Top e Flop, i protagonisti del giorno: 16 marzo 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ALESSIO D’AMATO

L’assessore regionale alla Sanità ha capito prima e meglio di tutti gli altri gli effetti che la sospensione di AstraZeneca possono provocare sull’intera campagna vaccinale italiana e del Lazio. Infatti pochi minuti dopo la decisione, D’Amato ha chiesto all’Ema di fare presto, di arrivare ad una decisione chiara e autorevole.

Alessio D’Amato (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

La scelta della Germania di Angela Merkel di sospendere il vaccino anglo-svedese ha avuto un effetto domino su altre nazioni europee. Tra le quali l’Italia. Ma perfino uno stop di pochi giorni determinerà ritardi a valanga. Per non parlare della variabile psicologica che in Italia pesa più che altrove. Perché anche quando l’Ema avrà sciolto tutti i dubbi, in Italia sarà complicato riprendere il percorso vaccinale come se niente fosse.

Inoltre il nostro Paese ha già enormi problemi sui rifornimenti delle dosi dei vaccini. E siccome le varianti stanno spingendo in alto la curva dei contagi, è molto difficile sia pensare di avviare una vaccinazione di massa con questi numeri, sia prevedere altri 8-9 mesi di zone rosse o arancioni scuro.

Alessio D’Amato ha dato voce a tutti i dubbi dell’intera politica italiana. Prima e meglio di tutti. (Leggi anche È l’unico vaccino Ue: se è questo il problema ecco il braccio).

Altro passo.

CLAUDIO DURIGON

Nel decreto sostegni ci saranno per i vaccini circa 5 miliardi di euro. Lo ha detto il sottosegretario al Mef Claudio Durigon, a Radio 24, confermando le indiscrezioni.

Claudio Durigon. (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

L’intero stanziamento servirà per l’acquisto, la distribuzione e la produzione e per il polo vaccinale annunciato dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Nella prima bozza del decreto erano previsti, per vaccini e cure, 2 miliardi.

Ha detto Durigon: “L’intento del governo  è quello di stralciare le cartelle del cosiddetto “magazzino” fino al 2015 con soglia fino a 5.000 euro. Lo stralcio riguarderà tutti, non solo chi ha avuto difficoltà, con possibilità di modifica che si valuteranno nel corso dell’iter parlamentare”.

Nel primo Governo Conte, da sottosegretario al ministero del lavoro, Claudio Durigon aveva “firmato” Quota 100. Adesso può mettere il suo nome in calce ad una delle principali priorità del Paese.

Dna da sottosegretario.

FLOP

 MATTEO RENZI

Da fiorentino doc conosce alla perfezione la figura retorica di Dante Alighieri, quella della “captatio benevolentiae”. Utilizzata dal Sommo Poeta per tessere le lodi di un personaggio che in realtà temeva.

Matteo renzi (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Matteo Renzi teme la segreteria Dem di Enrico Letta. E cerca di applicare la captatio benevolentiae. Oggi ha scritto sulla sua Enews: “La scelta di Enrico Letta come Segretario è equilibrata. A lui vanno i miei auguri di buon lavoro. Diciamoci la verità, la linea politica di Zingaretti era leggermente confusa e le sue dimissioni lo hanno praticamente confermato”.

Matteo Renzi ha silurato il Governo di Enrico Letta, del quale ha preso il posto a Palazzo Chigi. Il discorso del neo segretario del suo ex Partito lo ha preso in contropiede perché non si aspettava la svolta riformista in quei termini. Ma la soluzione Letta non sarebbe stata possibile senza le lucide dimissioni di Nicola Zingaretti. Altro che linea confusa.

L’offensiva delle alleanze che Letta ha lanciato rischia di mettere all’angolo Italia Viva. Con un Segretario del Pd che proviene dalla stessa area di Matteo Renzi, quella dei Popolari e della Margherita, non sarà semplice trovare spazi politici nel centrosinistra.

#Matteostaisereno.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Il riferimento di Enrico Letta allo Ius Soli ha fatto saltare i nervi alla Destra sovranista. Di Governo (Lega) e di opposizione (Fratelli d’Italia). Sia Matteo Salvini che Giorgia Melono hanno caricato a palle incatenate le rispettive artiglierie.

Francesco Lollobrigida Foto: Imagoeconomica Paolo Lo Debole

Ma Francesco Lollobrigida ha superato tutti dicendo: “La prima proposta di Letta per aiutare gli italiani è lo Ius Soli per gli immigrati. Delle volte è meglio lasciare all’estero i cervelli in fuga!“. Un riferimento chiaro al ritorno di Enrico Letta da Parigi per guidare il Partito Democratico.

Però tantissimi nostri connazionali sono andati all’estero perché in Italia non ci sono opportunità, soprattutto a certi livello. Non è il caso di Enrico Letta, ma davvero Fratelli d’Italia non brinderebbe nel caso tanti “cervelli” tornassero a casa?

La retorica di Lollobrigida mostra il limite di Fratelli d’Italia nella dimensione di partito di governo. Non è questo il tempo delle frasi ad effetto. E comunque l’immigrazione è un tema vero, che non può essere affrontato come un’ossessione.

Scivolone sovranista.