Se Amazon non scommette su Frosinone

Nel Lazio la provincia di Frosinone è l'unica a non avere un centro di distribuzione Amazon. ma sono ai suoi confini. Ed una serie di considerazioni industriali ne giustificano le ragioni

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Da quando è sbarcata in Italia, Amazon ha aperto circa 60 strutture su tutto il territorio nazionale. Con la creazione di oltre 17mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato ed un investimento complessivo di 12,6 miliardi di euro dal 2010.

L’azienda, nel Lazio ha già realizzato circa 3mila posti di lavoro a tempo indeterminato. Infatti, ha già aperto un centro di distribuzione urbano Amazon Fresh a Roma (specializzato cioè nella consegna rapida di prodotti alimentari freschi), due centri di distribuzione a Colleferro (in provincia di Roma) ed a Passo Corese (in provincia di Rieti), quattro depositi di smistamento situati a Pomezia, Roma Settecamini, Roma MaglianaCisterna di Latina.

In quello di Cisterna di Latina lavorano 30 addetti a tempo indeterminato più 104 corrieri: è il centro di smistamento per la consegna degli ordini ai clienti residenti nella provincia di Latina fino a Formia, ad Anzio. Colleferro rifornisce l’area a Sud di Roma e la provincia di Frosinone. È la capillarità ad avere abbattuto i tempi di consegna: chi utilizza Amazon da più tempo ha potuto notare che con l’attivazione dei nuovi centri di distribuzione molti oggetti vengono consegnati entro la mattina dopo avere cliccato l’ordine.

Mai a Frosinone

Il leader mondiale dello shopping on line, nell’individuazione delle location dove insediare i propri magazzini di distribuzione nel Lazio non ha puntato mai, concretamente sulla provincia di Frosinone. Perché?

Eppure le condizioni ci sarebbero tutte. Frosinone può vantare la presenza di un casello autostradale praticamente a metà strada tra Roma e Napoli; ad essere fiscali Castrocielo – Pontecorvo è a cento chilometri dalla Capitale ed a cento dal capoluogo partenopeo. C’è la fibra ottica di altissimo livello ormai da anni: l’università di Cassino ci investì molto prima che quella tecnologia diventasse accessibile a tutti. La Ciociaria si trova sul percorso del corridoio ferroviario Scandinavia – Mediterraneo: è destinato alle merci ed al loro trasporto ad alta velocità. (Leggi qui).

Nell’area Frosinone – Anagni – Ferentino esistono diverse aree attrezzate dove multinazionali della logistica stanno lavorando da tempo. C’è un importante centro logistico ad Anagni specializzato nel comparto Chimico Farmaceutico, sempre ad Anagni c’è il più importante centro logistico nazionale di termoidralica: Aeffe ha rivitalizzato i capannoni Videocolor (leggi qui). A Ferentino sta nascendo il più importante polo del freddo nel sud Europa (Leggi qui) per inaugurare a breve, ad esempio, siti per lo stoccaggio di alimenti refrigerati.

Mancanza di infrastrutture? Non sembra essere così. Ci sono decine di capannoni a disposizione nell’area industriale. Ed allora: quale altro ostacolo impedisce ad Amazon di aprire in Ciociaria?

Questione di tempo

Negli ultimi due anni c’è stato un forte interessamento della società che individua i volumi e le cubature per conto di Amazon e dei grandi distributori. Una richiesta di informazioni ben precisa era arrivata al Consorzio industriale Cosilam poco prima della sua fusione nel Consorzio Industriale del Lazio.

Più strategica l’area del frusinate e dell’anagnino. Vicinissima a Colleferro. Allora perché lì si e qui no? Sono due i fattori che hanno pesato. Uno è il problema del Sin Valle del Sacco cioè la situazione che ha indotto Catalent a rinunciare ad un investimento da cento milioni di euro su Anagni: dopo due anni non aveva ancora ricevuto dal Ministero della Transizione Ecologica i pareri per la realizzazione della struttura. Il secondo problema: ancora oggi la provincia di Frosinone è quella che impiega più tempo per il rilascio delle autorizzazioni ambientali; se a pochi chilometri dalla Ciociaria i documenti si ottengono in metà tempo, perché aspettare?

Da un annetto c’è anche un terzo fattore. La nuova norma sulla qualità dell’aria impone a chi fa un investimento di pagare una tassa regionale in più che al di fuori della Ciociaria non si paga.

Il motto di Amazon è Work hard. Have fun. Make history”, cioè lavora duro, divertiti, fai la storia. Con queste condizioni, in Ciociaria però nessuno riesce a lavorare per Amazon, né tantomeno a divertirsi. Figuriamoci a fare la storia.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)