I quattro segnali politici di un Consiglio che sa di test

L'assise di Anagni su Dup e Bilancio si trasforma in una cartina di Tornasole politica. Con Natalia che patisce la solitudine, Cardinali che spadroneggia e con l'opposizione senza una rotta comune.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Al netto delle polemiche abbastanza veementi, ma piuttosto scontate, tra maggioranza ed opposizione, il Consiglio Comunale che si è riunito oggi ad Anagni ha detto cose piuttosto interessanti. Assise che oggi, dopo quasi 5 ore di discussione, ha approvato il Bilancio Preventivo ed il DUP cioè lo strategico Documento Unico di Programmazione con il quale si pianifica la spesa.

Le cose interessanti emerse oggi possono servire per chiarire lo stato di salute di maggioranza ed opposizione.

I punti della bussola sono… Cardinali

Alessandro Cardinali

Il peso specifico di Fdi e di Alessandro Cardinali. Non è un caso che, durante la lunga seduta consiliare, a fronte di un gruppo di consiglieri di maggioranza praticamente silenti, a parlare sia stato solo il consigliere di Fratelli d’Italia.

Al di là del sindaco e dell’assessore al Bilancio. Assessore che ha delineato lo stato dell’arte nel suo settore di competenza. Lo ha fatto, come sempre, con chiarezza e capacità.

Ma soprattutto, ha mandato un messaggio importate. Cioè che in maggioranza il gruppo che conta è il mio. Una sensazione confermata anche dall’intervento del consigliere Davide Salvati. Che ha difeso le scelte della sua coalizione (ma soprattutto del suo Partito). Lo ha fatto a proposito del festival Cultura e Identità. Rafforzando il sospetto (più di un sospetto, in effetti) che Fdi sia il gruppo di riferimento in maggioranza.

E che, quindi, trascurarne richieste ed istanze sia molto difficile.

Natalia è solo e lo sa benissimo

DANIELE NATALIA

L’isolamento del sindaco. Era una cosa che aveva già detto il Consigliere Valriano Tasca nell’ultimo consiglio comunale: «Sindaco, sei da solo».

Tasca lo ha ripetuto anche oggi. La novità sta nel fatto che stavolta Natalia ha sentito il bisogno, nella replica finale, di citare uno per uno i suoi consiglieri. Per ognuno ha citato meriti e capacità. L’atteggiamento (giusto) di un buon padre che protegge la famiglia.

Ma anche, implicitamente, l’ammissione della presenza, in quella famiglia, di una serie di fragilità. Che, altrimenti, non sarebbe stato neanche il caso di sottolineare. Si difende ciò che si ritiene fragile. Quella del sindaco è dunque diventata, paradossalmente, un’ammissione di fragilità.

Team amministrativo fragile

La seduta del Consiglio Comunale di Anagni

La fragilità della squadra di governo. L’assessore Floriana Retarvi (non che fosse una novità) era assente.

Il vice sindaco Vittorio D’Ercole c’era, ma è risultato non pervenuto. L’assessore Jessica Chiarelli è stata citata come (unico) esempio di impegno autonomo.

Forse in giunta c’è bisogno davvero di un restyling. Ed il momento, se davvero lo si vuole, è ora.

Opposizione senza una rotta comune

L’opposizione divisa. Gianluigi Ferretti e Antonio Necci non c’erano. Per motivi di lavoro, ma non c’erano. E Necci, ormai, da tempo non fa più parte della minoranza.

Tagliaboschi, Tasca, Di Giulio e Fioramonti hanno fatto quello che hanno potuto. Ma somigliano all’ultimo album di De Andrè: viaggiano, e non da ora, «in direzione ostinata e contraria».