Catapultato alla guida del Pd ciociaro in piena emergenza Covid, ha dovuto affrontare battaglie difficilissime. Adesso il Segretario ha superato la fase della scelta del candidato e si prepara alle elezioni di Frosinone, con l’obiettivo di raggiungere un risultato importante come Partito.
Luca Fantini è stato eletto Segretario provinciale del Pd in piena estate 2020, in ritardo di diversi mesi per via dell’emergenza legata al Covid. Da allora ha dovuto affrontare situazioni complicate e battaglie politiche difficilissime. Nel frattempo la Segreteria nazionale del Partito è cambiata: Enrico Letta alla guida al posto di Nicola Zingaretti.
Sconfitte annunciate, vittorie possibili
Fantini è stato catapultato al timone della nave del Partito Democratico nell’immediata vigilia di due sconfitte annunciate e irrimediabili: a Ceccano ed a Pontecorvo. Non si è scoraggiato, si è rimboccato le maniche sapendo bene che di sconfitta annunciata e irrimediabile ce ne sarebbe stata un’altra: Alatri.
Nel frattempo però ha preso decisioni sofferte e impopolari commissariando alcuni circoli. Iniziando così a costruire il percorso che portasse il Partito ad intestarsi qualche vittoria: lo ha fatto in diversi Comuni più piccoli ma anche a Sora, capendo che senza il simbolo del Partito si poteva agganciare la locomotiva guidata da Luca Di Stefano. Lo ha fatto e ha raggiunto il risultato.
Alle Provinciali ha dovuto gestire l’accordo tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo. Non è stato affatto semplice, ma c’è riuscito e alla fine il Partito ha eletto 4 consiglieri.
L’esame di Frosinone
Adesso Fantini si trova a pochi mesi dall’esame di maturità: le elezioni comunali di Frosinone. I vertici del Partito, Nicola Zingaretti e Bruno Astorre in testa, gli chiedono di vincere ma sono consapevoli del quadro difficile (dieci anni di centrodestra, poche o nessuna polemica interna, risultati amministrativi evidenti, unità sul nome del successore). Per questo fissano più in basso il risultato minimo: ottenere un risultato importante come Partito e quindi come lista, raggiungendo il ballottaggio e giocandosi lì la partita.
Per questo motivo Luca Fantini sta dando tutto il tempo possibile a esponenti come Michele Marini, Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari. Sono elementi chiave nella storia recente e nell’iconografia del Partito a Frosinone: Marini è stato l’assessore ai Servizi Sociali più amato e su questa spinta è diventato sindaco; Venturi è stato figura di riferimento per un’intera area culturale della sinistra, medico apprezzato, già presidente d’Aula; Cristofari è lo storico Presidente dell’Ordine dei Medici, figlio di uno storico sindaco della città, si è impegnato a capofitto nella scorsa tornata accettando la sfida contro un Ottaviani imbattibile.
Il Campo Largo
Ma c’è anche un altro aspetto della vicenda: Luca Fantini, spesso insieme a Francesco De Angelis, da mesi incontra e si confronta con i Cinque Stelle, con Articolo Uno, con la lista di Stefano Pizzutelli e con quella di Luigi Vacana. Ma anche con il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e con Carmine Tucci.
Il campo largo non è un castello di carta, ma una formula politica inevitabile per provare a competere con il centrodestra quando ci saranno le politiche. Un esperimento necessario nei Comuni.
Luca Fantini sta cercando di raggiungere entrambi i risultati: campo più largo e possibile e risultato ragguardevole della lista del Pd. Poi non si pongono limiti alla provvidenza.