I lavori in Piazza 25 Luglio. Ed i colpi di spillo tra maggioranza ed opposizione. Mentre i gazebo si apprestano a ricevere i regolamenti. Ma ormai ognuno si è attrezzato
«Piazza XXV Luglio sta per diventare il salotto buono della città». Lo hanno annunciato all’unisono il sindaco Roberto Caligiore, l’assessora all’Urbanistica Ginevra Bianchini e il consigliere Angelo Macciomei, delegato ai Lavori Pubblici. Ebbene sì: a Ceccano, dopo la Festa patronale di San Giovanni Battista (24 giugno), verrà avviata la tanto attesa ripavimentazione della piazza centrale.
Che è atipica: non è la classica area delimitata bensì una salita. Che porta alla “rotonda” del Monumento ai Caduti: inaugurato nel 1931. E, per l’esattezza, si chiama “25 Luglio” (1943): niente numeri romani quando si ribattezzò piazza Vittorio Emanuele II con la data storica della caduta del Fascismo.
Via ai lavori, paga la ditta
La data di avvio dei lavori, per evitare controversie, è stata concordata con i commercianti della zona. Dureranno dai 30 ai 40 giorni e avranno un costo di 100 mila euro. Il progetto da 60 mila euro, approvato il 12 luglio 2019 dalla prima Giunta Caligiore, è stato difatti sviluppato. E le risorse non verranno più attinte dalle esigue casse comunali. Perché a ripavimentare piazza e dintorni sarà una ditta a scomputo degli oneri di urbanizzazione che deve al Comune.
Quale ditta? Quella che deve pagare il contributo di costruzione degli appartamenti nei locali dell’ex cinema di via Madonna della Pace. Lo azzererà stendendo un nuovo manto nella piazza sovrastante. Via i sampietrini installati in passato dal centrosinistra: allentati, saltati e intervallati da “toppe”. Al loro posto l’asfalto prestampato plastificato del centrodestra al potere: trainato dall’asse Fratelli d’Italia-Lega. (Leggi qui Da Stalingrado ciociara a roccaforte di patrioti).
Una promessa… tormentata
Il rifacimento della piazza era stato al centro delle promesse e delle polemiche politiche. C’è una data precisa, il 25 agosto 2020: in piena campagna elettorale, tra la prima e la seconda ondata del Covid. In quel periodo il Caligiore I è caduto da dieci mesi: il 14 ottobre 2019 ci sono state le dimissioni di massa, rese efficaci da due esponenti di maggioranza. Ovvero il presidente del Consiglio Marco Corsi e il consigliere Tonino Aversa, delegato all’Urbanistica.
A quasi un anno dalla sua defenestrazione, mentre il Comune era retto dal commissario prefettizio Giuseppe Ranieri, il candidato sindaco lancia le sue “Proposte per i primi 100 giorni di mandato”. La terza era questa: «Avvieremo la pavimentazione XXV Luglio, già nostro progetto definitivo e parte del processo di recupero e rivitalizzazione della città».
Il seguente primo settembre, ribadendola, Caligiore aggiunge: «Mentre gli altri (candidati sindaco Marco Corsi ed Emanuela Piroli, ndr) inseriscono nei programmi elettorali questo punto come fosse una grande idea frutto della loro mente, ingannando quindi i cittadini, noi ci impegneremo a portare a termine un progetto voluto e approvato da noi stessi». Per l’appunto, entro i primi 100 giorni del suo secondo mandato.
Che, una volta rieletto – addirittura al primo turno – ha fatto iniziare, con un coup de théâtre, esattamente un anno dopo la sua caduta: il 14 ottobre 2020. (Leggi qui Gomitate, veleni, battute: in onda il sequel “Caligiore 2”).
Tutta colpa del Covid… e dell’iter
A questo punto la ripavimentazione comincerà con tutta probabilità dopo lunedì 28 giugno 2021: entro i primi 260 giorni di mandato.
Caligiore si è giustificato così: «Il restyling della piazza, che i cittadini attendono da tempo, lo avevamo deliberato durante la mia prima consiliatura. Ma il commissariamento prima, la pandemia poi, con la provincia di Frosinone in zona rossa, hanno rallentato l’iter amministrativo. Ora acceleriamo. Pensiamo di iniziare i lavori prima dell’estate per riconsegnare una piazza degna di questo nome ai cittadini. Quest’operazione di decoro e sicurezza ci permetterà di programmare anche i grandi eventi che solo una piazza come piazza XXV Luglio è in grado di ospitare».
Cane e gatto
In piazza 25 Luglio, proprio dopo la promessa di Caligiore, si registrò idealmente una zuffa tra cane e gatto: tra l’ex e attuale assessore alla Cultura Stefano Gizzi e il già presidente del Consiglio.
«Va ricordato – attaccò il leghista Gizzi – che la malafede di Marco Corsi lo portò a sfiduciare l’Amministrazione per impedire l’imminente inizio di questi lavori, con progetto esecutivo già approvato e in fase di realizzazione. Insieme al progetto del restauro integrale dello splendido Monumento ai Caduti. Marco Corsi non lavorava a nessun progetto, se non il suo squallido arrivismo personale».
Da qui la replica via social del diretto interessato: «La malafede dell’ex assessore alle Fake News Stefano Gizzi lo porta a evitare di dire che il progetto definitivo-esecutivo della pavimentazione di Piazza XXV Luglio è stato approvato dalla Giunta il 12 luglio 2019, quasi 100 giorni prima della caduta dell’amministrazione Caligiore (14 ottobre 2019). Ora promettono di avviare entro 100 giorni quello che non è stato avviato allora con lo stesso tempo a disposizione». E, invece, lo faranno entro 257 giorni.
Niente pensilina né pannelli
Sarà possibile, come hanno fatto sapere dal municipale Palazzo Antonelli, «con una revoca della deliberazione numero 256 del 3 ottobre 2017. Vedeva la “realizzazione di opere di urbanizzazione primaria su area pubblica in corrispondenza del percorso pedonale esistente di collegamento tra piazzale Bachelet e via Madonna della Pace”». Di che si parla? Della realizzazione di una struttura in legno lamellare: una pensilina stilosa. Nonché dell’installazione di nove pannelli luminosi a led: intervallati ad altrettante travi di collegamento. Era quanto avrebbe dovuto fare, a scomputo degli oneri concessori ancora dovuti, la costruttrice degli appartamenti in centro.
Non farà più quello ma ripavimenterà piazza 25 Luglio. Da chi era stato curato quel progetto? Dall’ex delegato all’Urbanistica Tonino Aversa: l’altro ex di maggioranza che ha dato manforte al dimissionamento di Caligiore. E che ora, dopo aver sostenuto la corsa a vuoto di Corsi, siede tra i banchi della minoranza senza far parlare ancora di sé.
L’annientamento della “sua” pensilina è stato disposto dal successore al ramo, l’assessora Ginevra Bianchini, e dal delegato ai Lavori Pubblici Angelo Macciomei.
La nuova priorità
La ripavimentazione della piazza, ora più che mai, è prioritaria. La Commissione Urbanistica, dopo la seduta congiunta di martedì con l’omologa deputata ai Ll.pp., si riunirà giovedì 3 giugno per confermare l’avvio dell’opera pubblica.
«La Commissione congiunta ha espresso parere favorevole ai lavori – ha evidenziato nel mentre l’assessora FdI Bianchini -. Scelta non derogabile considerato lo stato in cui versa la piazza. La scelta di destinare una cifra così importante di oneri di urbanizzazione dimostra l’attenzione che l’amministrazione Caligiore ha per la città e i cittadini. Un’opportunità che non potevamo non sfruttare, alla luce del fatto che i lavori non peseranno sulle casse comunali, ma saranno sostenute completamente a scomputo grazie al lavoro di pressing del sindaco e dei settori urbanistica e lavori pubblici».
Una macchina amministrativa che, a detta del consigliere della Lega Macciomei, «ha deciso di investire su un’opera che cambierà il volto della più importante piazza cittadina. Come delegato ai lavori pubblici, esprimo grande soddisfazione per il lavoro svolto dalla parte politica coadiuvata dagli uffici. Il parere favorevole di tutti i membri delle Commissioni ci conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione». Come si suol dire, meglio tardi che mai. Ma senza la pensilina di Aversa.
Le due ipotesi per il cantiere
La data di apertura del cantiere, come detto, è stata concordata con i commercianti attivi tra piazza 25 Luglio e la limitrofa via Magenta. L’incontro si è svolto la settimana scorsa dopo la seduta della Commissione Urbanistica-Lavori Pubblici. Le opzioni sul tavolo erano due: inizio o fine giugno. Ovvero quando la ditta aveva dato disponibilità a mettersi in moto.
Alla fine si è optato, come profetizzava il santone Quelo impersonato da Corrado Guzzanti, per la seconda che ha detto. Soprattutto la ripartenza a pieno regime di ristoratori e baristi, in questo modo, non avrà un’immediata battuta di arresto. Perché, nel frattempo, hanno allestito i loro spazi attrezzati esterni: i gazebo.
A proposito dei quali si è in attesa del regolamento: le famose linee guida su tempi di concessione e tipo, dimensioni, materiali e colore. Ognuno, pur rispettando lo spazio a disposizione – raddoppiato dal Governo per via dell’emergenza Covid – e in mancanza di direttive, s’è ovviamente fatto il chiosco a piacere.
L’oppositore Corsi, a tal proposito, ha già tirato le giacchette del sindaco Caligiore e del consigliere FdI Alessandro Savoni, delegato al Commercio: «Malgrado gli annunci, ancora niente regolamento da parte di un’amministrazione in alto mare – ha affidato la sua critica alle colonne del Messaggero – Si auspica che venga finalmente preparato e proposto alla Commissione competente, per le opportune osservazioni, prima del passaggio in Consiglio comunale».
La polemica sui gazebo
Immediata la risposta di Savoni: «Le parole del consigliere Corsi, buttate lì tanto per far vedere ai suoi elettori che sta facendo opposizione alla nostra amministrazione, non ci appassionano. Siamo abituati a rispondere con i fatti e noi dell’amministrazione Caligiore non abbiamo bisogno di rispondere a cronoprogrammi la cui tabella ci vuole dettare l’opposizione». A dire il vero gliel’aveva dettato il “suo” sindaco: sempre entro 100 giorni. A 229 giorni dall’inizio del mandato, invece, la regolamentazione non si è ancora vista. E in occasione del centesimo dì del Caligiore 2, invece, è stato dato il via ai lavori della Commissione competente.
Savoni, ovviamente, ha preso parte alla riunione coi commercianti assieme al trio Caligiore-Bianchini-Macciomei. E a Ciociaria Oggi ha detto che sono state illustrate le modalità dei lavori, «ricevendo da loro un parere molto positivo – ha esternato -. I lavori di ripavimentazione della piazza sono una necessità, lo sappiamo. E cercheremo, nei limiti del possibile, di far durare gli inevitabili disagi per il minor tempo possibile. In questa ottica abbiamo pensato di lavorare per varie fasi, evitando di bloccare interamente la zona e lasciando i marciapiedi utilizzabili, in modo da non incidere contemporaneamente su tutte le attività. L’idea è di ripartire nel pieno dell’estate con una piazza rinnovata e più appetibile per i ceccanesi e i cittadini dei comuni limitrofi che vorranno usufruire dei negozi del nostro “salotto”».
Il salotto buono della città: senza sampietrini “rossi” e pensilina di Aversa. Per dare un doppio taglio netto col passato.