A Ceccano il Centrodestra approva da sé il rendiconto annuale. Il Centrosinistra vota contro un altro atto contabile connesso al piano anti dissesto. Stavolta c'è pure un avanzo di amministrazione, oltre ai soliti eccessi da una parte e dall'altra
Nonnismo amministrativo, a tratti strafottenza politica, in mezzo a sprazzi di autoincensamento e petulanza. Tanto dall’una e tanto dall’altra parte della barricata politica. A Ceccano la maggioranza di Centrodestra ha approvato da sé ieri sera il rendiconto della gestione finanziaria dell’anno scorso. In Consiglio comunale, nel mentre, l’opposizione di Centrosinistra ha votato contro un altro atto contabile conseguente al piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Per farla breve, tra le opposte visioni: il risultato di amministrazione, l’avanzo o il disavanzo a seconda del saldo positivo o negativo, risultava inficiato quantomeno dal 2008: da quando era sindaco il socialista Antonio Ciotoli. Lo dice la Corte dei Conti, sin dal 2015: da quando è partita la contabilità armonizzata e ha sgonfiato bilanci a dir poco creativi. Ormai è un attimo, tra l’altro, che le risorse vantate dall’ente finiscano nel fondo dei crediti di dubbia esigibilità. Voci di bilancio che prima potevano essere invece incasellate tra le entrate previste, portando più facilmente al pareggio con le uscite.
L’ormai doppia Amministrazione Caligiore, prima di stampo prima civico e poi dichiaratamente politica, si è insediata proprio mentre faceva capolino il bilancio armonizzato. Quello che poteva essere fatto negli ultimi otto anni, escluso durante il commissariamento prefettizio dovuto alla caduta del Caligiore 1, si è dovuto fare tutto insieme un anno e mezzo fa: dopo una delibera della sezione regionale della Corte per il controllo dei conti. Centrodestra e Centrosinistra, a seconda della convenienza, continuano a far partire la storia dai rispettivi punti di partenza. (Leggi qui Il 2022 di Ceccano: oltre due anni di Caligiore 2).
Cicale per scelta, formiche per forza
Dopo un milione di euro iniziale, il Caligiore 2 sta accantonando cinquecentomila euro all’anno per ripianare un disavanzo di quasi nove milioni di euro. Il Comune dovrà farlo fino al 2035, per ora il ripiano del deficit – un’eccedenza delle uscite sulle entrate dovuta principalmente all’anticipazione di tesoreria, ovvero prestiti da una banca con interessi – è calato a sei milioni e mezzo di euro. Quest’anno è addirittura uscito fuori un avanzo di amministrazione: cinquantamila euro da poter investire a fronte di un accantonamento di mezzo milione.
Nel 2023, per la prima volta dopo venticinque anni, dal comunale Palazzo Antonelli non si è dovuto chiedere un prestito in banca a inizio anno per pagare le spese dei servizi comunali offerti ai cittadini. Stavolta sono stati anche rispettati tutti i vincoli di finanza pubblica: il puro equilibrio di bilancio. Quel buco di quasi nove milioni, in realtà, è stato creato proprio dalla quasi o totale gratuità di vari servizi per decenni. L’Amministrazione di turno ha cercato sempre di non far pagare niente o quasi alla comunità: l’ha viziata il più possibile, tentando di non scontentarla.
Da quando la Corte ha bussato al Castello (dei conti), si sono dovute trovare però le risorse tutte insieme. Il buon padre di famiglia è rimasto con le tasche vuote e rischia di non poter garantire l’ordinario oltre allo straordinario. Ora ha aumentato ad esempio i costi medi per i servizi scolastici e l’utilizzo dei beni comunali, di fatto adeguati ai livelli provinciali. Ma sta anche recuperando tasse e multe non pagate, prossimamente farà pagare persino il parcheggio sulle strisce blu. È su questo che, al di là delle stampelle statali, si reggono le gambe dei Comuni. (Leggi qui E la Corte bussò al Castello dei… conti).
Ceccano open to Meraviglia
Nel mentre tranquilli: si può ancora parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu già esistenti nel centro storico di Ceccano ma anche nella parte bassa della città. Non si paga la sosta da vent’anni per semplice irreperibilità dei biglietti: non li vendono gli esercenti e non ci sono i parchimetri. Almeno fino a quando non verranno moltiplicati i parcheggi a pagamento (da meno di cento a più di settecento) e dati in gestione a un privato. Si attende ormai da due mesi la certificazione antimafia a favore della ditta che si è aggiudicata l’appalto tra le proteste di mezza città. Poi scatterà l’operazione strisce blu. (Leggi qui Strisce blu, «minacce di morte» dopo «l’attacco quasi terroristico»).
«Non abbiamo fatto mai mancare niente ai cittadini e abbiamo pagato tutti i conti malgrado il piano di riequilibrio – ha rivendicato fin da subito il sindaco Caligiore, che detiene la delega al Bilancio -. L’ente non è strutturalmente deficitario e abbiamo migliorato sempre il risultato d’amministrazione. Nel 2015 si chiedeva un’anticipazione di cassa pari a sei milioni di euro, ora non si chiede più».
E ha poi accentuato: «Siamo riusciti a far fronte a tutto con le casse comunali. Difficilmente oggi un ente pubblico riesce ad andare addirittura in positivo, specie se eredita come noi oltre centoventi mutui da pagare per un importo di dieci milioni di euro più interessi. Come non siamo in difficoltà sulla realizzazione delle opere finanziate dal Pnrr come altri Comuni, visto che siamo nei tempi per la rigenerazione urbana e la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti che non ho mai visto quando ero consigliere d’opposizione».
Buche in strada e buchi di bilancio
Da qui la palla all’opposizione di oggi, di Centrosinistra. Andrea Querqui (Il Coraggio di cambiare), civico di fede Democrat, ha detto quello che manca secondo lui: «Non ci sono fondi per la manutenzione delle strade, in condizioni disastrose, basta vedere le buche in via Gaeta. Non sono state realizzate le pensiline alle fermate degli autobus, programmate entro il 2021, ma soprattutto il 90% delle telecamere di videosorveglianza non sono funzionanti. E poi le tariffe quasi raddoppiate per il servizio di trasporto scolastico, non essenziale ma fondamentale. Non si capisce, infine, perché si debba continuare a pagare l’assicurazione per gli autobus fermi e inutilizzati in via San Francesco».
La risposta dell’assessore ai lavori pubblici? Angelo Macciomei, ex leghista ormai approdato tra le file di Forza Italia, ha sentenziato: «Non siamo quelli della politica delle buche e delle pensiline, in ogni caso un consigliere comunale dovrebbe sapere che Via Gaeta è una strada di competenza regionale».
A quel punto è intervenuta Mariangela De Santis (Nuova Vita), civica simpatizzante del PD. «Il richiamo della Corte dei Conti è arrivato prima del piano di riequilibrio finanziario, segnalando un reiterato ricorso alle anticipazioni di casa – ha controbattuto -. E poi c’è l’aumento esponenziale del fondo dei crediti di dubbia esigibilità, arrivato a sedici milioni di euro di residui attivi, fatti principalmente di imposte e multe non pagate. Al netto dei debiti commerciali, 1.6 milioni non ancora pagati, le grandi opere a Ceccano si possono fare grazie al Pnrr e ai governi di “quelli di prima”. La ricostruzione del sindaco lascia a desiderare».
Massa (FdI): «Chiedetele al Pd le risposte»
Non a detta del consigliere di FdI Daniele Massa, delegato alle politiche giovanili: «Il sindaco Caligiore non ha dato una situazione romanzata, ma la fotografia del bilancio comunale. Dall’altra parte, invece, la demagogia del consigliere Querqui. Chiede al Comune di riparare una buca su una strada regionale e, rispetto ai problemi di bilancio, è nella sezione cittadina del Pd che la minoranza può trovare le risposte che vuole».
Ha rincarato la dose Diego Bruni, capogruppo della lista Caligiore Sindaco: «Mi fa sorridere che l’opposizione provi a interpretare alcuni numeri per dire alla cittadinanza che non avremmo dato risposte. Il Comune è attenzionato sin dal 2008, da quando c’era il Centrosinistra, e ora può vantare una virtuosità importante».
L’altro oppositore presente, il consigliere del Psi Emiliano Di Pofi, ha detto la sua tra lo scherno della maggioranza. «C’è la possibilità di rinunciare a un’eredità se non va bene. Il sindaco, prima di accettare l’incarico, ha dovuto esaminare le carte e ha accettato per due volte, la seconda dopo un commissariamento prefettizio. In questi sette anni il problema non è stato risolto ma accentuato e si sta soltanto rispettando un’imposizione della Corte dei Conti».
Di Pofi (Psi): «Niente mutui? Niente idee»
Il socialista Di Pofi, anche a difesa delle passate Amministrazioni Psi, ha creato il suo distinguo: «Oggi tutte le tasse e tariffe sono state portate al massimo e si vocifera che il prossimo anno verrà anche tolto il trasporto pubblico scolastico. E non accendere mutui non è un punto di forza ma una mancanza di idee e investimenti, quindi saranno i cittadini a giudicare».
Non è mancata una sarcastica replica di Massa: «Di Pofi supera di gran lunga Querqui nella gara in seno all’opposizione a chi la spara più grossa. L’amministrazione Caligiore è stata riconfermata, i cittadini hanno già espresso il loro giudizio. Di idee per la città ne abbiamo, di risultati ce ne sono già stati e ce ne saranno ancora. L’impreparazione dell’opposizione, però, frena i lavori del Consiglio comunale». Si è poi agganciato Pasquale Bronzi, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Senza quei centoventi mutui del passato, avremmo fatto tutti i servizi possibili e immaginabili, ma dire che non diamo servizi è una bugia enorme. Con mille difficoltà, tiriamo la cinghia e portiamo avanti la carretta, abbiamo dovuto rimettere mano a tutto quello che ha fatto il Centrosinistra, dalla piazza in poi».
Anche secondo Alessio Patriarca, consigliere del Gruppo Indipendente, «va rivolto un plauso a questa amministrazione, anche per le opere Pnrr, visto che sappiamo quante difficoltà e grovigli porti con sé. Il sindaco Caligiore sapeva bene della cattiva amministrazione precedente e ha portato l’anticipazione di cassa da sei milioni a zero. C’è ben poco da aggiungere».
Fulmini su telecamere e scuolabus
A seguire Giancarlo Santucci, esponente della lista Grande Ceccano: «I cittadini ci hanno affidato un mandato e lo stiamo portando avanti benissimo. A proposito delle telecamere di videosorveglianza, tra venti giorni verranno sistemate tutte grazie ai fondi del Pnrr ottenuti per la digitalizzazione. Durante i temporali, purtroppo, vengono bruciate dai fulmini».
L’assessore Marco Mizzoni, delegato all’edilizia scolastica, ha anticipato la risposta dell’alleata consigliera di Identità Civica Simona Sodani, delegata alla pubblica istruzione. «Visto che per il trasporto scolastico non si è ancora deciso nulla, inviterei i consiglieri d’opposizione a frequentare più gli uffici e meno le piazze – ha ironizzato Mizzoni -. E, in generale, non ci dimentichiamo che abbiamo dovuto affrontare una crisi sanitaria e il rincaro dell’energia e dei costi».
Più avanti avrebbe infierito anche la delegata Sodani: «Se si è deciso in piazza di togliere il trasporto pubblico, fatemelo sapere così evito ore e ore di riunioni per predisporre il servizio anche per il prossimo anno. Ho una famiglia e non accendere mutui, secondo me, è motivo di vanto».
L’eredità di “Quelli di prima ancora”
Fabio Giovannone, per conto della lista La mia Ceccano, ha aggiunto: «L’opposizione parlava di insostenibilità del piano e, invece, l’amministrazione ha garantito stabilità. Del resto hanno votato contro il piano triennale delle opere pubbliche, come il nuovo manto sintetico per lo stadio Dante Popolla e la messa in sicurezza dei sottopassaggi cittadini».
Mariella Bruni (Caligiore Sindaco) ha voluto ribadire che «l’Ente non è in dissesto e non risulta inadempiente, proprio perché abbiamo cercato di fare il meglio per i cittadini. Credo che la politica non si faccia con il riempimento delle buche, che si riempiono però anche grazie alle tasse pagate dai cittadini, non solo tramite finanziamenti».
E poi ancora la vicesindaco Federica Aceto (FdI), assessora ai servizi sociali: «L’opposizione manca di attenzione e approfondimenti sulle tematiche, non si può criticare a prescindere, dietro ci sono lavoro e sacrifici degli uffici comunali. Quella del sindaco Caligiore non è una “ricostruzione”, una narrazione, ma è il parere dei revisori dei conti. L’abbiamo voluta questa pessima eredità proprio per migliorare in meglio la città. Non si abbandona la nave come Schettino».
Lo scimmiottamento di Di Pofi
Non appena ha ripreso parola il consigliere socialista Di Pofi, l’assessore all’ambiente Riccardo Del Brocco lo ha canzonato a microfono spento. «Mi scimmiotta – ha detto l’oppositore al presidente del Consiglio Alessandro Savoni -. Chiedo che venga allontanato e non riprendo finché non finiscono queste continue interruzioni».
Il presidente ha cercato di sdrammatizzare, Del Brocco ha allora voluto togliere il “disturbo” e se n’è andato. «L’assessore si è autoespulso – ci ha riso su Savoni – e il consigliere Di Pofi a riuscito a finire il suo intervento senza parlare». Mariangela De Santis, dal canto suo, non accetta «lezioni su cosa possiamo e non possiamo dire durante l’approvazione del rendiconto. Non siamo partiti da nove milioni di disavanzo, ci siamo arrivati, perché ci sono state difficoltà dell’amministrazione ad adeguarsi alla contabilità armonizzata. Ma lasciatemi dire che è avvilente il tono di questo Consiglio comunale».
«Parli proprio tu», ha commentato allora Daniele Massa. Da qui, criticato, l’ennesimo richiamo del presidente Savoni: «L’interruzione è il modus operandi di una parte ma anche dell’altra, non è di certo una mancanza del presidente del Consiglio. Oltre a interrompere i disturbatori, posso soltanto cacciarli». (Leggi qui L’esordio di Savoni tra astensioni e rifiuti).
De Santis: «Non vivo di approssimazione»
La consigliera De Santis, però, ha respinto le accuse di impreparazione: «Non vivo di approssimazione questa esperienza e lo sapete bene. In ogni caso, l’opposizione attende ancora la convocazione di un Consiglio comunale su interrogazioni, interpellanze e mozioni, nonché una Commissione consiliare sul prossimo appalto della raccolta differenziata».
Anche Querqui ha voluto controreplicare alla maggioranza: «Il consigliere Massa si fa un sacco di risate e mi ha accusato di dire cose non vere, ma ribadisco quanto detto e non sono cose trascurabili. Buche e pensiline non sono le cose più importanti, ma non sono trascurabili e non credo facciano sorridere i cittadini».
Il sindaco Caligiore, prima di procedere con l’approvazione self service del rendiconto annuale, ha concluso così: «I residui attivi, che sono crediti che il Comune avanza, sono passati da 30 a 16 milioni. Esistono gli emendamenti e non li ho mai visti, esistono gli strumenti per fare opposizione costruttiva, invece questa minoranza squalifica il Consiglio comunale».
«Politica per bene premia persone perbene»
A Ceccano verranno investiti anche 100mila euro in più sulla riqualificazione dello storico Stadio Popolla, inaugurato nel 1934 dall’allora Podestà di Ceccano. Centomila euro provenienti dalle casse comunali che si aggiungono ai 450mila «fatti arrivare a Ceccano dall’allora consigliere regionale di FdI Giancarlo Righini, oggi assessore al bilancio, per il rifacimento dello Stadio Popolla attraverso il suo platfond».
Non è mancata la frecciata al Partito Democratico, tutelato nell’occasione dai civici Querqui e De Santis: «La politica fatta per bene premia le persone perbene – ha tuonato il sindaco Caligiore -. Auspichiamo che la consigliera regionale del Pd Sara Battisti, magari sollecitata da chi l’ha sostenuta a Ceccano alle scorse Elezioni regionali, faccia arrivare finalmente qualche contributo a Ceccano, nel suo collegio elettorale. Dopo che lo ha fatto solo Righini, che non prende voti da queste parti».
In serata, subito dopo il Consiglio comunale, la Giunta Caligiore si è riunita per approvare il progetto definitivo per la messa in sicurezza dello Stadio Dante Popolla e la realizzazione del manto in erba sintetica. È stata preceduta dall’applicazione dell’avanzo di amministrazione tra le righe del bilancio 2023, a fronte della quale l’opposizione di Centrosinistra si è astenuta.
Le politiche per le nuove generazioni
«Si aprirà un grande cantiere ed è merito soprattutto dell’azione amministrativa e politica del sindaco Roberto Caligiore – così Diego Bruni, capogruppo della sua lista civica e delegato allo sport -. È un momento di grande orgoglio per questa amministrazione. Ci ho lavorato tanto e questo contributo poteva essere destinato ad altro. Invece è un segnale importante a favore della socialità attraverso lo sport. Eccetto i lavori in Curva Nord, non si vedevano interventi dal 1995, sono passati ventotto anni. È un inizio, ma che inizio! Lo Stadio Popolla potrà tornare a ospitare le partite dei campionati fino alla Serie D».
È arrivata anche la sottolineatura della vicesindaco Aceto: «Noi favoriamo i centri di aggregazione e la diffusione di stili di vita sani. Investire sullo sport significherà lasciare qualcosa di bello e importante alle nuove generazioni e a chi verrà dopo di noi». In conclusione, approvato all’unanimità dei presenti, il regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.
«È un traguardo importante, ancor di più perché nato dal basso, da un diritto dei cittadini, da una loro necessità – lo ha definito l’assessora Ginevra Bianchini, delegata all’urbanistica -. Si potranno rimuovere i vincoli delle convenzioni passate, come il prestito massimo di cessione o la tariffa massima di locazione. Senza diritto di proprietà, tanti giovani e concittadini non riescono ad esempio ad accendere un mutuo. Questa è l’attenzione che l’Amministrazione Caligiore riserva alla comunità».