Fincantieri pronta a scommettere su Cassino

Venerdì scorso formalizzata la richiesta di un'area. Il progetto: uno dei principali stabilimenti in Italia per le batterie. Cassino in competizione con altre aree italiane. È emerso dal tavolo della Regione Lazio per intercettare il futuro dell'Automotive

Il colosso Fincantieri valuta l’area industriale di Cassino per realizzare uno dei suoi poli nazionali nei quali costruire le batterie per la nautica: quello con cui alimentare i motori del futuro negli yacht ma anche nelle imbarcazioni più grandi. La richiesta è stata già formalizzata ed ora il cassinate è in competizione con altre aree del Nord d’Italia.

È emerso durante i lavori del tavolo sul futuro dell’Automotive nel Lazio organizzato dalla Regione. Un confronto per mettere a punto la Smart Specialization Strategy. Cos’è? È il documento con cui sviluppare una nuova strategia di lungo termine sul territorio. In pratica: creare nuova economia, nuova industria, nuovi posti di lavoro, favorendo il dialogo tra i protagonisti dell’innovazione e della ricerca, valorizzando le eccellenze, individuando nuove traiettorie tecnologiche, accelerando il processo di evoluzione dell’industria.

A quel tavolo virtuale organizzato su Zoom si sono iscritte oggi 370 persone, in rappresentanza di imprese dell’Automotive, fornitori, sindacati, ricercatori, poli universitari.

La premessa tecnica

Paolo Orneli (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

A cosa serve quel documento e perché è stato necessario il confronto di oggi? Lo ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive del Lazio Paolo Orneli. Il Lazio deve pensare al dopo Covid e realizzare il riposizionamento competitivo della sua industria e della sua economia. Il documento sulla Smart Specialization Strategy serve proprio a quello. «Ha tenuto conto – ha detto Orneli – degli analoghi documenti già prodotti in Italia e nell’Unione Europea». Il Lazio li ha studiati, individuato le best pratics, costruito il suo modello attingendo alle esperienze messe in campo.

«Semmai è esistito, il tempo dei finanziamenti a pioggia è finito. Noi vogliamo realizzare una ‘cassetta degli attrezzi’ con la quale costruire una prospettiva per il Lazio. Lavoriamo ad un ecosistema che vada in questa direzione».

Ma quel documento è una bozza che Orneli e la Regione vogliono calibrare sulla base delle sollecitazioni e delle richieste che arriveranno dal territorio. per questo dice : «Con i vostri contributi di idee vogliamo arrivare ad un documento strategico definitivo. Stiamo andando verso un futuro di automobili connesse tra loro e ad una sistema, nuovi materiali, automazione. Il ruolo che la Regione Lazio deve svolgere è quello di accompagnare le Piccole e Medie Imprese del territorio verso questo riposizionamento competitivo».

Andiamo verso il futuro

Daniele Leodori (Imagoeconomica)

Il Lazio guarda al futuro. Un concetto che aveva introdotto il vice presidente della Regione Daniele Leodori: «La strategia 2021 – 2027 che abbiamo immaginato ha un approccio innovativo». Conferma il consigliere Mauro Buschini: «I numeri dell’Automotive nel Lazio sono in drammatico calo: Troveremo le possibilità di sviluppo nella sostenibilità». Perché, come dice il consigliere Sara Battisti «andiamo verso una nuova mobilità, fatta di Guida autonoma, Scatole nere, mobilità smart e dobbiamo farci trovare pronti se non vogliamo essere tagliati fuori da questa fondamentale fase di sviluppo».

Già, ma come ci stiamo andando verso il futuro? Lo spiega Andrea Ciampalini, presidente di lazio Innova. «Vogliamo realizzare lo sviluppo sostenibile nel Lazio. E vogliamo farlo in coerenza con le linee tracciate dall’Agenda 2014 – 2020, con Industria 4.0 e con tutti gli altri provvedimenti che ci hanno portato fino a dove siamo oggi. Lì innesteremo l’Agenda 2021 – 2021». In quell’agenda ci sono due nuovi capitoli: uno è dedicato all’Economia del Mare ed uno alla Mobilità Sostenibile.

Perché è così importante? «L’Automotive sta cambiando paradigma. Sta avvenendo la transizione alla mobilità elettrica ed alla connettività. Andioamo verso nuovi sistemi produttivi».

La più grande opportunità di business

I temi chiave li mette sul tavolo Francesco Borgomeo, presidente di Unindustria Cassino. Fa notare che per la prima volta è presente al tavolo anche Stellantis con un suo rappresentante. E che la Regione Lazio sta coinvolgendo le imprese chiedendo loro di modellare insieme quel piano, affinché sia il più possibile aderente alle esigenze degli indstriali e delle Pmi del territorio.

Francesco Borgomeo durante il suo intervento

Poi rivela «Guardo con entusiasmo alla Mobilità Sostenibile. La ritengo la più grande opportunità di business dei prossimi anni. Nel cassinate abbiamo un patrimonio straordinario di esperienza, di competenza, di capacità competitiva, che è all’altezza della sfida».

Sottolinea che per essere all’atezza della sfida bisogna rispondere a tre esigenze: anticipare il processo di transizione all’elettrificazione, comprendere il passaggio al digitale, individuare i nuovi materiali.

Rivela che Unindustria Cassino sta facenbdo realizzare una mappa delle sue eccellenze produttive. A cosa serve? lanciarla attraverso un piano di Marketing territoriale. In pratica far sapere al mondo “cosa siamo in grado di fare con le nostre imprese, per attirare nuovi investitori».

E poi, fare sintesi per fare sistema. Cosa significa? Stellantis è un player globale ed anche chi si candida a lavorare con Stellantis deve essere all’altezza di quei numeri. Per questo l’indotto deve essere in grado di rispondere in maniera deguata. «Nasce da qui il tema delle materie prime. Avremo la necessità di strutturarci in Gruppi di Acquisto, al fine di riuscire ad assicurarci tutta la materia prima che sarà necessaria per fare fronte alle richieste di Stellantis». Altrimenti il rischio è quello di non avere la materia prima per produrre e ritrovarsi fuori.

Fincantieri ed il costo dell’energia

C’è poi il tema del costo dell’energia: lo aveva sollevato il Ceo Carlos Tavares quando ha visitato Cassino Plant. Produrre qui significa affronatre costi più alti per l’energia rispetto a Francia e Spagna.

«Tra i costi che determinano la competitività – evidenzia Borgomeo nel suo intervento – il costo dell’energia è centrale. Noi abbiamo una serie di idee originali ed alternative su questo punto. C’è tutto il tema dell’uso dei rifiuti per produrre energia: i biodigestori, i termovalorizzatori sono una riflessione fondamentale da fare se si vuole vincere la sfida della competitività». (Leggi qui Stellantis “Qui costa troppo”: il dopo è un nuovo modello di sviluppo).

Uno dei cantieri Fincantieri

Poi la rivelazione della giornata. «Venerdì abbiamo ricevuto la richiesta di Fincantieri, nelle prossime ore la trasmetterò al Cosilam. Chiede di avere un sito nell’area industriale del Cassinate: vuole realizzare una grande fabbrica di moderne batterie per la nautica. Ci ha messo in competizione con altre aree industriali, tutte del Nord. È una sfida che non possiamo perdere».

Fincantieri è un colosso nazionale: l’orgoglio della nostra cantieristica nautica. Fattura quasi 6 miliardi di euro all’anno ed ha quasi 20mila dipendenti. Realizza portaerei e sommergibili, navi da crociera e navi militari, yacht, cargo e petroliere, navi passeggeri e traghetti, portacontainer e mercantili.

Essere messi in competizione con altre aree industriali del Nord significa che dobbiamo essere in grado di fornire un’area con tutti i servizi industriali, il know how necessario a quel tipo di produzione, il supporto ingegneristico e la capacità di ricerca e sviluppo che nel campo solo l’università di Cassino sa dare.

Anche questa è una delle sfide.