Tanti Fratelli in Ciociaria: com’è andato il tesseramento FdI

Come si legge il tesseramento di fratelli d'Italia concluso a mezzanotte in provincia di Frosinone. Indiscussa la leadership di Ruspandini. Ma è un Partito con più voci. Il giallo di iannarilli: non presenta tessere

Allo scoccare della mezzanotte il tesseramento di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone dice tre cose. La prima è che la leadership di Massimo Ruspandini può anche essere messa in discussione ma il consenso no: la stragrande maggioranza del Partito in Ciociaria sta con lui; ad altre latitudini politiche la chiamavano “maggioranza bulgara”. La seconda è che questo Partito ha poco da spartire con quello uscito dallo scorso congresso: quello di oggi è un FdI con più voci e più idee, soprattutto non tutte dalla stessa parte. Il che in democrazia è un bene. La terza cosa è che Antonello Iannarilli non ha presentato nessuna iscrizione al Partito: le prossime ore diranno se sta con un piede fuori o continua a recitare Nanni Moretti, “Mi si nota di più se le consegno subito le tessere o fingo di non consegnarle?

È questa la sintesi politica di un tesseramento che alla mezzanotte scorsa ha registrato 5.560 iscritti in provincia di Frosinone al partito di Giorgia Meloni. Leggere i numeri aiuta a capire la nuova geografia di Fratelli d’Italia in ciociaria.

La nuova geografia

Fabio De Angelis

Innanzitutto il numero assoluto. Un totale di 5.560 iscritti rappresenta un dato di assoluto rilievo. In rapporto alla popolazione residente è uno dei più alti d’Italia. Ma è un dato che va letto con attenzione. Risente dell’oscillazione registrata anche a Roma che però in Ciociaria è stata compensata ed annullata da alcune fattori nuovi. (leggi qui: Fratelli d’Italia: nel ballo devi imparare a ballare).

Fattori come il ritorno alla politica attiva compiuto da Fabio De Angelis: l’ex vice presidente della Provincia e neo presidente della Saf porta in dote 1.100 iscritti al Partito. Sono voti e sostenitori che appartengono alla sua vecchia rete di amministratori dei Comuni della federazione Cassino-Sora dei tempi di Alleanza Nazionale di cui Fabio De Angelis è stato ultimo presidente prima della fusione.

Un altro fattore è stato quello di Gabriele Picano: da solo ha portato circa 750 tessere, oltre un ottavo del tesseramento complessivo. Compie una ostentazione di forza che non potrà essere ignorata in vista delle Comunali 2024 e soprattutto dimostra ancora una volta il senso di lealtà verso il Partito. Perché dalle scorse Regionali non ha ancota visto la minima gratificazione per le migliaia di preferenze personali messe sul piatto.

C’è poi il fattore di Ferentino: il neo iscritto Giuseppe Virgili porta un pacchetto di tessere che prima non c’erano. Forze nuove e linfa nuova.

Non è un monologo

Fabio Tagliaferri

Seppure confinate nel restante 20% sono di assoluto rispetto poi le tessere fatte registrare dalla Presidente della Commissione Sanità in Regione Lazio Alessia Savo: semmai ce ne fosse bisogno, legittimano ulteriormente la sua voce all’interno di un Partito che assomiglia sempre meno ad una caserma e lentamente si avvia ad assomigliare a quel Movimento nel quale la dialettica era linfa fondamentale.

Lo stesso ragionamento vale per il Commissario ed assessore comunale di Frosinone Fabio Tagliaferri: anche lui ha portato in dote centinaia di iscritti ed il suo ruolo e sempre più solidificato da una base di consenso che ora è certificata.

La roccaforte di Ceccano conferma il suo ruolo: la crescita di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone è nata lì e se non ci fosse stato l’exploit registrato in queste ore sarebbe stata notizia. In città hanno lavorato per il tesseramento sia il sindaco Roberto Caligiore e sia l’assessore Riccardo Del Brocco che il Partito indicherà come suo successore al tavolo del centrodestra alle Comunali del 2025. Così come è una conferma la posizione del consigliere regionale Daniele Maura: oltre 900 tessere e soprattutto spalmate sul territorio a dimostrazione di una capillarità che è fondamentale per il radicamento.

Da registrare anche il buon risultato di Riccardo Ambrosetti ad Anagni e la sorpresa della Valle di Comino.

Leadership non in discussione

Alessia Savo e Daniele Maura

Il ruolo guida di Massimo Ruspandini non è mai stato in discussione. Chi lo ha pensato ha commesso l’errore di confondere la pluralità con la contrapposizione. Ma sono cose ben diverse. Il tesseramento conferma che oggi in Fratelli d’Italia nella provincia di Frosinone c’è una maggioranza vastissima che conta oltre i tre quarti del Partito. È un segnale politico interno ben chiaro in vista dell’imminente Congresso.

Ci sono più voci: al fianco di quella storica che fa riferimento al deputato di Ceccano Ruspandini ora c’è l’area che fa riferimento al presidente Saf Fabio De Angelis e quella di Alessia Savo, c’è quella che si riconosce in Fabio Tagliaferri. Ci sono le aree che sono più vicine ai deputati Paolo Pulciani ed Aldo Mattia. Ma sono voci che se da un lato arricchiscono il dibattito e lo rendono più plurale, dall’altro non sono ad una consistenza tale da poter condizionare né gli equilibri né le scelte interne.

Decisioni che – hanno detto i numeri del tesseramento – stanno in capo a Massimo Ruspandini ed al suo gruppo: del quale fanno parte Fabio De Angelis, Riccardo Del Brocco, Daniele Maura, Roberto Caligiore. Messi insieme sono all’80%.

Non c’è spazio per le correnti

Il che non significa che ci sia l’avvio del correntismo anche in FdI: in provincia di Frosinone il Partito è sintonizzato su un unica tonalità, seppure con le sue diverse sfumature e sensibilità. Un esempio per tutti: la diversa visione della Sanità e del profilo di manager da designare per la Asl di Frosinone. È noto che Alessia Savo e l’area di Massimo Ruspandini la vedano in maniera diversa: la prima predilige i titoli, i secondi la territorialità ritenendo che un Dg del territorio possa comprendere prima e meglio le esigenze di una provincia ampia e diversificata come quella ciociara. Ma questa è pluralità: non divisione.

La dimostrazione del fatto che non ci siano spazi per il correntismo deriva anche da altri numeri: quelli dell’area che fa da contraltare a Giorgia Meloni. È quella di Fabio Rampelli che in Ciociaria registra in tutto una quarantina di tessere, fatte tra Supino e Castro dei Volsci.

Il tesseramento insomma rafforza ulteriormente la federazione nel suo insieme. Dandole uno spessore maggiore nello scenario complessivo. Proprio per la capacità di avere una leadership solida ed al tempo stesso composta da più voci. I numeri del gruppo storico che si riconosce in Ruspandini, sommati a quelli dei suoi storici alleati (da Fabio De Angelis al blocco di Ceccano) dicono che cambiamenti all’orizzonte non se ne delineano.

Il mistero Iannarilli

Antonello Iannarilli

Alle 15.30 di oggi consegna le sue tessere Antonello Iannarilli che a domenica non ha presentato nessuna iscrizione al Partito. Il che ha innescato un giallo: per le province non è ammessa proroga. E quella mancata consegna è stata interpretata come un disimpegno del neo commissario Ater.

Questione di interpretazioni. “Il tesseramento scadeva a mezzanotte, io ho circa 75 tessere fatte tutte prima della data del 30 settembre e quindi in perfetta regola. La consegna materiale alla Federazione è altra cosa: da nessuna parte è scritto che se non si presentano le tessere alla data del 30 non sono valide. Per me fanno fede le date dei bonifici. Se mi dicono che non sono buone, vedremo con Roma se sono valide o meno”.

Nella notte di domenica c’era chi ipotizzava una rappresaglia per la pace costruita dal Commissario FdI Fabio Tagliaferri ad Alatri dove ha riportato nella maggioranza di Governo il Partito. Iannarilli invece voleva che si rimanesse in una sorta di limbo, logorando il sindaco Maurizio Cianfrocca per potergli presentare una candidatura contraria alle prossime Comunali. I rumors dicono che in proposito ci sia stata una lunga telefonata tra Iannarilli ed Arianna Meloni.

Iannarilli attizza il fuoco: “Stiano tutti tranquilli, le mie tessere ci sono ed alle 15.30 di lunedì ho appuntamento per la consegna. E poi: Alatri la volta scorsa aveva una decina di tessere mentre oggi ne ha in tutto 150. Non mi sembra che ci sia da preoccuparsi”.