Le grandi manovre per fomare le liste per le elezioni Provinciali

Pompeo e Alfieri si vedono la settimana prossima per iniziare a definire la lista Pd. Mignanelli per drenare il voto dei Civici. Vacana punta a fare il bis con la solita strategia. L'incognita dell'unità a destra. E dei voti di Quadrini

La rotta la tracceranno la settimana prossima. Il segretario reggente del Partito Democratico Domenico Alfieri ed il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo definiranno insieme la lista dei candidati alle prossime elezioni provinciali: quelle di gennaio 2019 che rinnoveranno l’Aula.

Prima, Antonio Pompeo dovrà affrontare l’altra tornata elettorale: quella del 31 ottobre che lo riguarda in prima persona, perché quel giorno i sindaci ed i consiglieri comunali sceglieranno se continuare a tenere lui al timone della Provincia oppure eleggere un altro presidente.

Elezione in due turni, come anticipato nei giorni scorsi da Alessioporcu.it e poi confermato dal Consiglio dei Ministri (leggi qui Provincia, si vota il 31 ottobre e solo per il presidente).

 

Pd, lista condivisa

A definire gli assetti e gli equilibri della lista con i candidati Dem saranno Domenico Alfieri e Antonio Pompeo. Ascolteranno anche il leader della componente maggioritaria Francesco De Angelis.

Per bilanciarla è necessario tenere conto del fatto che a votare sono i sindaci ed i consiglieri comunali, con un voto ‘ponderato‘ in base al numero degli abitanti che amministrano. Conta molto quindi il ruolo dei sindaci all’interno del loro circondario e la capacità di fare squadra con gli altri.

Rispetto alla tornata di due anni fa molto difficilmente ci sarà un candidato di Anagni. La volta scorsa il consigliere Pd Maurizio Bondatti ha drenato i voti di tutta la maggioranza; oggi invece la città dei papi è governata dal centrodestra.

Non ci sarà nemmeno Massimiliano Mignanelli: il vice presidente della Provincia due anni fa era stato ospitato nella lista Dem dopo la sua posizione critica all’interno di Alternativa Popolare, portando molti voti centristi. Questa volta potrebbe giocare un ruolo diverso.

In dubbio anche la conferma del sindaco di Paliano Domenico Alfieri. Il suo ruolo di reggente provinciale del Pd potrebbe richiedere una maggiore distanza dall’Aula per poter dettare con più distacco la linea politica. Una riflessione che verrà fatta la settimana prossima durante il confronto con Pompeo.

Altra grande differenza con due anni fa è l’assenza della componente Scalia: all’epoca un terzo della lista era di matrice De Angelis, un terzo faceva riferimento al senatore di Ferentino, un terzo al resto delle sensibilità politiche interne.

Questa volta Antonio Pompeo potrebbe rivendicare il ruolo di Scalia.

 

Mignanelli e Vacana

Giocheranno una partita di supporto sia il vice presidente Massimiliano Mignanelli (orfano Lorenzin) ed il presidente d’Aula Luigi Vacana (eletto la volta scorsa in uno schieramento che lo vedeva insieme ao socialisti di Schietroma ed alla sinistra).

Mignanelli sta studiano i numeri per verificare la possibilità di formare una lista che raccolga il consenso delle sempre più numerose forze civiche. In particolare punta verso il centro e l’area rimasta senza riferimento con la scomparsa di Alternativa Popolare.

I conti sono basati anche sull’enorme numero di voti preso la volta scorsa da Gianluca Quadrini: che però era in Forza Italia mentre oggi milita in quella che è stata per alcune settimane la ‘Quarta Gamba‘ di Berlusconi e poi è scomparsa dall’orizzonte politico.

Luigi Vacana invece sta lavorando sull’area della Destra Culturale di Biagio Cacciola, vanta entrature nel consiglio comunale di Frosinone tra i Civici, incontra in questi giorno il segretario di ciò che fu il Partito dei Comunisti Italiani Oreste Della Posta. Un minestrone ideologico? Per niente: basta vedere il punto di sintesi rappresentato dalle manifestazioni pro Siria, spesso ospitate in Provincia da Cacciola. Lì è possibile vedere seduti uno accanto all’altro il segretario comunista e l’ex segretario della Gioventù Fascista.

Vacana poi risulta simpatico ad una parte del mondo a Cinque Stelle per la sua visione anti sistema, pur standone dentro.

 

Novità a destra

A destra molto dipenderà da cosa accadrà per la candidatura del presidente da contrapporre ad Antonio Pompeo. Al momento ci sono 5 nomi (leggi qui Provincia, i 5 nomi del centrodestra per sfidare Pompeo per la presidenza).

Lega e Fratelli d’Italia potrebbero decidere di contarsi schierando un loro candidato presidente.

Per il Consiglio, invece, quasi certamente verrà candidato Alessandro Cardinali di Anagni. Il candidato di Cassino non sarà Rossella Chiusaroli, caduta in disgrazia agli occhi del commander Mario Abbruzzese durante questi due anni.

Circolano due nomi per rappresentare la città martire: uno è quello del presidente d’aula Dino Secondino, l’altro è quello del consigliere Carmine Di Mambro, impegnatissimo nella battaglia per l’applicazione della norma sul Registro dei Tumori (leggi qui La mia battaglia contro il cancro). Proprio su quest’ultimo si sarebbe concentrata l’attenzione di Abbruzzese, consapevole che il nome di Di Mambro catalizzerebbe i voti di tutta la maggioranza. Il consigliere ci sta pensando.

Resta da vedere la partita che giocherà la Lega: Carmelo Palombo potrebbe scendere in campo se ci fosse una lista parallela a quella azzurra; una sua affermazione a discapito del candidato di Abbruzzese gli consentirebbe di porre un’ipoteca sulla prossima candidatura a sindaco di Cassino.

Viene data per certa la presenza di Danilo Magliocchetti, capogruppo uscente e consigliere comunale di Frosinone. A Sora una candidatura sarebbe utile per ricucire i rapporti logorati con le scorse Regionali e culminate in una dolorosa lacerazione interna.

 

L’incognita Quadrini

Sulle elezioni provinciali pesa poi l’incognita Gianluca Quadrini. Il presidente della Comunità Montana di Arce due anni fa ha preso, da solo, il 50% dei voti di Forza Italia.

Quest’anno non sta con Forza Italia. Noi con l’Italia è ridotta ad una semplice espressione geografica.

La settimana scorsa è stato visto confabulare con Mario Abbruzzese il quale gli ha manifestato lo stesso calore che in genere si esprime al proprio urologo prima della visita. Parlare di gelo è un eufemismo.

Quadrini però potrebbe compiere una delle suo mosse di riposizionamento. Che sono capaci di spostare non pochi voti ponderati.