Centrodestra ultima corsa. Oppure la sfida Bruni-Caschera

Centrodestra in riunione a Sora dalle 15.30 alle 19. O si trova l’unità attorno al nome dell’avvocato Altobelli oppure sarà braccio di ferro fra Bruni e Caschera, entrambi candidati a sindaco. Mentre Forza Italia studia la via di fuga

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

L’ultimatum è scaduto alle 15:30. E quarantacinque minuti dopo l’orario limite è iniziata la riunione dei Fratelli d’Italia. Convocata con un ordine del giorno preciso: o c’è un nome unitario per tutto il centrodestra oppure il portabandiera del Partito in città Massimiliano Bruni si candida a sindaco di Soranon per tattica ma per salvare dieci anni di lavoro e il gruppo”.

Nello stesso momento anche l’uomo forte della Lega in città Lino Caschera ha continuato a lavorare per far passare il proprio nome. Mentre Forza Italia è praticamente convinta che il progetto del centrodestra unito è saltato e probabilmente farà altro.

Lino Caschera e Filippo Porretta

La sensazione, in realtà è che si sfrutterà fino all’ultimo minuto utile per raggiungere un accordo. Infatti il vertice di FdI è finito alle 19 e nemmeno oggi è accaduto nulla di eclatante.

Il nodo è uno: l’accordo regionale tra i Partiti ha assegnato a FdI l’onere di indicare il candidato sindaco di Sora schierando il dottor Giuseppe Ruggeri, soluzione alla quale la Lega di Sora s’è messa di traverso. Nulla di personale: un sindaco come l’uscente civico Roberto De Donatis garantiva gli equilibri tra i due uomini forti del centrodestra cittadino, il centrodestra unito è saltato nel momento in cui FdI ha tentato di portare a casa il bottino pieno.

Al tavolo aperto oggi pomeriggio è stata tentata una soluzione in extremis per tenere uniti tutti i simboli del centrodestra: un nome nuovo e cioè quello dell’avvocato Federico Altobelli.   

CASCHERA NON ARRETRA

Sul fronte della Lega Lino Caschera durante la giornata di ieri ha cercato di convincere gli alleati che la coalizione di centrodestra con lui candidato sindaco ha i numeri per andare al ballottaggio.

Non ne sono convinti gli alleati. Ma soprattutto non hanno gradito il modo in cui eventualmente si arriverebbe a questa candidatura. E cioè dopo aver logorato il precedente candidato, fino a costringerlo a gettare la spugna (leggi qui Cortocircuito centrodestra: Ruggeri fuori dai giochi).

A questo punto, se non si dovesse trovare la quadra, Caschera potrebbe vedersi costretto ad andare avanti da solo candidandosi a sindaco con almeno un paio di liste così da salvare il seggio in Consiglio comunale.

Sull’altro fronte il Coordinatore regionale di Cambiamo Mario Abbruzzese potrebbe insistere per riportarlo con il sindaco uscente Roberto De Donatis dove, però, vista la situazione Caschera rischierebbe di non sedere in Assise. Questione di numeri e di preferenze. Ecco perché i più sono propensi a credere che, nel caso in cui il banco del centrodestra dovesse saltare definitivamente, Caschera correrà da solo.

IL NOME GIUSTO È FEDERICO

Federico Altobelli

C’è però anche una proposta di mediazione. Che rimetterebbe tutti i cocci insieme. La Lega ha detto nei giorni scorsi d’essere pronta a rientrare purchè Fratelli d’Italia cambiasse il nome del candidato sindaco. Ora che Giuseppe Ruggeri si è ritirato sarà necessario individuare un nuovo nome in ogni caso. L’Udc allora ha proposto un nome terzo che possa garantire l’equidistanza tra Massimiliano Bruni e Lino Caschera. Il nome proposto è quello dell’avvocato Federico Altobelli.

Lo ha proposto l’Udc al tavolo del centrodestra l’altro giorno quando è saltata la candidatura dell’imprenditore Alberto La Rocca (leggi qui La Rocca molla. E scatta la corsa a riposizionarsi).

Federico Altobelli è un giovane avvocato, da sempre elettore del centrodestra. Con lui si salverebbero la faccia e anche i connotati politici. Ovviamente Caschera temporeggia, perché se avesse voluto un altro candidato sindaco all’infuori di sé stesso, non avrebbe fatto in modo di logorare Ruggeri. Massimiliano Bruni è convinto innanzitutto che qualora Altobelli dovesse accettare sarebbe “da premiare per il coraggio”. E poi, ma non in ordine di importanza “è l’unico collante per tenere uniti i simboli”.    

DOVE VA FORZA ITALIA

Vittorio Di Carlo con Claudio Fazzone

Ci riuniremo nel pomeriggio per fare il punto della situazione” – spiega il commissario cittadino di Forza Italia Vittorio Di Carlo – “Vediamo se arriva qualche buona proposta”. È arrivata: se sia buona lo decideranno dopo averci riflettuto stanotte e domani.

Anche da Forza Italia giurano che si batteranno fino all’ultimo minuto per salvare il progetto del centrodestra unito. Ma visto che ormai le speranze sono ben poche il ruolo moderato che ricopre il Partito gli permette di guardarsi intorno a 360 gradi.

Infatti, il Partito ha già annunciato che “è pronto a fare altro”.

FRATELLI UNITI SU BRUNI

O Fratelli d’Italia sono stati in riunione dalle 16:15 fino alle 19. Per decidere cosa fare da grandi. C’è l’ipotesi del candidato terzo da ponderare. Se non si troverà la quadra nemmeno sull’avvocato Altobelli, il consigliere comunale uscente Massimiliano Bruni è pronto ad andare da solo candidandosi a sindaco.

La sua non è una strategia ma una necessità politica: “Dieci anni di militanza e di sacrifici non posso buttarli al mare. Se non c’è una soluzione unitaria ognuno è libero di accasarsi ma io devo tenere unito il gruppo che ha combattuto anche quando il Partito era allo zero per cento. Se non si trova una sintesi c’è il rischio che il 5 ottobre ci ritroveremo dentro casa altre persone”.

È pratico Bruni. Lui nel progetto di centrodestra ci ha messo la faccia: ha mandato all’aria la Piattaforma Civica del sindaco Roberto De Donatis pretendendo la costituzione del Gruppo politico FdI, gli è costato la delega ai Lavori Pubblici. E ora non può gettare via il bambino insieme all’acqua sporca.

È consapevole che se disfatta sarà, dopo il voto del primo turno i Partiti del centrodestra verranno commissariati.

BRUNI: STRATEGIE? NO, COERENZA

Massimiliano Bruni

Ecco perché vede una sua eventuale candidatura a sindaco come “il giusto sacrificio per difendere il Partito e il lavoro di dieci anni”. Lo ribadisce a più riprese.

E poi “non è una questione numerica, trovo impensabile che un elettore del centrodestra non abbia sulla scheda un riferimento all’area di centrodestra. Qualcuno andrà via, sicuramente sarà più piccola ma rimarrà una bandiera a sventolare sulla città”. Quella del suo partito intende Bruni.

Sono convinto che il sindaco di Sora verrà eletto per una manciata di voti di differenza. Non voglio pensare a quello per cui mi sono battuto: per il centrodestra unito e poi sulla scheda elettorale non avere alcun simbolo. Non è strategia ma volontà politica e coerenza. Fino all’ultimo secondo lavorerò per avere il centrodestra unito. Ma il tempo è poco non è un ultimatum”. Poi il messaggio chiaro a Caschera: “Lino Caschera si sta prendendo una grossa responsabilità”.

Sabato prossimo scadono i termini per la presentazione delle liste ma la sensazione è che il braccio di ferro continuerà fino all’ultimo minuto utile.