Abbruzzese ri-annuncia il ritiro. Nessuno gli crede

Il nuovo annuncio del ritiro. Al quale nessuno crede. Fino ad oggi, ad ogni passo indietro, ne sono coincisi due avanti. Il confronto con Palozzi. Il seggio negato a Di Mambro. Le coltellate di Evangelista. Intanto il sindaco accende la fiaccola e qualcuno mugugna

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Mario Abbruzzese ci riprova. La strategia è la stessa di sempre: annuncia che si ritra per sempre; in realtà fa l’esatto contrario. Film già visto, canovaccio consumato di una strategia della candidatura messa in scena più volte. “Appendo le scarpette al chiodo” annuncia lui stesso in una intervista a Ciociaria Oggi. Falso. Tutto falso. Come lo era l’annuncio del tutto identico fatto il 21 febbraio 2019 per dire che mai si sarebbe candidato a sindaco di Cassino. E invece aveva già in tasca la candidatura concordata per lui da Antonio Tajani al tavolo nazionale. (Leggi qui Mario Abbruzzese molla: «Sindaco e alleanze? Non sono più materia mia»). Nel giorno in cui annunciava il ritiro si accomodava invece sulla collina più alta organizzando l’autoscontro che ha eliminato, ad uno ad uno, tutti i potenziali aspiranti alla carica di sindaco. Chi sia stato alla fine il candidato è ormai storia.

Ilaria Fontana

Ora l’annuncio bis. “Non mi ricandiderò mai più, il mio percorso nelle istituzioni è finito il 4 marzo 2018“. Il riferimento è alle elezioni di due anni fa quando l’ex presidente della Pisana è rimasto fuori dalla Camera dei Deputati: battuto dalla sconosciuta candidata grillina Ilaria Fontana, sulla quale però tutti i nemici di Mario Abbruzzese avevano concentrato i voti proprio per ottenere quel risultato. Anche questo è storia: se il centrosinistra avesse votato compatto l’avvocato Gianrico Ranaldi il professore di Diritto avrebbe ottenuto un risultato più rotondo ma Abbruzzese sarebbe stato eletto a Montecitorio; spostando quei voti sulla candidata grillina il seggio è scattato a lei. E Abbruzzese è rimasto a Cassino.

Nessuno crede al suo annuncio. Meno di tutti Adriano Palozzi, l’uomo forte di Cambiamo nel Lazio: il consigliere regionale, già vice presidente dell’Aula, lo scorso fine settimana ha affrontato in maniera molto diretta Mario Abbruzzese. Dicendogli: “Se hai deciso di passare alla Lega come ha già fatto Pasquale Ciacciarelli basta che lo dici, qui ne prendiamo atto, vai tranquillo”.

La risposta è stato l’annuncio. Sarà il terzo della serie. Ogni volta poi rispunta il suo nome per una candidatura.

A dargli retta…

A prendere per buono anche questo annuncio ciò di ritiro dalla politica, per Mario Abbruzzese tutto finirebbe dove tutto era iniziato: al Comune di Cassino. È stato il suo trampolino di lancio, sarà la sua fine.

Carmine Di Mambro

A chi gli fa notare che in realtà lui è ancora oggi uomo delle istituzioni essendo consigliere comunale, replica: “Capisco che per molti è una grande ambizione, io ci sono solo per rispetto dei cittadini“. È per questo rispetto che si è rimangiato un altro annuncio fatto: quello secondo il quale avrebbe lasciato il suo scranno a Carmine Di Mambro, primo dei non eletti nella sua lista alle scorse Comunali di Cassino.

Rimane ‘per rispetto dei cittadini‘. Ma si annoia. Al punto che dopo un po’ nella scorsa seduta è andato via dicendo: “Io qui mi annoio, il livello è basso. Nessuno ha una visione strategica: nè maggioranza nè opposizione”. (Leggi qui Villini, virus, rigenerazione: sciabolate in Consiglio).

Se si annoia perché non lascia il seggio a Carmine Di Mambro che invece da dentro le istituzioni vorrebbe continuare a portare avanti le sue battaglie sul Registro dei Tumori e non solo? La risposta è semplice: perchè, ad oggi, quello scranno in assise è rimasto il suo ultimo ed unico fortino. Senza di quello non ha più un ruolo, se non quello di segretario regionale di “Cambiamo”, il movimento del governatore Toti che però nei sondaggi ha percentuali da prefisso telefonico. Che però gli garantisce libero accesso al palazzo del Consiglio Regionale del Lazio.

Risultati disastrosi

Tra i leghisti c’è chi lo considera già dentro. Ma in maniera non dichiarata. Alcuni dirigenti regionali del Carroccio si sono scambiati messaggi in cui commentano il suo ingresso di fatto. Per loro è una circostanza assodata. Per lui no: si ritira.

Franco Evangelista

Lui lo esclude e si limita a dire che sostiene Pasquale Ciacciarelli perché è un suo amico. In realtà è consapevole che del fatto che l’elettorato leghista a Cassino sia composto in larga parte da suoi ex elettori. Che hanno deciso di non votarlo più e proprio per questo sono passati alla Lega. È dovuta anche a questo, buona parte dei fermenti che si sono sollevati nei giorni scorsi all’interno della chat del gruppo dirigente provinciale della Lega. (leggi qui Polveriera Lega: Fagiolo incendia il Partito).

A confermarlo, senza troppi sotterfugi è stato il capogruppo in assise civica Franco Evangelista dalle colonne del quotidiano L’Inchiesta. Ha affondato i colpi più pesanti:

Abbruzzese? I risultati da lui prodotti in vent’anni sono stati disastrosi. Di sicuro della sua azione politica non resterà alcuna traccia“.

Ecco quindi che Franco Evangelista snocciola esempi concreti:

“Vi ricordate il corridoio Adriatico? E’ sparito dai radar. Così come l’alta velocità. Ma voglio volare basso, parlare di opera facilmente realizzabili: il wireless a Coreno Ausonio, un impegno di Abbruzzese abbastanza semplice direi, e invece a Coreno non sanno neanche cosa sia il wireless, o meglio lo sanno tecnicamente ma non lo vedranno mai”.  

Tu quoque

Tu quoque, Brute, fili mi!“: si narra che queste siano state le ultime parole  pronunciate in punto di morte durante le Idi di marzo del 44 a.C. da Giulio Cesare, mentre veniva trafitto dai congiurati, riconoscendo fra i suoi assassini il volto di Marco Giunio Bruto.

Mario Abbruzzese

Mario Abbruzzese sembra abbia rivissuto le Idi di marzo oggi, nel 2020, vedendo che anche colui che per 15 anni lo ha sempre assecondato ed è stato a lui fedele in tanti anni di militanza in Forza Italia e Forza Cassino ora gli volta le spalle e di fatto lo accusa di fallimento su tutta la linea.

Avendo perso tutti i suoi pretoriani, appendere le scarpe al chiodo appare quindi un dovere più che un volere. Anche se chi ben conosce Abbruzzese mette in guardia a non darlo per finito, e poi il suo soprannome in città è abbastanza noto.

Ne sa qualcosa Carmine Di Mambro a cui aveva promesso di lasciargli il posto in Consiglio la notte del ballottaggio dopo la sconfitta. Sono passati otto mesi, ma Mario lo scranno non lo molla e da quel pulpito scrive lettera a Salera e impartisce ripetizioni a Di Rollo.

Il cerchio del sindaco

Intanto il sindaco e il presidente del Consiglio insieme ai consiglieri Rosario Iemma, Riccardo Consales, Paolo Iovine e all’assessore Danilo Grossi hanno trascorso il weekend a Budapest per l’accensione della fiaccola benedettina.

Si è portato il cerchio magico” ha mugugnato qualcuno di quelli rimasti a Cassino. In realtà alla cerimonia hanno preso parte anche altre due consigliere: Alessandra Umbaldo di Demos e Michelina Bevilacqua della Lega.

Al viaggio avrebbe voluto partecipare anche Franco Evangelista ma il sindaco, tra il serio e il faceto, quando ha ricevuto la richiesta di Bevilacqua, ha suggerito di valutare con Evangelista: insieme avrebbero litigato anche a Budapest.

Il sindaco Enzo Salera con la delegazione andata in Ungheria

Alla fine è andata Michelina Bevilacqua, che ha preso spunto dalla città ungherese per proporre di incrementare il turismo religioso anche a Cassino. “Visitare posti che con idee semplici ed efficaci riescono ad attrarre il turismo, facendo business curando con attenzione varie attrazioni, esattamente la visione che ho per la nostra città” ha spiegato la leghista per caso durante il viaggio a Budapest.

Sembra non sia stata per nulla in imbarazzo, pur essendo l’unica consigliera di minoranza: anzi è stata l’occasione per esaltare i punti in comune con l’amministrazione. Sempre restando sul tono dello scherzo, il sindaco Enzo Salera ha subito fissato i paletti e fatto presente che in maggioranza non c’è posto, sono già troppi.

Di questo passo c’è il rischio che all’opposizione resti solo Salvatore Fontana, e non sarebbe caruccio. Intanto l’ex arci-nemico di Renzi è pronto a costituire il gruppo renziano in Consiglio comunale: lui gestirà da dietro le quinte lasciando a Peppino Petrarcone l’onore di far parte dell’assemblea nazionale e di essere il capogruppo di “Italia Viva” in assise. (leggi qui Folgorato sul Freccia Rossa: Fontana passa con Renzi).

Pd verso il Congresso

Il Pd invece si prepara al congresso cittadino: con molta probabilità il neo segretario del circolo locale verrà eletto domenica 29 marzo, una settimana prima del congresso provinciale.

I Giovani Democratici, che sostengono pienamente Enzo Salera hanno rinnovato la segreteria pochi giorni fa. Oltre a Matteo D’Aliesio, che prende il posto di Filippo Massa, entrano in squadra con lui: con la carica di presidente Simone Pavia, come tesoriere Loris Salvucci, Giulia Capitanio con il compito di responsabile organizzazione e ultimo, ma non per importanza, Aldo Migliaccio con la delega all’ambiente.

Gino Ranaldi ed Enzo Salera

Cosa succederà invece nel congresso dei “grandi”? “Stiamo ragionando e a breve ci sarà un incontro tra gli iscritti per trovare la figura che meglio incarni lo spirito di unità, nel solco tracciato dal segretario Zingaretti. E ciò senza “prove di forza”, e senza conflitti di genere alcuno. Sono certo che si arriverà tranquillamente alla  sintesi sulla persona che potrà guidare il partito nei prossimi anni e nel migliore dei modi” dice il capogruppo in assise civica Gino Ranaldi.

Che parlando invece di temi amministrativi sottolinea come l’amministrazione Salera non si è arresa sul progetto della funivia. Dietro le quinte e a fari spenti sta lavorando l’ex consigliere comunale Gennaro Fiorentino.

Il primo cittadino durante l’accensione della fiaccola benedettina a Budapest ha avuto nuovamente occasione di parlare con l’abate Donato Ogliari. Il quale ha ribadito la contrarietà del monastero alla chiusura della strada per Montecassino ma le diplomazie in questi mesi hanno lavorato per instaurare la sinergia che è mancata quando il progetto del collegamento a fune tra la città e l’abbazia venne presentato dall’ex sindaco Petrarcone.

Quindi non è affatto escluso che già nel corso di quest’anno il progetto della funivia possa iniziare a prendere quota in maniera concreta e non solamente a chiacchiere come avvenuto finora. Più che una speranza, ora diventa un obiettivo. Vietato fallire.