Al timone dei Partiti oggi comandano democristiani e socialisti. I leader dei Partiti in Ciociaria sono tutti ex di qualcosa
In modo romantico si potrebbe dire che vengono tutti da lontano. Che sono antichi, non vecchi. Fatto sta che i leader provinciali dei principali partiti sono (quasi) tutti della Prima Repubblica. Non ci credete? Seguiteci.
Il segretario del Partito Democratico è Simone Costanzo, figlio della Democrazia Cristiana. Come il senatore Francesco Scalia e il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Mentre Francesco De Angelis e Nazzareno Pilozzi provengono dal Pci.
L’imperatore di Forza Italia è Mario Abbruzzese, potentissimo consigliere regionale e in procinto di diventare parlamentare. Anche lui ha mosso i primi passi in politica sotto le insegne dello Scudocrociato democristiano. Come il suo predecessore Antonello Iannarilli del resto.
Però, Simone Costanzo e Mario Abbruzzese hanno in comune… l’ex Balena Bianca.
Nel Partito Socialista Italiano, neppure a dirlo, il capo supremo è sempre e soltanto lui: Gian Franco Schietroma. Se anche le percentuali dei Socialisti non sono più quelle di un tempo, il partito mantiene una suo appeal in Ciociaria. Al timone c’è lui, dalla Prima alla Seconda fino alla Terza Repubblica.
Alfredo Pallone, origine socialista controllata (quando c’era Bettino Craxi), esercita la leadership dovunque va: da Forza Italia al Nuovo Centrodestra, fino alla nuova formazione guidata da Maurizio Lupi.
I tempi cambiano e la capacità di chi resta in sella per così tanti anni è proprio quella di… adattarsi ai tempi. Francesco De Angelis è stato un dalemiano di ferro, adesso sta con Matteo Renzi attraverso Orfini. Nazzareno Pilozzi è stato eletto con Sel di Nichi Vendola, poi ha “agganciato” il Pd attraverso Gennaro Migliore e adesso fa parte dell’area di Maria Elena Boschi. Due esempio, che potrebbero estendersi a tanti altri.
Ma c’è un “democristiano” perfino al vertice di Noi con Salvini: è Fabio Forte, sindaco storico di Arpino ed esponente del Ccd e dell’Udc. Eredi della Dc.
A pensarci bene l’unico a non essere “ex” di nulla è Luca Frusone, parlamentare del Movimento Cinque Stelle.