Salvini in bici per Mastrangeli. Gualtieri offre il Giubileo a Marzi

Manca poco al ballottaggio. Il leader della Lega sfreccia sulla pista ciclabile di Frosinone assieme all'uscente Ottaviani e all'erede designato. Il sindaco di Roma, nella via dello shopping, ha già in mente il "suo" Anno Santo ideale

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Matteo Salvini si è fatto due chilometri in bici dallo Stadio Stirpe alla Stazione di Frosinone solo e soltanto per Riccardo Mastrangeli. Roberto Gualtieri, dalla via dello shopping, ha invece messo sul piatto della bilancia il Giubileo 2025 per Domenico Marzi: che era sindaco nel 2000, lo scorso Anno Santo.

Se ne continuano a vedere di tutti i colori, come nella giornata di ieri, in occasione delle Elezioni Comunali 2022. Specie in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno: mancano appena tre giorni.

È la tornata elettorale più importante del Lazio: Politiche e Regionali 2023, del resto, sono dietro l’angolo. E i big dei Partiti sono già venuti tutti. Frosinone non è mai stata così tanto sotto i riflettori.

Salvini in bici, Gualtieri in…giubilato

Matteo Salvini con Ottaviani in bici

Il Capitano della Lega è tornato: ha fatto da testimonial per il lancio della pista ciclabile che va da viale Olimpia alla Piazza dello Scalo, davanti alla Chiesa della Sacra Famiglia. E all’arrivo ha detto: «Per Mastrangeli ho preso persino la bici, cosa che non faccio abitualmente». (Vedi qui il tour del 19 maggio: Salvini a Frosinone: “Qui vedo due sindaci, vinciamo al primo turno”).

Ma non è mancato nemmeno il siparietto iniziale davanti allo Stadio del Frosinone Calcio: il coordinatore della Lega Lazio Claudio Durigon aveva già optato per una bici elettrica, ma Salvini ne ha voluta una normale da Ottaviani. «Ma quanto è lungo questo giro?», si è sincerato subito dopo Capitan Matteo. «Due chilometri, appena cinque minuti», lo ha rassicurato lo Zar Nicola.

Lo ha fatto per Mister 49% al primo turno: assessore uscente al Bilancio, per due mandati braccio destro del sindaco uscente Nicola Ottaviani, ora suo erede designato. In bici, in quota Lega, c’erano tra gli altri anche la deputata Francesca Gerardi ed il capogruppo uscente Danilo Magliocchetti. Presente anche il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, responsabile dell’organizzazione del Partito a livello provinciale. Alla fine si è aggiunto pure il già vicesindaco Antonio Scaccia, leader della Lista per Frosinone, che non esclude affatto una sua corsa futura allo scranno più alto di Palazzo Munari. (Leggi qui Scaccia: «Mi godo mia figlia, per fare il Sindaco c’è sempre tempo»).

«Roma e Frosinone insieme»

Roberto Gualtieri con Enzo Salera (Foto: Roberto Vettese)

La grande novità? L’ha assicurata il primo cittadino della Capitale a Cassino. E poi l’ha ribadita nel Capoluogo ciociaro: «Non vi manderò più rifiuti». E, in materia di servizi, ha aggiunto che «la Regione Lazio ha fatto tanto da supplente a Roma quanto a Frosinone». La Roma della già pentastellata Raggi e la Frosinone del leghista Ottaviani, coordinatore provinciale del Carroccio.

È stata una sfida nella sfida tra il Partito democratico e la Lega ieri pomeriggio. Fino alle 15.54 di mercoledì 22 giugno 2022 era in programma esclusivamente la venuta di Gualtieri: prima a Cassino, per dire alla Consulta dei sindaci del Lazio Meridionale che i rifiuti di Roma, dopo l’incendio di Malagrotta, non finiranno nuovamente in provincia di Frosinone. E poi nel Capoluogo, come ha accentuato lui stesso, «a portare tutto il mio sostegno a Domenico Marzi, una grande personalità di cui Frosinone ha bisogno per uscire da questi anni di stallo e cogliere le opportunità straordinarie, uniche e irripetibili del Pnrr e del Giubileo».

Pnrr e Giubileo: al Pd manca il Comune

Gualtieri, Marzi e i vertici del Pd ciociaro

Gualtieri vuole lavorare con Marzi: «Da sindaco a sindaco, perché siamo vicini e integrati». Vogliono che la Capitale d’Italia e il Capoluogo della Ciociaria costruiscano insieme progetti di ripresa ed eventi intrecciati nell’anno della remissione dei peccati.

Il suo discorso, almeno sulla carta, è molto semplice: la Regione Lazio e la Provincia di Frosinone sono guidate dal Pd, quindi mancherebbe “soltanto” il Comune. Come sempre, con il segretario provinciale Luca Fantini e la presidente Stefania Martini, c’erano da un lato anche i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti: che, rispettivamente, sono anche il coordinatore della maggioranza di Nicola Zingaretti e la vicesegretaria regionale del Pd.

Dall’altro lato il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Certamente non da ultimo il costruttore del Campo largo Francesco De Angelis.

Vicano con Mastrangeli? «Accordicchi»

A prendere la parola per primo, introducendo il ribattezzato “sindaco d’Italia” Gualtieri, è stato proprio lui: De Angelis, il capo politico dei Democrat ciociari, detto Il Cannibale. Davvero come una belva politica sul palco di piazza Don Carlo Cervini. Ha tuonato, pur non menzionandoli, contro l’accordo tra Mastrangeli e Mauro Vicano: tra il Centrodestra e il Centro, in campo a sostegno della corsa (finita) dell’ex dirigente Asl e Saf.

Nessun dubbio sul fatto che i candidati frusinati di Azione, a partire dalla capolista già democrat Alessandra Sardellitti, avrebbero spostato i voti verso Mastrangeli. Ma la scelta di Vicano, inizialmente il papabile candidato del Pd, non l’ha proprio digerita: «Non servono a niente questi accordicchi – ha gridato – Domenica vince Memmo Marzi».

Nei giorni scorsi anche Zingaretti è tornato a Frosinone per congratularsi con Marzi per «la grandissima vittoria»: non far vincere Mastrangeli al primo turno. (Leggi qui Zinga da Marzi: «Ballottaggio? Zero a zero e palla al centro).

Ore 15.55: il contrattacco della Lega

Salvini, Durigon e Ottaviani

Alle quattro meno cinque minuti del pomeriggio, invece, scatta la controffensiva della Lega: «Alle ore 17.30 Matteo Salvini in bici a Frosinone sulla nuova pista ciclabile». Ma non si è limitato allo sport: poi è andato a vedere i luoghi di promozione della cultura. Ha visitato anche Palazzo Munari, l’ex Banca d’Italia diventato Municipio ma anche Pinacoteca. È ormai Comune grazie alla formula del rent-to-buy voluta dal duo Ottaviani-Mastrangeli: si paga un canone annuo e a un certo punto si può decidere di mettere la differenza e acquistarlo.

Salvini, tra Sport e Cultura, ha parlato anche dello scisma del Movimento 5 Stelle: «Loro litigano e si dividono – così sull’addio di Luigi Di Maio e 62 parlamentari, tra cui il ciociaro Luca Frusone -.  Oggi in Consiglio dei ministri siam contenti perché grazie alla Lega è stato rinnovato lo sconto sulle bollette della luce e del gas fino a tutto settembre». (Leggi qui: Lombardi e la partenza di Di Maio: ciaone).

«A noi interessano le famiglie, i lavoratori e le imprese, quindi rinnovare gli sconti era fondamentali – ha dichiarato intendendo al contrario del M5S – Ora ci aspettiamo un decreto siccità perché se non piove non dipende dalla politica. Ci sono agricoltori e allevatori in difficoltà e alla fame».

Il Governo? «Se perde tempo, è inutile»

Salvini con Ottaviani ed i dirigenti

Salvini ha aggiunto che a lui «interessano le cose da fare. Il problema degli italiani non sono i ministri o i viceministri, perché costa troppo fare la spesa e andare a lavoro. Non mi interessano beghe e litigi dei Cinque Stelle né le divisioni del Pd. A me interessa aumentare gli sconti per benzina, luce e gas». A domanda, sulla tenuta del Governo, ha poi risposto in maniera inequivocabile: «Se il Governo fa le cose, va avanti. Se perde tempo e non fa le cose, è inutile».

Ormai è la Lega, approfittando della fuoriuscita di “Insieme per il futuro” dal M5S, la prima forza di governo. E quando non le è stato bene qualcosa, l’ha già fatto cadere un Governo: il gialloverde Conte 1, col Capitano in collegamento dal Papeete Beach di Milano Marittima. In bici a Frosinone, per ora, ha lanciato una sorta di ultimatum. Ma perché proprio in bici? «A me piace presentarmi ai cittadini di Frosinone con le cose fatte, oltre che con le cose che si faranno. Piste ciclabili, spazi verdi per i ragazzi, musei, teatri, investimenti, riqualificazione di interi quartieri».

Al Fornaci Cinema Village Salvini aveva esternato che, guardando Ottaviani e Mastrangeli, vedeva già due sindaci: «Vinciamo al primo turno», si era detto sicuro. In vista del ballottaggio? Ci è andato un po’ più con i piedi di piombo: «Siamo arrivati al 49.3% con Mastrangeli, ma l’importante è che i cittadini sappiano che la partita non è ancora finita e non si è vinto. Quantomeno coloro che hanno scelto il centrodestra dedichino cinque minuti della prossima e calda domenica alla comunità. Se è così, si vince».

Poi Salvini è andato a prendere un aperitivo e incontrare la cittadinanza presso l’elegante Caffè Minotti di via Marittima. Alle 19.30: manco a dirlo proprio all’inizio dell’intervento di Gualtieri, a un chilometro e mezzo di distanza. Se il centrodestra spera in quel “Se è così, si vince“, nel Campo largo confidano ovviamente nel colà: anche il sindaco di Roma, nonché ex ministro dell’Economia nel giallorosso Conte II, Gualtieri.