Provincia: le deleghe possono attendere

Vertice in Provincia con i centristi. Chiedono un governo programmatico e non su base politica. È una chiusura ai Pd sconfitti. Convocata la prima seduta: si tiene il 4 gennaio. Il presidente Luca Di Stefano non comunicherà la sua squadra. E c'è una ragione precisa

Senza fretta. Il presidente della Provincia Luca Di Stefano non assegnerà le deleghe alla sua squadra di governo almeno fino a metà gennaio. Nella prima seduta del suo mandato il 4 gennaio comunicherà solo le linee programmatiche della sua amministrazione.

C’è un motivo preciso. Ed è legato alle scelte del suo predecessore Antonio Pompeo. Si è dimesso la settimana scorsa da sindaco di Ferentino per essere candidabile alla Regione Lazio ma quelle dimissioni potrebbero rientrare qualora decidesse di non correre per un seggio alla Pisana. Cosa cambia? E perché determina una conseguenza sul nuovo esecutivo provinciale? (leggi qui: Pompeo si dimette: «Ma non escludo il ritorno»).

Il quadro incompleto per le deleghe

Il sindaco Valentina Cambone

Quando le dimissioni di Antonio Pompeo da sindaco dovessero diventare irrevocabili (ha venti giorni dalla firma per ritirarle) il consiglio Comunale di Ferentino verrebbe sciolto. E con lo scioglimento perderebbero il diritto di sedere in Provincia due consiglieri Comunali. Perché la carica comunale è il presupposto necessario per poter essere consigliere Provinciale. Decadrebbero il presidente d’Aula Luca Zaccari (Lega) ed il consigliere del Polo Civico Alessandro Rea.

La ragione della scelta slow di Luca Di Stefano sta tutta lì. Non ha ancora a disposizione la squadra definitiva. Le deleghe verranno assegnate ai Consiglieri nel momento in cui si saprà se Antonio Pompeo resta o meno sindaco, se decadono o meno Zaccari e Rea. Soprattutto se al loro posto entrano i primi dei non eletti nelle liste della Lega e del Polo Civico. E cioè il consigliere comunale leghista Giuseppe Pizzuti di Alatri ed il sindaco civico di Colle San Magno Valentina Cambone che prende il posto lasciato da Igino Guglielmi che da ottobre non è più consigliere comunale di Frosinone.

Una surroga fondamentale per i nuovi equilibri. Valentina Cambone stando ai rumors sarà il nuovo vice presidente della Provincia al posto di Alessandro Cardinali. E Gianluca Quadrini potrebbe essere il nuovo presidente del Consiglio Provinciale al posto di Luca Zaccari. Evidente a questo punto che per poter varare i nuovi assetti è necessario avere a disposizione il quadro definitivo dei Consiglieri provinciali.

A sostenere l’azione del presidente Luca Di Stefano a quel punto sarebbero due consiglieri Pd (il capogruppo Enrico Pittiglio ed Alessandro Mosticone); mentre resterebbero fuori i due che alle elezioni di quindici giorni fa si sono schierati con il sindaco di Arce Luigi Germani (Antonella Di Pucchio di Isola del Liri e Gino Ranaldi di Cassino). Ci sarebbe il consigliere civico Gianluca Quadrini. In virtù del dialogo avviato con il terzo candidato presidente (il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli) darebbero il loro sostegno i consiglieri leghisti Andrea Amata e Giuseppe Pizzuti. E una volta entrata in Aula darebbe il suo voto anche Valentina Cambone. (Leggi qui: Vertice a tre: verso il patto Pd – Lega e non solo in Provincia).

Maggioranza di Governo

Luca Di Stefano con Adamo Pantano

Con il voto del presidente Luca Di Stefano il totale è 7 voti su 13.

Proprio per questo i centristi oggi hanno sollecitato il presidente a varare una maggioranza di Governo e non su base politica. Lo hanno detto nel pomeriggio il coordinatore provinciale di Azione Antonello Antonellis con il dirigente Massimiliano Quadrini ed il dirigente regionale di Italia Viva Adamo Pantano.

«Il presidente può governare la Provincia per decreto. Riteniamo non indispensabile l’individuazione di una maggioranza su base politica. Più funzionale una maggioranza su base programmatica che si componga sulla base dei temi in discussione e dei progetti da realizzare» hanno detto durante l’incontro durato meno di mezzora.

È un chiaro no alla ricomposizione con l’ala Pd del sindaco dimissionario di Ferentino e del sindaco di Cassino.