Il sindaco ribalta il fronte: vertice martedì con Lega e Fdi. E chiudere tutte le crisi

Il sindaco di Cassino ribalta la scacchiera. E si riappropria del gioco. Martedì Tavolo del Centrodestra per sanare tutte le crisi. Così scippa l'azione ai dissidenti. E li riporta ai margini. Dialogo con Lega e FdI

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Un messaggio per ribaltare la scacchiera, far cadere pezzi e pedoni già schierati e pronti a dare scacco. Riprendere così il controllo del gioco. Il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro manda quel sms alle ore 20.10. E semina il caos.

Il testo recita:

Carissimi, avendo letto sugli organi di stampa, dopo il mio appello all’unità del centro-destra, di una apertura da parte di Fratelli di Italia e Lega per la partecipazione ad un tavolo politico, vi invito martedì 12 febbraio alle ore 16 presso la sala Giunta del Comune di Cassino al fine di verificare la possibilità di una ricomposizione del quadro politico e amministrativo.

Al Tavolo sono stati invitati i coordinatori provinciali Adriano Piacentini (Forza Italia), Paolo Pulciani (Fratelli di Italia), Antonio Valente (Noi per l’Italia), Carmelo Palombo (Lega). Ed i coordinatori politici cittadini Dino Secondino (Forza Italia), Angela Abbatecola (Fratelli d’Italia), Ernesto Di Muccio (Lega). Nonché i rappresentanti delle Giuseppe Di Mascio e Alessio Ranaldi.

La mossa da maestro

In apparenza è un tranquillissimo messaggio che spiana la strada verso la soluzione della crisi al Comune di Cassino. Capace di sanare le tensioni all’interno del Gruppo di Forza Italia emerse il 31 dicembre con la nomina di Franco Evangelista a super assessore ai Lavori Pubblici ed alla Manutenzione. Una nomina che aveva diviso il gruppo tra dissidenti e lealisti.

In realtà è molto di più. Il tavolo aperto a tutti è il presupposto per il superamento di tutte le crisi maturate in questi due anni e mezzo di governo cittadino, in particolare quelle con la Lega e Fratelli d’Italia. (leggi qui Si dimettono in tre: ma restano in maggioranza).

In questo modo Carlo Maria D’Alessandro A) ricostruisce il quadro politico di centrodestra; B) scippa l’azione politica ai dissidenti di Forza Italia; C) riduce i loro margini di manovra.

I dissidenti scippati

In che modo? Annunciando alle 20:10 la convocazione del Tavolo del Centrodestra, Carlo Maria D’Alessandro ha reso del tutto inutile il Comunicato Stampa che domani avrebbe dovuto fare la capogruppo dissidente di Forza Italia Rossella Chiusaroli con cui annunciare la disponibilità della Lega a rientrare in maggioranza dopo mesi. Ci stava lavorando da giorni. (leggi qui Il colpo di scena di Rossella: riportare il Carroccio in Comune).

Ma anche il fronte del sindaco Carlo Maria D’Alessandro ci stava lavorando. Ed una quadratura politica l’ha raggiunta in giornata. Costruita poco alla volta: attraverso una serie di incontri personali con i consiglieri più critici; passando per i confronti avviati con gli altri Partiti dal vice responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia Mario Abbruzzese. Puntellati in retrovia dal presidente della Commissione Bilancio Gianrico Langiano. Favoriti nell’ombra dal vice sindaco Beniamino Papa.

Proprio una mossa dell’avvocato Papa ha dato un senso alla riapertura del dialogo politico tra Carlo Maria D’Alessandro ed il coordinatore provinciale della Lega Carmelo Palombo. È stato la sera in cui il vice sindaco ha partecipato alla trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso, da dove aveva lanciato un messaggio politico chiarissimo alla Lega.

Credo che la Lega debba rientrare in maggioranza.

Perché dovrebbero?

Perché hanno vinto le elezioni. Ci facciano sapere cosa vogliono e apriamo il confronto politico. Ma devono ricordarsi che queste elezioni loro le hanno vinte. E non hanno motivo di stare in opposizione.

Il rientro della Lega

Cosa ha spianato la strada al rientro della Lega? Perché ora è disponibile ad un’inversione di 180 gradi della rotta? Come si concilia questa possibilità con il fatto che fino ad una decina di giorni fa la Lega raccoglieva le firme per determinare la caduta dell’amministrazione?

È proprio quello il punto di svolta. La mozione di sfiducia, la raccolta delle firme, l’apertura di un registro presso un notaio con la possibilità di sottoscrivere la crisi per un mese: sono stati il punto di approdo di una lunghissima strategia di logoramento. Con la quale determinare la caduta di un’amministrazione nella quale il Carroccio non credeva più. Meglio le urne allora, per coerenza con la città.

E quindi? Carmelo Palombo aveva ricevuto l’assicurazione che almeno un/una esponente della maggioranza, avrebbe firmato quella Sfiducia. Ma lo avrebbe fatto solo se fossero state raccolte tutte le 12 firme dell’opposizione. E la sua fosse stata quella decisiva. Perché la necessità del registro dal notaio? Perché se si fosse votata la mozione di sfiducia durante il Consiglio Comunale, i consiglieri di maggioranza vengono chiamati per primi nell’appello: troppi rischi di essere bruciato da un’opposizione rissosa e divisa.

Una volta raccolte le 12 firme… il tredicesimo non ha rispettato la parola data. Ha fatto perdere la faccia al Coordinatore Palombo che aveva messo su quell’operazione, forte della garanzia ricevuta. (leggi qui Trattative fallite, a tutta velocità verso gli scogli)

Quell’episodio ha dimostrato a Palombo che era proprio l’opposizione a non avere intenzione di mandare a casa l’amministrazione.

E allora? Si cambia dall’interno: la Lega valuta la possibilità di rientrare. Imponendo un cambiamento radicale di passo.

Il rientro della Lega e l’accordo con Fratelli d’Italia sono ora in grado di alleggerire il peso politico dei dissidenti azzurri: i loro voti sono importanti ma non decisivi.

Non è detta l’ultima parola

Un accordo raggiunto con la Lega non c’è. C’è una strada spianata. C’è una disponibilità a risolvere. «Noi non abbiamo concordato proprio niente con il sindaco» conferma Carmelo Palombo. «La nostra posizione è sempre la stessa da mesi. E cioè abbiamo sempre dato la nostra disponibilità ad un tavolo programmatico aperto a tutto il centrodestra».

In pratica: martedì la Lega andrà al tavolo. E confermerà le richieste fatte da mesi. Non si tratta di poltrone. Ma della concreta possibilità di incidere sull’azione amministrativa. O si governa insieme o se ne fa niente. Prendere o lasciare.

Gli esperti in scommesse dicono che questa volta l’accordo verrà raggiunto.

Ma non è detta l’ultima parola. Fino a tarda ora c’è stato un fitto intreccio di telefonate tra le Segreterie politiche. Con il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone ed il provinciale Adriano Piacentini. Perché il ribaltamento della scacchiera era una mossa non contemplata.