A Ceccano la seconda affluenza provinciale più alta alle votazioni per la segreteria nazionale del Pd. Nonché la più elevata tra i grandi Comuni. Il 64%, tra cui il segretario Conti, ha votato Bonaccini. L'altro 36%, tra cui l'ex segretaria Piroli, sta con Schlein. In arrivo l'incontro con il Comitato S.t.a.r.t. e Sandro Ruotolo. Intanto, sottolinea Conti, «il Centrodestra, senza Lega, non ha più il 51%. E Querqui è già un papabile candidato sindaco»
Nel circolo Pd di Ceccano hanno votato in 122 per esprimere le due candidature alla segreteria nazionale. È la seconda affluenza più alta (6.8%), dopo quella di Paliano (132, ossia il 7.3%), nei 73 circoli della decisiva provincia di Frosinone (1.800 voti totali). Nonché la più elevata nei comuni ciociari con oltre ventimila abitanti.
Si sono registrati 78 voti (64%) per Stefano Bonaccini, arrivato al 53% a livello nazionale. 44 (36%), invece, sono quelli che hanno preferito la mozione congressuale di Elly Schlein: premiata in Italia dal 35% dei grandi elettori. Le Primarie tra i due contendenti, scalzati Gianni Cuperlo (8%) e Paola De Micheli (4%), si terranno domenica 26 febbraio.
Stefano Bonaccini è riuscito a mettere d’accordo persino le correnti provinciali del Pd: Pensare Democratico e Base Riformista. Ma nonostante il risultato netto, capace di ribaltare quello nel resto del Lazio, la Federazione della Ciociaria non ha rinunciato a mandare subito un segnale. Avrebbe potuto fare di meglio e di più. Non lo ha fatto lamentando alcuni sassolini negli stivali: i decennali passi di lato fatti dal Pd ciociaro alle Politiche ed alle Regionali, consentendo così l’elezione di candidati paracadutati in provincia.
Elly Schlein, la candidata che ha vinto a Roma e provincia, ha fatto breccia ancor più a Sinistra: tra scontenti, delusi, ex iscritti. Perché va ricordato che alle votazioni non hanno preso parte esclusivamente i tesserati del Partito Democratico. Hanno votato anche gli iscritti ai Partiti e movimenti politici e civici che hanno aderito al processo costituente del nuovo PD. (Leggi qui Primarie, Bonaccini di misura: decisiva Frosinone).
I più con Bonaccini, gli ex con Schlein
A Ceccano l’area del segretario cittadino Giulio Conti (Base Riformista) ha votato per Bonaccini nella fase delle convenzioni. Il presidente del circolo Davide Di Stefano e il dirigente Diego Protani, invece, la Schlein. Fanno parte anche loro del Comitato Start di Frosinone e Provincia: la sigla S.t.a.r.t. sta per Sinistra, Territorio, Ambiente, Radicalità e Trasformazione.
A livello regionale e provinciale è stato abbracciato principalmente da Pop, che sta alla Sinistra del Pd: il movimento guidato dalla consigliera regionale Marta Bonafoni e coordinato dall’assessore di Cassino Danilo Grossi. A quella “Visione comune”, lanciata da Schlein nel marzo 2022 al Parco delle Energie di Roma, ha aderito sin da subito Emanuela Piroli: consigliera d’opposizione, ex segretaria del Pd, dimissionata dopo un anno nel novembre 2018.
«Mi riavvicino oggi al PD, dopo circa quattro anni» dice l’ex segretaria Piroli, già candidata sindaca non sostenuta dal Partito Democratico. «Mi riavvicino perché sento forte l’esigenza di ricostruire una casa politica e di ridare rappresentanza a chi non ce l’ha più. E perché percepisco una speranza di cambiamento e di rigenerazione».
L’ex segretaria, sfiduciata a suo tempo per “tentata rottamazione”, vuole voltare pagina: «Sorvolo sulle dinamiche che mi hanno allontanato dal Partito. Non voglio guardare indietro, sono di nuovo qui, per una scelta personale condivisa con molti compagni di viaggio. Seguo Elly da prima che decidesse di candidarsi alla Segreteria, l’ho conosciuta personalmente e la sua discesa in campo è una ventata di freschezza».
Ceccano: sicuri e indecisi
Con Emanuela Piroli, per la Schlein, c’è parte del coordinamento di centrosinistra Il Coraggio di Cambiare: una fetta della coalizione che l’aveva sostenuta come candidata sindaca e lei rappresenta in Consiglio con Andrea Querqui. Che è il candidato indipendente del Pd alle Regionali, quello più votato in città grazie al forte sostegno dei Civici. Lui è il grande assente: nella lista dei principali invitati al prossimo evento cittadino del Comitato provinciale Start.
Querqui ha rappresentato l’espressione civica di Pensare Democratico alle Elezioni Regionali 2023. Chiamato in causa, conferma: «Per il momento resto civico, ma non escludo di entrare nel Pd in un secondo momento». Chi voterà domenica? «Sono ancora indeciso, perché apprezzo entrambi i candidati». (Leggi qui Ceccano, la differenza nel Pd la fanno i Civici).
Schlein, Start con Ruotolo
Mancano ormai pochi giorni alle Primarie del Pd. Proprio oggi il Comitato Start ha lanciato un incontro a breve a Ceccano con il senatore Sandro Ruotolo. Giovedì 26 febbraio approfondirà le tematiche della mozione di Schlein al Red Stone di via Matteotti.
Il comitato per Schlein, a partire dai suoi referenti comunali, sprona a «una partecipazione popolare massiccia, la forza trainante per il cambiamento». Presenzieranno, tra gli altri, Emanuela Piroli, Francesco Ruggiero, Valentino Bettinelli, Fabio Querqui e Carlo Maura. Già candidata sindaca a parte, Ruggiero guida il movimento giovanile Progresso Fabraterno. È al contempo il primo dei non eletti della lista Cives Ceccano.
Con Cives si era candidato anche Bettinelli: già coordinatore dei Giovani Democratici ai tempi della segretaria della Piroli, poi tra i fondatori del civico Progresso ma anche tra le file di Italia Viva. Carlo Maura, marito della consigliera Piroli, e Fabio Querqui, cugino di Andrea, si muovono dietro le quinte già da allora. Sono tutti ex militanti del Pd, entrati e usciti dal Partito nel post-renzismo, che vogliono il Partito Democratico (di Sinistra) disegnato da Elly Schlein.
Nel Comitato Start, oltre ai dirigenti del Pd locale Davide Di Stefano e Diego Protani, è referente locale anche il coordinatore cittadino di Articolo Uno: Vincenzo Del Brocco. Luigi Mingarelli, il più votato della lista civica Ceccano a Sinistra e candidato di Unione Popolare alle Regionali, non intende invece partecipare alle Primarie. Ma Adriano Papetti, il secondo più votato di quella lista di matrice comunista, vorrebbe invece concedergliela una chance alla Schlein per cambiare il Pd: ma con tutte le riserve del caso.
Primarie: il bilancio di Conti
Giulio Conti, segretario del Pd Ceccano da quasi due anni, si rallegra: «Tanta gente è andata a votare ed è proprio la grande affluenza il dato importante, al di là della questione delle candidature».
Massima la soddisfazione per chi, fatto fuori dalla lista del PD alle scorse Comunali, è tornato da Segretario per ristrutturare il circolo (in tutti i sensi, anche manuali). È il PD operaio di Conti: «Una grossa affluenza sta a significare che nel Partito Democratico c’è voglia di fare Politica. Come segretario sono veramente soddisfatto di questa bella pagina di democrazia».
Dalle Regionali alle Comunali passando per le Primarie del Pd: «Alle Elezioni regionali il Partito Democratico ha preso in città appena cento voti in meno di FdI, un Partito che ha dalla sua un deputato e l’intera amministrazione comunale – rivendica Conti -. È un buon punto di partenza in vista delle prossime Comunali, che si terranno tra due anni».
«Centrodestra non più al 51%»
Come andranno a finire le naturali Comunali 2025? «Un Centrosinistra unito le può vincere tranquillamente – dichiara Giulio Conti – purché da parte di tutti quanti ci sia il buon senso di capire che divisi si perde. Bisogna fare squadra contro l’attuale monocolore al governo della città».
Conti, rispetto al Centrodestra, attesta che «non è più maggioranza in città, visto che la Lega è ormai prossima a passare all’opposizione, e non è di certo escluso che il candidato ceccanese Marco Corsi si ricandidi a sindaco alle prossime Elezioni comunali».
Nel 2020 era sceso in campo anche con il sostegno dei Democratici per Ceccano (Civica del Pd) e del Partito Socialista. Una volta in Consiglio comunale, era anche diventato una sorta di portavoce civico delle istanze del Pd locale.
«Corsi inaffidabile, Querqui sindaco»
«Ho provato in tutti i modi a coinvolgere Corsi e farlo integrare nel Centrosinistra – dice il segretario Conti -. Ora ha dimostrato, una volta per tutte, di essere completamente inaffidabile». È quanto pensa del resto anche l’intera Amministrazione comunale a trazione FdI, visto da presidente del Consiglio contribuì a far cadere il Caligiore 1. Ora, da consigliere di opposizione, si piazza tra le due coalizioni.
Tornando al Pd, visti i risultati elettorali, Giulio Conti parla ormai di Andrea Querqui: il figlio dell’ex sindaco ed amministratore Gianni. «L’ho visto nascere e crescere – dice Conti di Querqui Jr. -. Su di lui ci ho sempre scommesso e ora ci punto molto. Tutti possono avere le loro aspirazioni all’interno del Centrosinistra, ma di fatto Querqui è già un papabile candidato sindaco». Resta il fatto che alle Regionali ha votato e fatto votare per il candidato di punta di Base Riformista: Antonio Pompeo.
«Certo è che deve fare molta attenzione – conclude, però, Conti –. Ora ha in mano il pallino e deve stare attento a cosa fa È chiaro che gli tirino la giacca da tutte le parti, ma lui deve restare al centro e trovare il massimo consenso sul suo nome. Bisogna lavorare per tenere tutti dentro e non creare strappi». (Leggi qui Centrodestra ancora al 51% ma il Pd si consola e anche qui Corsi risuscita la Lega, la Maliziola irradia Demos).