Imboscata sulla via di Buschini: la trappola di Ciacciarelli per diventare Presidente

Foto: copyright Imagoeconomica Paolo Cerroni

Mercoledì si vota il nuovo presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Il centrosinistra ha designato Buschini. Ma nelle retrovia Pasquale Ciacciarelli ha preparato un trappole. Con il quale far saltare tutto

L’imboscata è stata progettata nei dettagli. È pronta a scattare lungo la strada che porta Mauro Buschini dal banco di Capogruppo del Partito Democratico a quello di Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Una trappola politica con la quale far saltare l’elezione. Sostituendo all’ultimo momento il candidato. E piazzando al suo posto un altro nome: il presidente della Commissione Bilancio Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia. Che in queste ore ha consumato la suola delle scarpe a furia di incontri riservati con cui costruirsi una maggioranza alternativa a quella di Buschini.

Smontare il Patto

La trappola politica poggia su due pilastri. Il primo sono i numeri all’interno dell’Aula del Consiglio regionale del Lazio. Nicola Zingaretti un anno fa è uscito vincitore dalle urne ma si è ritrovato tra le mani una non maggioranza: 24 consiglieri del centrosinistra. Con gli altri 26 – per sua fortuna – divisi tra Centrodestra e Movimento 5 Stelle. Fino al ‘Patto d’Aula‘ costruito proprio dalla mediazione del capogruppo Dem Mauro Buschini e da Daniele Leodori, presidente d’aula dimissionario destinato a diventare vice del Governatore. (leggi qui Leodori si è dimesso per fare il vice di Zingaretti. Buschini mercoledì presidente del Consiglio). In pratica l’appoggio di due voti fondamentali dei fuoriusciti dal centrodestra Enrico Cavallari (ex Lega e oggi Udc), Giuseppe Cangemi (ex Forza Italia mai allontanatosi dal centrodestra).

Pasquale Ciacciarelli sta puntando a smontare il Patto d’Aula. A recuperare almeno uno dei due voti usciti dal centrodestra. Quelli che gli darebbero la maggioranza semplice necessaria per essere eletti se non si raggiunge quella ‘qualificata‘ di due terzi per due votazioni consecutive.

E allo stesso tempo sta provando a comparare tutta l’opposizione. Il primo vero tentativo di mettere in difficoltà Nicola Zingaretti dopo la manovra fallita a dicembre con la mozione di sfiducia. Disinnescata tra gli altri proprio da un’assenza strategico di Pasquale Ciacciarelli impegnato in Scozia. (leggi qui Zingaretti vola, l’opposizione si schianta: la Mozione di sfiducia finisce in farsa).

I franchi tiratori

Ma la mossa decisiva per far finire Mauro Buschini nella trappola è il voto segreto. Pasquale Ciacciarelli punta sulla maretta che c’è all’interno delle anime Dem in Regione Lazio. Non tutti hanno gradito l’indicazione di Buschini. È vero che è stato il secondo più votato in tutto il Lazio e che per il codice non scritto che regola la vita dell’Aula tocca a lui la Presidenza del Consiglio ora che il recordman di preferenze Daniele Leodori sta per andare a sedere alla destra di Zingaretti.

Il fatto che sia uno di Frosinone non va giù ad alcuni romani. Provoca una reazione orticaria. In realtà sanno che è uno bravo: le capacità le ha messe in campo con il Patto d’Aula, il disinnesco della mozione di Sfiducia, l’approvazione del Bilancio, l’approvazione delle leggi in maniera spedita come se a legiferare ci fosse un’anatra sprint anziché zoppa. È questo che temono.

Pasquale Ciacciarelli sta puntando sui cecchini. Ad uno o due dei quali potrebbe scappare un colpo nella direzione sbagliata. Un paio di colpi del fuoco amico sarebbero sufficienti per far saltare l’elezione di Mauro Buschini come presidente del Consiglio Regionale del Lazio. E mandare un segnale politico devastante a Nicola Zingaretti.

La votazione è fissata per mercoledì mattina.