L’ampio consenso per Nicola Ottaviani non è trasferibile sui partiti della coalizione. Non a caso il sindaco aveva puntato sulle civiche. La scelta del candidato diventa decisiva. Il centrosinistra deve prendere atto del fallimento di una linea politica nel capoluogo.
Il 56,5% di gradimento rilevato dal sondaggio Governance Poll vuol dire che Nicola Ottaviani è apprezzato come sindaco di Frosinone. Parliamo di un campione di 600 persone, altamente indicativo: di rilevamenti recenti e di una domanda secca che nella sostanza chiede all’intervistato se rivoterebbe per Ottaviani come primo cittadino. (Leggi qui Il balzo di Zingaretti: ora è al 43%).
Ma attenzione: il gradimento per il sindaco non può essere scambiato per consenso per il centrodestra. Ha pesato l’amministrazione del quotidiano. Il capoluogo è cambiato tanto: lo Stadio Stirpe, il Parco Matusa, la prossima riqualificazione dello Scalo, dei Piloni, di Largo Turriziani, il completamento della Monti Lepini, la nuova sede comunale al Palazzo ex Bankitalia, la fermata Tav, le manifestazioni culturali e teatrali.
Il tutto riuscendo a risanare le casse dell’ente, schiacciate nel 2012 da 50 milioni di euro di deficit. Tutto questo si è capito e si è percepito.
Piace l’amministrazione, non il centrodestra
Ma quel 56,5% riguarda il sindaco Nicola Ottaviani e la sua Amministrazione. Inoltre, nella conferma a valanga nel 2017 Ottaviani guidò una coalizione soprattutto “civica”. Con i Partiti in secondo piano.
Adesso è vero che è diventato coordinatore provinciale della Lega, ma se continua a pensare alle primarie è perché capisce che una candidatura imposta dai partiti a livello regionale manderebbe in frantumi un modello di governo faticosamente costruito.
In questi dodici mesi è l’intera coalizione che dovrà lavorare per cercare di trovare soluzioni di continuità. Non solo amministrativa, ma soprattutto nella scelta della candidatura a sindaco. Non è pensabile, dopo il sondaggio Governance Poll, pensare di tenere fuori Ottaviani dalle prossime elezioni. Sarebbe un suicidio politico.
Discontinuità: non a destra ma a sinistra
Il centrosinistra deve prendere atto del fallimento di una linea politica tendente esclusivamente ad attaccare il primo cittadino, che invece è apprezzato dai concittadini. Si tratta di mettere in piedi un’alleanza vasta e credibile, che parli di progetti per la città.
Non necessariamente in antitesi con quelli portati avanti da Nicola Ottaviani. Si chiama vocazione di governo. Altrimenti sarà complicato perfino provare a recuperare un gap di anni di sconfitte.