico Fagiolo è semplicemente fuori rotta. E ribadisco: dimostra di non conoscere la geografia politica».

Fuori rotta? Nel tirare fuori gli scheletri dagli armadi politici, Piacentini aveva rinfacciato a Fagiolo di essere un ex fedelissimo dello storico sindaco Pd Domenico Marzi. E quindi di non poter fare la morale a chi aveva raggiunto un patto politico su un ente di II Livello come la Provincia. Fagiolo aveva rinfacciato a Piacentini di essere stato uno dei grandi elettori di Marzi contro il candidato di Forza Italia Italico Perlini.

Ricorda oggi Piacentini: «La vicenda Marzi-Perlini si inquadra nel 1998. In quell’occasione anche il sottoscritto si presentò come candidato sindaco, alla guida di una formazione centrista. Io non facevo parte della coalizione dell’avvocato Domenico Marzi, ma ci fu un accordo al ballottaggio, accordo che in qualche modo anticipò il sostegno dell’Udr di Francesco Cossiga (al quale facevamo riferimento) al governo D’Alema. Non c’entra nulla con il tema del contendere. Ripeto: la geografia politica è fondamentale per comprendere i vari periodi e le situazioni. Lo ripeto: Domenico Fagiolo chieda al suo mentore Luca Sellari come sono andate le cose all’Asi ma anche alla Provincia quattro anni fa». Ci fu l’accordo con il Pd.

 

Adriano Piacentini raccoglie il guanto di sfida. Fagiolo gli ricorda che come presidente d’Aula può essere sfiduciato?
«Se vuole provare a sfiduciarmi come presidente del consiglio comunale, intanto verifichi bene quali spazi normativi, giurisprudenziali e di prassi ci sono. Poi, davvero trovi il coraggio di farlo. Così magari si capirà bene chi sta con chi. Se la Lega a Frosinone vuole stare nel centrodestra o, come fatto a livello nazionale, trovare sponde nei Cinque Stelle. Qui magari potrebbe perfino provare un “laboratorio” con Pd e Socialisti».

Il coordinatore provinciale di Forza Italia difende l’impalcatura sulla quale si tiene l’amministrazione comunale del sindaco Nicola Ottaviani.

«Per quello che mi riguarda, dico soltanto questo: un anno fa alle politiche c’erano partiti e  liste civiche a sostegno del sindaco Nicola Ottaviani. È a quei risultati che bisogna guardare. Per il resto, il varo della giunta e la presidenza del consiglio sono state operazioni inquadrate in un perimetro definito dal sindaco e dalle forze politiche. Domenico Fagiolo dovrebbe saperlo visto che ha partecipato alle primarie e poi ha concorso nella lista Forza Frosinone di Samuel Battaglini. Risultando il primo dei non eletti. Al sottoscritto è stato affidato l’incarico di presidente del consiglio comunale sulla base dei voti ottenuti: più di 600. Il signor Domenico Fagiolo è fuori rotta, tutto qui. Presenti la mozione di sfiducia e raccolga le firme. Noi continueremo a confrontarci nell’ambito della maggioranza di centrodestra, sostenendo con i fatti il sindaco Nicola Ottaviani. Lui, se ha coraggio politico, faccia quello che ha detto».

 

Fine delle trasmissioni? No, c’è spazio per un’altra frecciata: «Un’ultima cosa: per i maggiordomi di De Angelis guardi vicino. Molto vicino».

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