Top e Flop, i protagonisti del giorno: 30 luglio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 30 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di venerdì 30 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIOVANNI ACAMPORA

Giovanni Acampora

Il Consiglio della Camera di Commercio ha approvato l’assestamento di Bilancio, mettendo in campo la più corposa manovra di sostegno alle imprese delle province di Frosinone e Latina mai fatta fino ad oggi. In pratica, l’ente presieduto da Giovanni Acampora ha messo in campo oltre 6 milioni di euro.

Ma soprattutto ha stabilito un principio: i soldi delle imprese devono ritornare alle imprese, soprattutto in questo momento.

Oltre 6 milioni in favore dei settori economici di riferimento: Commercio, Turismo, Servizi, Artigianato, Agricoltura e Industria con un particolare riferimento agli asset strategici della digitalizzazione, dell’alternanza scuola lavoro, dell’economia del mare, dell’automotive e del chimico farmaceutico

Una manovra approvata anche nella prospettiva dei fondi del Pnrr. Per intercettare cioè le risorse del Recovery Plan. Ha detto Giovanni Acampora: “La previsione iniziale 2021 della manovra in favore dei settori economici prevedeva un importo totale di 2,77 milioni di euro, comprendendo i progetti finanziati con l’incremento del 20% (per un importo totale di circa  857mila euro). In considerazione degli effetti ancora perduranti della pandemia, soprattutto su alcuni settori che ne sono stati particolarmente colpiti, quale quello turistico, è stato deciso in questa sede di fare un ulteriore e cospicuo sforzo per venire incontro alle esigenze delle categorie economiche. E’ così che abbiamo scelto di investire altri 3,3 milioni di euro, per un totale complessivo in favore dell’economia dei nostri territori di 6 milioni di euro”.

Una manovra che guarda alle imprese, anzi che torna alle imprese, senza le quali non si può costruire alcuno sviluppo. Giovanni Acampora ha deciso di continuare lungo questa rotta. A fari spenti.

Il lato felpato del potere.

FRANCESCO BORGOMEO e LUCA ZAIA

Francesco Borgomeo

Leghisti in piazza? Mi rifiuto di pensare che sia la nostra linea. Se inventassero oggi la penicillina direbbero che la muffa non se la iniettano”. Con lucidità rara e dissacrante il governatore del veneto Luca Zaia oggi ha demolito chi nel suo Partito sta soffiando sul fuoco No Vax. Tizzoni che hanno trovato rifugio tra Lega e Fratelli d’Italia. Un intervento arrivato nel momento più opportuno: la variante Delta minaccia di far scattare il semaforo giallo per il Lazio entro un paio di settimane, facendo rallentare la ripresa appena innescata.

Lo sa bene Francesco Borgomeo, presidente di Unindustria Cassino e profeta dell’Economia Circolare. Il suo terrore è che il covid possa entrare nelle fabbriche. Che fino ad oggi invece sono riuscite ad evitare focolai al loro interno. La preoccupazione è per un sistema industriale che non può permettersi altri stop. Per questo motivo oggi pomeriggio ha adottato la linea dura. Anzi durissima.

All’edizione on line del quotidiano La Stampa di Torino Francesco Borgomeo ha annunciato che farà causa a chiunque dovesse entrare nelle sue fabbriche non vaccinato, portando il Covid. Perché «Chi decide di non vaccinarsi mi crea un danno e un pericolo. Mette a rischio la salute degli altri lavoratori e la prosecuzione delle produzione. Non posso impedirgli di entrare in azienda, ma posso rivalermi economicamente su di lui. Posso sanzionarlo per gli effetti del suo rifiuto della vaccinazione». (Leggi qui Borgomeo: “Chiederò i danni a chi entra in azienda senza il vaccino”).

Non è un capriccio. Come datore di lavoro – ha ricordato – è responsabile della salute di tutti i suoi collaboratori. E se qualcuno potenzialmente può infettarli lui deve impedirlo. Massimo rispetto per chi non si fida dei vaccini. Ma «Se sono costretto da un contagio a chiudere un reparto della mia azienda, chi ne è responsabile per la mancata vaccinazione ha provocato un danno. Non si tratta di un incidente, bensì dell’effetto della sua scelta deliberata di non immunizzarsi».

Vaccinatevi

FLOP

ROCCO CASALINO

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Mostrarsi uniti, senza commenti critici. Il giorno dopo l’accordo sulla riforma della Giustizia il Movimento Cinque Stelle fa trapelare le indicazioni comunicative di Rocco Casalino, uomo immagine di Giuseppe Conte.

Ha scritto La Repubblica: “Il Movimento fa quadrato sulla strategia comunicativa scelta da Casalino: l’imperativo è mostrarsi uniti e parlare bene dell’accordo raggiunto ieri in consiglio dei ministri”.

Se questa è la strategia comunicativa, allora i Cinque Stelle devono preoccuparsi davvero. Il Fatto Quotidiano del direttore Marco Travaglio ha sintetizzato quanto successo nelle otto ore di febbrili trattative in consiglio dei ministri così: Conte ha limitato i danni, ma la riforma della giustizia della Cartabia e di Draghi rimane una schifezza.

Anzi, Draghi non è stato neppure nominato. Questa sì che è una strategia comunicativa: edulcorare in modo elegante un pensiero che però è negativo. Nel senso che alla fine la riforma è rimasta sostanzialmente uguale e i Cinque Stelle hanno dovuto ingoiare un “rospone” indigeribile, visto che ad essere stata cancellata è stata la bozza di riforma dell’ex ministro Alfonso Bonafede.

Ma in fondo non è cambiato nulla. Nei suoi anni a Palazzo Chigi Giuseppe Conte ha “incartato” ogni provvedimento con termini altisonanti (poderoso resta indimenticabile), salvo poi scoprire che oltre al fumo c’era… il fumo.

La strategia di comunicazione dettata da Rocco Casalino ha portato alla resa dei conti che ha visto trionfare Matteo Renzi proprio si Giuseppe Conte. Quello stesso Renzi che Rocco Casalino era certo di asfaltare.

Parolaio. Neppure magico.

DAVIDE BARILLARI

Perdonate l’autocitazione, ma l’incipit di Alessioporcu.it rende benissimo una situazione surreale: “Il video è ambientato in un luogo istituzionale: alle spalle si intravedono le bandiere dell’Italia e della Regione Lazio. Con ogni probabilità è l’ufficio riservato dalla Regione per le attività del consigliere Davide Barillari, già candidato governatore contro Nicola Zingaretti, per cinque anni capogruppo del Movimento 5 Stelle, fuori dal Partito ormai da più di un anno per l’inconciliabilità tra le loro posizioni. Il video ritrae proprio il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari. In camicia bianca e cravatta azzurra. Ed una pistola nella mano destra, rivolta contro se stesso e puntata sul braccio. Caricato su Twitter, quel video paragona il vaccino anti Covid alla roulette russa. Vera o falsa che sia la pistola, le parole dell’ex esponente grillino sono piombo rovente. Davide Barillari dice «Questa è una roulette russa. E sei proprio tu a voler premere il grilletto”.

Continuando così: “Io mi vaccino, può andarmi bene o può andarmi male. Ad oggi ci sono 80mila segnalazioni di reazioni avverse. Se sono fortunato sono solo un po’ di febbre, mal di testa, dolore al braccio. Ma se sono sfortunato, come avviene nel 14 per cento dei casi, ictus cerebrali, trombosi e morte. Vaccinarsi con vaccini sperimentali di cui si sa poco, non è un dovere morale, ma ignoranza. Chi si informa, ci pensa bene due volte a farsi il vaccino“. (Leggi qui La roulette russa di Barillari: vaccinarsi è come spararsi).

Forse Barillari, parliamo della roulette russa, pensava di essere Robert De Niro nel celebre film Il Cacciatore. Oppure la stella di punta di Scherzi a parte. Fatto sta che l’Aifa, l’Agenzia nazionale del Farmaco, ha messo subito in chiaro che nessuna fase della sperimentazione sul vaccino anti Covid-19 è stata saltata. Al contrario: “gli studi hanno visto la partecipazione di un numero di volontari circa dieci volte superiore a quello di studi analoghi per lo sviluppo di altri vaccini”. Ma a  Davide Barillari ha un’altra visione della scienza. Più vicina alla fantascienza.

Nei mesi scorsi pubblicando un video che mostrava i Pronto Soccorso vuoti, sostenendo che non vi fosse alcuna emergenza sanitaria legata al nuovo coronavirus. I vari ospedali ripresi dai No Vax avevano invitato Barillari ed i suoi sostenitori a fare le stesse immagini ma nelle aree dei Pronto Soccorso Covid e non in quelle per i pazienti Non Covid.

Ma a lui tutto questo non interessa. L’unica preoccupazione è farsi notare. Sempre e comunque. Sparandola grossa, sempre più grossa. Nel tentativo di restare sulla scena un secondo in più. Sul piano politico, però, non ha lasciato alcuna traccia. E allora tanto vale dare spettacolo.

Cabaret.