Pizzutelli: «Tagliaferri? Via per incapacità. Il potere logora se non lo hai»

Dal racconto della gatta del Contadino Masino alla massima del Divo Giulio, ripresa dal camaleontista Talleyrand. La "replica sintetica" del leader del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli al suo ex alleato Fabio Tagliaferri, ormai a capo di FdI Frosinone. «Perché non ho tempo da perdere con lui»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

La gatta del Contadino Masino, secondo il racconto popolare, chiudeva gli occhi per non veder passare i topi: per non essere costretta a intervenire. Stavolta, però, Gianfranco Pizzutelli non finge né di non vedere né di non sentire. Le parole scritte dal suo ex compagno di Partito Fabio Tagliaferri le ha viste e sentite bene. E interviene eccome. Ma con «una replica sintetica, perché non ho intenzione di impiegare molto tempo in queste considerazioni».

Conclude la replica sintetica con una massima. Che è ben più alta del racconto della gatta del Contadino Masino: «Il potere logora chi non ce l’ha». Che è storica e nota in quanto pronunciata dal Divo Giulio, Andreotti, citando uno dei maggiori esponenti del Camaleontismo politico: Talleyrand, Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, sette-ottocentesco principe di Benevento, tra i registi del Congresso di Vienna: per la Restaurazione. Il trasformista Talleyrand campò 84 anni in tempi in cui si moriva a 40.

Il coordinatore di FdI Frosinone Fabio Tagliaferri, già vicesindaco e assessore con Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, lo ha attaccato in modo frontale: «Chi governa il movimento lo usa solo per raggiungere obiettivi in termini di carriera personale». Pizzutelli controbatte, ma dopo una premessa: non ha tempo da perdere con Tagliaferri ed ora è estremamente seccato.

Gli ha detto che pensa solo alle poltrone

Fabio Tagliaferri, coordinatore di FdI Frosinone

Tagliaferri, d’altronde, lo ha accusato di pensare esclusivamente a un particolare sport acrobatico molto in voga tra i politici: la «caccia alla poltrona». Chiaro il riferimento ai due incarichi ottenuti negli ultimi anni: prima membro nel Cda del Consorzio industriale Asi, come quota di centrodestra; poi, a cavallo del suo approdo nel Campo largo di centrosinistra, presidente dell’Azienda per il Servizi alla Persona (Asp) provinciale.

Sono le classiche questioni che si tirano fuori ogni tanto sapendo che nella stragrande maggioranza dei casi i diretti interessati neanche risponderanno. L’ormai capo cittadino di Fratelli d’Italia ha anche rincarato la dose: «Negli anni il Polo Civico si è trasformato esclusivamente in una caccia alla poltrona da parte di chi lo governa. Nonché nel continuo creare fibrillazioni e pressioni da parte di chi è stato consigliere comunale nei confronti di chi ricopriva come me incarichi assessorili».

In un colpo solo ha accusato di poltronismo il leader e il gruppo consiliare che lui stesso ha rappresentato – a detta sua, alla stregua di ostruzionisti e arrivisti – nella Giunta di centrodestra guidata dal sindaco uscente Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega. Non è mancata nemmeno la battuta tagliente all’indirizzo dell’altro ex vicesindaco Antonio Scaccia, non candidatosi a sindaco anche per godersi la sua bimba di un anno. (Leggi qui Tagliaferri: «Doppio impegno per Partito e Città. Io di bimbi ne ho due»).

Pizzutelli: «Cacciato per incapacità»

Il sindaco Nicola Ottaviani e il leader del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli

Pizzutelli, innanzitutto, tiene a “ripulire” gli incarichi avuti in Asi e Asp Frosinone: «Quello che otteniamo siamo abituati a guadagnarcelo sul campo. Soprattutto in quello largo». Prima frecciata: a differenza di Tagliaferri con FdI – sottinteso – lui se le è guadagnate le nomine politiche nel Campo largo di centrosinistra.  

Secondo punto: si è stufato degli attacchi di Tagliaferri. E allora dice la sua verità sulla defenestrazione del già vicesindaco e assessore dalla Giunta Ottaviani. «Sono piuttosto stanco delle eresie di un soggetto che è stato cacciato dall’assessorato ai Lavori Pubblici e alle Manutenzioni non perché avesse aderito a Fratelli d’Italia, ma perché la manutenzione è sotto gli occhi di tutti, ovvero inesistente».

E qua bisogna aprire una parentesi politica. Perché sinora la cacciata di Tagliaferri è stata fatta passare come punizione per il suo passaggio dal Polo Civico a FdI. Ora, invece, Pizzutelli dice chiaramente che è stato cacciato per «grande incapacità politica ed amministrativa».

Il coraggio di sbattere la porta e andarsene

Versione 2020 del Polo Civico (Foto © AG IchnusaPapers)

Per il diretto interessato? Tutta una questione politica da affrontare ben al di là dei tavoli comunali: la revoca di un assessore comunale da parte del sindaco di Frosinone, coordinatore provinciale della Lega, dopo l’ingresso in FdI. «Nei Capoluoghi funziona così, vige la Politica, di coalizione, anche nazionale», ha detto a riguardo Tagliaferri.

Ma neanche a livello nazionale, del resto, Lega e Fratelli d’Italia sono poi così tanto alleati. Resta il fatto che suona molto meglio la prima versione dell’exit strategy di Tagliaferri dal Polo Civico.

«Se non ricordo male, in questi anni – procede sinteticamente, in crescendo, Gianfranco Pizzutelli -. A questo stesso soggetto è mancato il coraggio di rompere con il centrodestra, che ha puntualmente bastonato e attaccato in ogni occasione, a partire dal sindaco Ottaviani. Il coraggio uno o ce l’ha o non ce l’ha. Io l’ho avuto».

Terza bordata. Tagliaferri si era detto «fiero di non avere le caratteristiche che piacciono a Ottaviani per un candidato sindaco». E ha messo in chiaro che, secondo lui, «Mastrangeli non è in continuità con Ottaviani bensì con il centrodestra». In fin dei conti, però, è rimasto insieme a Ottaviani finché non l’ha cacciato dalla Giunta: per volere del Polo Civico, ma non per il passaggio con FdI quanto per «incapacità politica e amministrativa» nelle vesti di assessore ai Lavori Pubblici e alle Manutenzioni.

Pizzutelli: «Parla proprio lui di poltrone»

Una foto in bianco e nero degli ex alleati Pizzutelli e Tagliaferri

«Parliamo di una persona a mio avviso non all’altezza di ogni ruolo politico-amministrativo che ha ricoperto o che ricopre – affonda il leader del Polo Civico -. Se ne facesse una ragione e si preoccupasse dei suoi voti. Mi pare evidente come i suoi continui e beceri attacchi dimostrino paura e inconsistenza del ruolo che ricopre».

E poi c’è «un continuo e fastidioso ritornello sulle poltrone». Da qui la controaccusa di poltronismo a Tagliaferri da parte di Gianfranco Pizzutelli: «Mi pare evidente che l’unico a volersi di nuovo sedere su quella di vicesindaco sia proprio lui». Si riferisce al potenziale accordo di FdI con Mastrangeli alla volta della pesante poltrona di vicesindaco: sempre se Fratelli d’Italia riuscirà a battere quantomeno la Lega se non la Lista Civica Ottaviani, ben più competitiva di quella del Carroccio. Secondo alcuni, dietro ritiro della candidatura a sindaco di Tagliaferri, per facilitare il primato di FdI all’interno del centrodestra. Ovviamente tutti gli interessati smentiscono.

Pizzutelli conclude con sarcasmo: «Niente di personale, ma sono convinto che sarà Memmo Marzi il prossimo sindaco di Frosinonesi rivolge direttamente all’ex alleato Fabio Tagliaferri – In ogni caso vorrei ricordargli una citazione di un grande politico: Il potere logora chi non ce l’ha».