Ceccano, Centrodestra ancora al 51% ma il Pd si consola

I risultati delle Elezioni Regionali 2023 nella quinta città della provincia di Frosinone. E le loro indicazioni per le prossime Comunali. Ceccano resta roccaforte dei Patrioti, ma il più votato non è l'ormai consigliere regionale di FdI Daniele Maura bensì l'indipendente del Pd Andrea Querqui

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

A Ceccano le Elezioni regionali 2023 sono state una conferma. Il Centrodestra a guida FdI riprende il 51% dei voti già ottenuto alle Comunali 2020 e Politiche 2022. Il più votato in città, però, non è il neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia Daniele Maura: premiato da 12.124 elettori nella circoscrizione di Frosinone. In città lo ha sostenuto l’intera amministrazione del sindaco Roberto Caligiore raccogliendo 1.703 consensi .

A spuntarla però come Mister Preferenze (1.843), piazzando un vistoso pelo nell’uovo dei Patrioti, è Andrea Querqui: l’indipendente schierato dalla componente Pensare Democratico nella lista ciociara del Pd. Ha contribuito all’elezione di Sara Battisti, terza assoluta in città con un migliaio di voti (su 16.915 in tutta la provincia) dopo lo stesso Maura.

Libero Mazzaroppi, Sara Battisti e Andrea Querqui

A livello provinciale, invece, Querqui ha raccolto più o meno la metà dei consensi di Maura: 6.403, un risultato che va però ben al di sopra delle più rosee aspettative. Anche se realizzato in tandem con Battisti.

Finisce 31 – 30 il confronto cittadino tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico: 30.9% per FdI (2.494 voti) e 29.7% per il Pd (2.396). È più di un punto di distacco: si parla di 98 voti. Alle Regionali 2018, prima di tanta acqua passata sotto ai ponti, FdI aveva centrato il 18.4% (2.027 voti) e il Pd il 17.9% (1.974): un divario di mezzo punto, appena 53 voti. Sono più o meno lì, ma entrambi con oltre 400 elettori in più. (Leggi qui A Ceccano tutti Fratelli di Maura).

A Ceccano resiste Quota 51

Francesco Rocca con Massimo Ruspandini e Roberto Caligiore

Se si fanno confronti tra Politiche 2022 e Regionali 2023 FdI ha preso quasi settecento voti in meno, mentre il Pd i suoi voti li ha quasi raddoppiati. Nel dettaglio: Fratelli d’Italia ne aveva raccolti 3.178, il Partito Democratico 1.448.       

Ma è innanzitutto la vittoria del Centrodestra dominato dai Fratelli d’Italia. È la vittoria in tre riprese del deputato Massimo Ruspandini, del sindaco Roberto Caligiore e tutta la loro allargata comunità politica. Dopo le Comunali e le Politiche, ora con le Regionali il Centrodestra mette a segno in città la tripletta e resta Maggioranza. Daniele Maura, già consigliere provinciale e comunale di Giuliano di Roma, è l’espressione regionale di quella comunità: che viene dalla Fiamma e l’ha mantenuta accesa dentro ad Alleanza Nazionale prima e Fratelli d’Italia poi.

Alle Comunali è andato a votare il 72% dell’elettorato, alle Politiche il 58%, alle Regionali il 46%: nell’astensionismo generale, che in tutto il Lazio ha ridotto l’affluenza al 37%, è quasi un punto in più rispetto al dato provinciale. Da tre anni a questa parte, se vanno a votare quasi tutti o manco la metà, i Patrioti hanno stabilmente la maggioranza assoluta nell’ex Stalingrado ciociara. (Leggi qui Da Stalingrado ciociara a roccaforte di patrioti).

Le candidature importanti

Andrea Querqui con il padre Gianni, già sindaco e amministratore di Ceccano

Il ceccanese Ruspandini, già senatore, è oggi deputato e vicecapogruppo di FdI alla Camera: oltre che presidente provinciale di Fratelli d’Italia. Il sindaco Caligiore, ceduto il passo alle Elezioni Provinciali e Regionali, attende più che mai un riconoscimento politico importante. A Ceccano, naturalmente, si rivoterà tra due anni e la legge gli vieterà il terzo mandato. A stretto giro, a questo punto, restano solo le Europee. (Leggi qui E se alla fine Caligiore facesse come Procaccini?).

Querqui, consigliere comunale d’opposizione, ha ottenuto in città 1.843 preferenze. Il tandem con Sara Battisti ha funzionato: 1.031 i consensi raccolti insieme; va tenuto conto che far scrivere la preferenza è difficile, farne scrivere due è un mezzo miracolo.

Quando si candidò alle Comunali 2020, a sostegno dell’aspirante sindaca Emanuela Piroli, Andrea Querqui fu l’uomo più votato in assoluto: 443 preferenze, secondo solo all’ormai vicesindaco di FdI Federica Aceto (535). La consigliera Piroli, che guida il coordinamento di Centrosinistra Il Coraggio di Cambiare – rappresentato in Consiglio con Querqui – ora ha ricambiato la cortesia e lo ha supportato alle Regionali.

Alle naturali Comunali 2025 potrebbe cedere il passo: a maggior ragione dopo il risultato ottenuto da Querqui alle Regionali 2023, anche grazie al suo forte sostegno. Ma, nel caso, passando per il tavolo del Centrosinistra. (Leggi qui Da Ponte Milvio al Ponte francese di Ceccano).

Candidati (più o meno) Ceccanesi

L’accoglienza di Francesco Rocca nella “sua” Ceccano

Come nuovo presidente della Regione Lazio, a detta dei Fratelli locali, è stato eletto «il candidato di Ceccano»: la famiglia di Francesco Rocca è originaria della cittadina ciociara, lui lo ha ricordato ovunque passando per la Ciociaria ed è stato accolto dai Patrioti nella Contea. (Leggi qui Le Regionali e «il candidato di Ceccano»).

Il refrain “Rocca il ceccanese” è stata la risposta a chi ha battuto per tutta la campagna elettorale su un tasto: la mancanza di un candidato locale di FdI, la presentazione di Maura come «candidato non di Ceccano». Del resto se lo sente dire ancora il sindaco Caligiore, originario di Siracusa e trapiantato nella Contea, che non è ceccanese.

Come esemplare purosangue si è presentato tanto Querqui quanto gli altri suoi concittadini in corsa alle Regionali: l’altro consigliere di opposizione Marco Corsi, schierato dalla Lega è arrivato a 762 voti a Ceccano; l’ex sindaca Manuela Maliziola (Demos), che di preferenze ne ha prese 490; infine, il candidato di Unione Popolare Luigi Mingarelli, esponente di Rifondazione comunista, a quota 104.

Centrosinistra, il candidato sindaco

Francesco De Angelis con Sara Battisti

Se si arriverà alla corsa a sindaco di Querqui, in rappresentanza dell’intero Centrosinistra, sarà grazie alla candidatura garantita da Pensare Democratico: la corrente del Pd incarnata principalmente da Francesco De Angelis e Sara Battisti. È la componente del Pd contro cui la notte dello spoglio ha tuonato in diretta Tv su Teleuniverso Antonio Pompeo, candidato di punta della corrente Basa Riformista, tacciandola di irriconoscenza. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti di martedì 14 febbraio 2023).

A Ceccano Pompeo, due volte sindaco di Ferentino e presidente della Provincia di Frosinone, ha preso 280 voti: anche e soprattutto grazie a Giulio Conti, segretario cittadino del Pd, presente quando Alessio D’Amato e Sara Battisti hanno caldeggiato Querqui nel suo comitato elettorale. Presente, però, più al fianco di Pompeo durante la campagna elettorale.

Conti, in ogni caso, avrebbe voluto da Querqui un ingresso immediato nel Pd e la contestale costituzione del gruppo consiliare. Non l’ha fatto per non rompere con l’alleata Emanuela Piroli: che da Pensare Democratico era stata rimossa nel novembre 2018, dopo un anno, dal ruolo di segreteria del Pd Ceccano. Negli anni, invece, la già candidata sindaca è stata nel radar di Antonio Pompeo: almeno finché non ha sostenuto il candidato del Pd, pur indipendente, espresso da Pensare Democratico.

Centrodestra, a parte Del Brocco?

Riccardo Del Brocco, assessore di Ceccano e dirigente provinciale di FdI

Nel Centrodestra, in vista della successione di Caligiore, c’è tutta l’ambizione di Riccardo Del Brocco: assessore nel Caligiore 2 e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia. Le sue quotazioni nel Partito, in generale, sono risalite. L’amica Chiara Colosimo, già consigliera regionale, è stata eletta come parlamentare nella sezione elettorale di Latina: in precedenza, storico seggio della Meloni. Le dimissioni di Daniele Maura, non dovute per candidarsi alla Regione, hanno portato inoltre al ritorno dell’amica Stefania Furtivo (Pofi) tra gli scranni del Consiglio provinciale.  

Nel Centrodestra, però, c’è da risolvere la questione Lega. L’effetto domino l’ha generato la candidatura dell’indipendente Marco Corsi: il presidente del Consiglio che ha contribuito a far cadere la prima Amministrazione Caligiore, si è candidato a sindaco sostenuto anche dal Pd ed è ora tornato nell’area di Centrodestra.

Sono stati smascherati gli esponenti del Carroccio di Ceccano: infedeli alla Lega per restare fedeli al sindaco di FdI. L’assessore Angelo Macciomei, il consigliere comunale Alessio Patriarca e il coordinatore cittadino Vincenzo Parisi si sono autosospesi dal Partito, l’ormai ex capogruppo consiliare Pasquale Bronzi è passato direttamente a FdI. (Leggi qui Il Corsi che allarga ed i Civici che disorientano).

La nuova Regione, una grande Ceccano

Daniele Maura e Massimo Ruspandini tra Marco Mizzoni e Simona Sodani (Patto Civico)

Con tutta probabilità, per non squilibrare la Giunta, Macciomei approderà prossimamente nella lista civica Caligiore Sindaco. Fratelli d’Italia, direttamente o con liste satellite, predominerà così Giunta e Consiglio comunale. Si registra nel mentre, però, una frattura dentro Patto Civico: anche l’assessore Marco Mizzoni e la consigliera Simona Sodani, tali da quando Mario Sodani si è dimesso dalla Giunta Caligiore, hanno sostenuto pubblicamente Daniele Maura. All’ala del fondatore Sodani, per usare un eufemismo, la decisione in autonomia non è affatto piaciuta e parlano di irriconoscenza e identità civica rinnegata.

Ormai, però, stanno tutti concretamente dalla parte di Fratelli d’Italia. È una rappresentazione in miniatura di quella che sarà la prossima Giunta Regionale, sostenuta da ben ventidue consiglieri di FdI tra i trenta di maggioranza. A Ceccano l’Amministrazione Caligiore ha contribuito a far eleggere «il candidato di Ceccano» Francesco Rocca e l’ormai consigliere regionale Daniele Maura.

L’opposizione consiliare di Centrosinistra, invece, avrà la riconfermata consigliera del Pd Sara Battisti come punto di riferimento tra i banchi di minoranza della Pisana. Quel ruolo per FdI, finché ha governato il Partito Democratico, lo ha sempre svolto l’ormai ex oppositore Giancarlo Righini: il candidato consigliere regionale più votato nel Lazio. (Leggi qui Regionali, tutti gli eletti nel Lazio).